Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 156
giugno 1988


Rivista Anarchica Online

Ancelle a Galaad
di Maria Teresa Romiti

Per strada sempre a due a due, tutte vestite uguali, come ragazze di buona famiglia di un famoso collegio svizzero, o suore di un antico convento. La lunga veste informe che le copre è rossa, rossi sono i guanti che nascondono le mani, le rare volte che sono costrette, per necessità, ad uscire dalle ampie maniche, rosse e spesse le calze che s'intravvedono appena nel passo, rosse anche le scarpe. Rosso sangue, rosso vita, rosso mestruale. Solo la cuffia, ornata di ali per nascondere il viso da sguardi indiscreti e per limitare l'orizzonte, è bianca; sembra un uccello rimasto intrappolato su un tronco malato.
Così vengono descritte nel romanzo di Margaret Atwood Il diario dell'ancella (Mondadori, Milano, 1988, pagg. 313, L. 24.000) le donne a cui sono demandati i compiti riproduttivi nella repubblica di Galaad. Non hanno più diritto a nulla: non possono leggere, non possono possedere nulla, non possono, ovviamente, decidere, sono considerate puri contenitori per nuove vite e quindi preziose risorse nazionali; sono controllate sempre ed ovunque, sono costrette al rito della riproduzione senza piacere e senza amore, sono sempre minacciate di riclassificazione, definirle Nondonne significa condannarle alle colonie, condannarle a eliminare i residui tossici o radioattivi, a morire. Del resto a Galaad le donne non hanno molta scelta: o sono Mogli azzurro-vestite, signore della casa e solo di quella, obbligate a vivere ritirate, lontane da sguardi maschili, che cercano sferruzzando interminabili sciarpe di lana per gli Angeli della Fede (i soldati di Galaad) di vincere la noia mortale della loro vita, o sono Marte, le domestiche, vestite di grigio verde, anch'esse relegate in casa.
Galaad non è in un lontano pianeta sperduto in una galassia sconosciuta, è molto vicino, negli Stati Uniti di un domani fin troppo prossimo, dove una delle sette cristiane reazionarie, bigotte e sessuofobe ha preso il potere. Un colpo di stato aiutato e favorito dall'informatizzazione di massa che permette, nel giro di poche ore, di bloccare tutte le vie di fuga, di controllare, arrestare, uccidere.
Dio diventa la risorsa nazionale per eccellenza e in nome di Dio, ancora una volta, si tortura, si sevizia, si uccide, in massa, ogni giorno. La Bibbia diventa la "legge". Una legge di cui solo i Comandanti (i capi) possono leggere alcuni brani agli altri, la preoccupazione fondamentale è "crescete e moltiplicatevi". L'inquinamento ambientale ed alcuni incidenti nucleari hanno ridotto di molto la fertilità degli adulti e aumentato spaventosamente gli aborti spontanei (tutti gli altri sono assolutamente proibiti) e le malformazioni neonatali. La popolazione, nonostante la protezione divina, si sta riducendo paurosamente. Ecco perché sono state create le Ancelle, le sostitute delle Mogli nei compiti riproduttivi, donne sane e fertili che dovrebbero permettere ai Comandanti di avere il sospirato figlio poiché in Galaad la sterilità può essere solo femminile, una maledizione divina per le donne indegne.
In Galaad quasi tutto è proibito e cancellato: sono proibiti i divertimenti, è proibita la musica (esclusa quella sacra), il ballo, chiusi i negozi di abbigliamento (solo Mogli e Figli possono farsi fare vestiti diversi, purché lunghi e del colore prescritto), chiuse gioiellerie, profumerie.
E ancora una volta, come sempre quando il fanatismo e l'intolleranza fanno da padroni, sono state chiuse università, librerie, biblioteche, sono stati proibiti libri e giornali e peggio di tutto sono stati dati alle fiamme.
"Il racconto dell'ancella" è la storia di Difred, (le ancelle non hanno neppure diritto ad un nome, ma solo al possessivo del loro padrone) raccontata da lei stessa.
La storia di una donna disperata, rassegnata, senza più la forza di lottare, forse nemmeno di vivere nell'incubo e nello stesso tempo contraddittoriamente attaccata anche alle piccole parentesi che le vengono offerte. È la storia delle ripicche, delle gelosie, delle invidie, dei dispetti, delle piccole torture quotidiane che le donne, prigioniere in una stessa casa e dei propri ruoli, si infliggono reciprocamente.
È la storia di uomini altrettanto prigionieri dei ruoli stabiliti, perfino i Comandanti, ebbri di potere, ma soli ed annoiati, poiché in verità Galaad è solo una grande, immensa prigione voluta da uomini nel nome di Dio.