Rivista Anarchica Online
Dietro la
quallina
di Le compagne ecofemministe del Friuli
Sullo scorso
numero Carlo Oliva e Maria Teresa Romiti, con due interventi di segno
molto diverso, hanno aperto sulle nostre pagine il dibattito su
biotecnologie, "uomini-scimmia", ingegneria genetica, ecc... Intervengono ora
le "compagne ecofemministe del Friuli". Che denunciano il
gigantesco business che sta dietro alle biotecnologie, e l'ipocrisia
che trasuda da molte prese di posizione "etiche".
Soldi a palate
grazie alle biotecnologie! Biotecnologie per
nuove società commerciali; NSB (con questa sigla vengono definite le
nuove società di biotecnologie) incominciano a prosperare un po'
dovunque. In USA più di 300, finanziate da organismi pubblici, in
alleanza con uomini d'affari, fiscalmente agevolate; 161 nel piccolo
Giappone il cui budget governativo nell'86 ha destinato un aumento
del 15% in più rispetto all'anno precedente proprio a questo campo. Del resto è campo
in cui pascolano bene anche l'Europa e in particolare la Gran
Bretagna con la "Biotechnology lnvestments" della banca
Rothschild & Sons, la Germania che per il 1990 ha stanziato una
spesa di 1000 milioni di marchi (quanti miliardi di lire?), occorrerà
fare attenzione alla Bayer; e alla Francia che con le biotecnologie
vuole conquistare il 10% del mercato mondiale. Ma tutti ci pensano
un pochino o un tantino; l'Olanda con stanziamento di 40 miliardi per
l'88; perfino i produttori di birra della Danimarca e la Solvay
(quella della soda) in Belgio... insomma, soldi a palate da investire
e soldi a palate da guadagnare; anche per l'Italia (1000 miliardi
dall'86 al 1990). Montedison, Farmitalia, EniChem, SorinBiomedica...
ma che cosa ci faranno con queste biotecnologie?(1) Che cosa ci
faranno a Trieste, nel previsto ICGEB (Centro internazionale di
Ingegneria Genetica e Biotecnologie); per adesso ci fanno le
proiezioni di mercato perché il centro voluto dall'UNIDO
(Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) sarà
un concentrato di ricerca (bio-chimica, fisico-industriale) che a
suon di DNA ricombinante(2) fusioni e colture cellulari, conversioni
biochimiche finalizzate ad applicazioni industriali, sarà anche un
concentrato di scienza ed economia. Niente di nuovo in
questo, salvo che più la scienza diventa padrona della vita, più
l'economia diventa padrona della scienza, più la vita
(scientificamente manipolata) diventa valore di mercato. Le biotecnologie
rappresentano la sintesi di tutto questo; dunque non è una novità
ma una drammatica tendenza. Oggi più di ieri e meno di domani nei
laboratori freneticamente si avanza per sommatorie di geni; prima fra
piante di una stessa specie o fra animali di una stessa specie (per
migliorarne la qualità, si è sempre detto), poi fra piante di
specie diverse, poi ancora fra piante e animali (un gene di lucciola
in una foglia di tabacco) e fra animali di specie diverse (per
migliorare o per il perverso gusto di inventare?), e così il
ministero per il commercio americano ha autorizzato la concessione di
brevetto per i nuovi animali inventati in laboratorio. Pecapre e
qualline da allevamento?(3). Certamente fa
schifo, fa schifo la società dei brevetti, del commercio e degli
allevamenti, ma sembra che nei laboratori si sperimenti qualcosa di
ben peggiore: lo scimpanzuomo, per esempio. I giornali si sono
scandalizzati e allarmati, ma il diramatore della notizia, un certo
Brunetto Chiarelli, antropologo, è stato presto sconfessato dalla
comunità scientifica. Non è cosa possibile, hanno detto, ma anche
se non è possibile, nella società del commercio e del dominio è
senz'altro pensabile; ed è pensabile per chi domina, la
disponibilità di uomini di serie b da utilizzare come schiavi e come
fornitori di organi da trapianto. Del resto, la
civiltà di ieri ci riporta un fasto impregnato di schiavitù e
quella di oggi ci mostra nelle sue pieghe uomini o bambini poveri del
Guatemala usati come fornitori di organi da trapianto... è
drammatica realtà che si tenta di occultare con il trionfalismo
della trapiantistica, con l'estrazione delle conquiste scientifiche
biomediche... non ultima, la "procreatica" (così hanno
coniato il termine per "l'ingegneria della riproduzione"
(neolingua biotecnologica!), che ha bisogno di ovuli, sperma ed
embrioni su cui sperimentare. E ciò che pochi anni fa si
sperimentava oggi è spacciato per "terapia": fecondazione in
vitro con trasferimento di embrione, predeterminazione del sesso,
ovociti vetrificati(4), embrioni congelati, uteri in affitto, ma già
si sperimentano quelli artificiali, e con artificio biotecnologico,
non solo chimere(5) ma clonazioni(6), partenogenesi(7),
ectogenesi(8)... E allora, ecco che
quando ciò che questa scienza - vista la sua impostazione -, non
poteva non produrre, spaventa, si invoca l'etica e si inventa la
bioetica. Ratzinger o Langer,
"bioetici" contro i biotecnologi, uniti contro il nemico
comune, ma la loro è un'etica che ha il sapore della politica... Il trionfalismo con
cui si parla delle biotecnologie e dell'ingegneria genetica, la loro
prevista radioattività socialmente giustificata da presunte
applicazioni diagnostico-terapeutiche, dal miglioramento e aumento di
produttività di piante e animali commestibili... fa presagire che
senz'altro, etica o non etica, la ricerca continuerà nel
rimescolamento dei geni e nel loro accanito studio(9). Ma non è etica
seria quella che tollera le Corporation mediche, scientifiche,
industriali, commerciali e la loro natura intrinseca ingorda di soldi
e di successo; non è seria quella della chiesa che tollera la
predazione degli organi per i trapianti e non è seria quella dei
politicanti che tollera la chiesa, il potere e la politica del potere
(che i verdi, per esempio, novelli bioetici, hanno esplicitamente
mostrato di non disdegnare). Così come sono fastidiosamente poco
seri scienziati come Toraldo di Francia quando ripescano il luogo
comune secondo cui le biotecnologie così come l'energia nucleare non
sono cattive in sé, ma dipendentemente dallo scopo per cui sono
usate; come dire che in una società a bassa entropia, o comunque
rispettosa dell'ecosistema e dell'evoluzione naturale, l'energia
nucleare e la manipolazione genetica avrebbero senso.... No, no, non
è serietà questa, anzi, è l'insidioso tentativo della scienza di
legittimarsi comunque salvo che, dopo, qualche bioetico intervenga a
chiudere la stalla dopo che le "minimucche" (o le
"maxibufale"?) sono uscite. Ma questa povera
umanità allevata nell'inganno subirà anche la beffa: la fame nel
mondo è forse scomparsa con l'aumento di produttività delle piante
e degli animali? No! Le malattie peggiori sono forse scomparse con la
produzione di nuovi farmaci? No! Paradossalmente peggiorano sia il
primo che il secondo di questi problemi perché la terra si è
impoverita, l'inquinamento è aumentato, l'autodifesa organica
spontanea soccombe, il sistema immunitario è annichilito... ma, W le
biotecnologie... allevieranno le fatiche dell'uomo "schiavizzando"
batteri(10), forse non schiavizzeranno scimpanzuomini, ma con cuori
di scimpanzé faranno vivere bambini destinati a morte, e combinando
incontri fra spermi e ovuli selezionati faranno nascere bimbi
selezionati; selezionando animali ne interverranno di nuovi e le
novità brevettate rimpolperanno il mercato... NSB: soldi a palate... ...palate
autentiche, autenticamente demolitrici auspichiamo invece contro
questi edificanti, ben poco edificanti ICGEB... Da un po' di tempo,
una pressante necessità martella le nostre teste: SE NON FAREMO
L'IMPOSSIBILE VEDREMO L'INCREDIBILE!!!
(1) - Definizione
di biotecnologie: "L'utilizzazione integrale della biochimica,
della microbiologia e delle scienze dell'ingegneria genetica per
realizzare applicazioni tecnologiche partendo dalla proprietà di
microrganismi delle colture cellulari e di altri agenti biologici";
da DOSSIER" 1986 della CEE: "Biotecnologie: la carta europea".
(2) - "La
tecnica del DNA ricombinante consiste in realtà in un insieme di
tecniche che permettono di separare uno o più geni dal loro contesto
genomico, di modificarli in vitro secondo un programma prestabilito,
e di inserirli in modo stabile in cellule eguali o diverse da quelle
di origine"; tratto da Scienza 2000 - aprile '87, Inserto "Le
biotecnologie".
(3) - Pecapra =
pecora + capra. Quallina = quaglia + gallina. "Sembra siano già
disponibili" dice Giulio Giorello in un articolo del Corriere della
Sera del 12/5/87.
(4) - L'ovocita
viene portato ad una temperatura di -200 gradi, praticamente
trasformato in vetro. Congelandolo al posto dell'embrione, suggerisce
il dott. Gaetano Guastella, l'operazione diventa moralmente
accettabile e così si può in parte ovviare al dissenso della chiesa
per gli embrioni fecondati in soprannumero di cui non si sa ancora
cosa fare.
(5) - Chimere:
organismi i cui tessuti sono geneticamente di due o più tipi: ibridi
d'innesto; qualline, per esempio.
(6) - Clonazioni:
forma di riproduzione asessuata; si ottiene isolando singole cellule
da un individuo e inducendo la divisione cellulare si producono
organismi adulti geneticamente identici al genitore.
(7) -
Partenogenesi: altra forma di riproduzione asessuata; si ottiene
inducendo la divisione cellulare della cellula uovo femminile. Si
riprodurrebbero solo femmine; agli scienziati sembra non interessi
molto.
(8) -
Ectogenesi: questa invece interessa moltissimo: consiste nel
tentativo di far sviluppare un feto al di fuori del corpo materno.
Pare che il prof. Flamini, ginecologo di Bologna, abbia voluto
interrompere un esperimento di questo genere... troppo inquietante.
(9) - Anzi, a
sentire il Nobel Dulbecco, questo studio può perfino contribuire
alla pace fra i popoli... Con il progetto "homo sapiens" si
dovrebbe riuscire a fare un atlante dei geni, cercando di individuare
il punto esatto nei cromosomi in cui si trovano, quindi... ad ogni
paese progredito, all'Est, come all'Ovest, potrebbe essere assegnato
un cromosoma. Avremo così il cromosoma italiano (pare il n. 22),
quello sovietico, americano, tedesco, ecc...
(10) - "Disposti
a lavorare giorno e notte e senza ferie, indennità e contratti da
rinnovare, duttili, iperspecializzati, i microrganismi stanno
avviandosi a diventare, agli ordini dell'uomo, i lavoratori più
accaniti degli anni 2000... sono stati schiavizzati per la prima
volta nel 1912, data che segna la nascita della microbiologia
industriale... Oggi, con lo sviluppo della microbiologia e
dell'ingegneria genetica, i microrganismi, pilastro delle
biotecnologie, hanno imparato a produrre per noi una miriade di
sostanze... e molte altre ancora verranno indotti a fabbricarne.
Tutto ciò grazie ad alcune caratteristiche opportunamente
sfruttabili di questi docili Cipputi...". Tratto dal Corriere
della Sera del 12/5/87, inserto sulla scienza! Questo è l'approccio
giornalistico alla scienza; ma l'approccio scientifico alla natura
non è molto diverso. Bacone docet.
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