Rivista Anarchica Online
Qui Comiso, Verde
Vigna
di Comitato di Gestione della Verde Vigna
Abbiamo sempre
seguito con attenzione e simpatia l'esperienza della Verde Vigna, di
quei pacifisti - cioè - che ormai da anni vivono e lavorano
(biologicamente) la terra a poche decine di metri dalla base
missilistica NATO di Comiso. Due di noi hanno avuto l'occasione di
recarvisi, qualche anno fa, trovando un ambiente fraterno e un
atteggiamento di stima verso gli anarchici - in particolare verso
quelli della vicina Ragusa. È
ora proprio Franco Leggio, militante anarchico ed editore ben
conosciuto in Sicilia, a farci pervenire questo documento, firmato
dai componenti il Comitato di gestione della Verde Vigna. Al quale
documento Franco ha aggiunto di suo pugno questo titolo: "Dentro la
lotta contro la base di Comiso e per togliere... terreno ai militari
NATO-mirikani".
LETTERA APERTA
ALLA "LEGA AMBIENTE" e alla COOPERATIVA "CIGN0 VERDE"
Sono i missili di
Comiso da smantellare. I campi pacifisti
non vanno abbandonati!
Vogliamo porre
all'attenzione della "Lega Ambiente" e di tutti i pacifisti
italiani la situazione del campo denominato "Cigno Verde",
terreno di poco meno di un ettaro, adiacente alla base missilistica
di Comiso, che l'omonima cooperativa ha cominciato ad acquistare
nell'83, nel pieno delle lotte pacifiste. Dopo circa quattro anni, il
terreno non è ancora stato completamente acquistato. Mancano solo
tre milioni. Ne sono già stati versati diciotto, grazie ai
contributi di molti pacifisti italiani e di altri paesi. Ma a causa
dei ritardi di pagamento, il venditore del terreno ha dato un
"ultimatum" alla cooperativa "Cigno Verde". Se la cifra
non viene versata nel brevissimo termine, egli intenterà una causa
per rompere la promessa di vendita e rimanere proprietario del
terreno, senza restituzione dei diciotto milioni già ricevuti.
Gli sforzi finanziari e la volontà di pace delle migliaia di
pacifisti, che hanno trovato sbocco nel progetto di acquisto dei
terreni attraverso la campagna del "metro quadrato di pace", non
meritano una fine così ingrata. Nel 1983, "Campo
Internazionale per la pace" e "Lega Ambiente" lanciarono
assieme la campagna per il "metro quadrato di pace", per
l'acquisto di un terreno comune. Poi, la "Lega Ambiente" decise
di comprarne uno autonomamente. Il "Campo Internazionale"
acquistò con i movimenti non-violenti il terreno della "Verde
Vigna" diviso tra ben 1033 multiproprietari, per rendere più
difficile le imposizioni militari sul territorio adiacente alla base. Il "Cigno
Verde" e la "Verde Vigna" assieme ai contadini e ai proprietari
di Comiso ha fatto ricorso contro le servitù militari, imposte nel
novembre 1985 sui terreni adiacenti alla base. Questo sarà l'anno
dell'udienza al TAR e sarebbe l'occasione per dare ampio risalto alle
tematiche dell'incostituzionalità dei missili, dell'impatto
ambientale provocato dalla base, dell'indagine sismica, che
costituiscono le questioni principali sollevate nei ricorsi al TAR di
Roma e Catania. Dopo la proposta Gorbaciov di smantellamento degli
euro-missili dal suolo europeo dobbiamo sempre più rafforzare la
presenza pacifista a Comiso ed esercitare un controllo dal basso
sulla reale volontà delle superpotenze di smantellare i missili. Le
trattative delle due superpotenze, sia pur cominciate sotto i
migliori auspici, non hanno contribuito a fermare nemmeno per un
attimo i lavori di costruzione della mastodontica base di Comiso.
Essi proseguono ancora. Non sono ancora ultimati i 1020 appartamenti
per il personale militare americano, che dovrebbe costituire, secondo
i programmi, l'ultimo appalto, ammontante a 220 miliardi di lire.
Tra le case in costruzione si staglia, visibilissima, la forma
slanciata della chiesa della "base della morte". Tutto ciò induce a
constatare che, anche nella lontana ipotesi di un accordo sugli
euro-missili che interessi anche quelli di Comiso, questa base non
verrà mai smantellata "per grazia di trattative". Il "Cigno
Verde" inoltre, si trova in una posizione estremamente
interessante. Abbiamo ripetuto più volte nei nostri appelli e
documenti che sia l'allora ministro Lagorio, sia le più recenti
dichiarazioni scritte dai militari (vedi Udienza T.A.R. 7 Luglio 198O
sulle servitù militari) hanno sempre confermato l'intenzione di
costruire una pista di atterraggio, che sostituisca quella ormai
fuori uso, risalente alla seconda guerra mondiale. Ebbene, proprio
in prossimità del "Cigno Verde" si può notare un'enorme
spianata, realizzata con terra di riporto dall'interno della base,
che ci fa sospettare che quello sia il luogo prescelto per la nuova
pista, con acquisizione di ulteriore territorio circostante. In
questo senso una presenza organizzata al "Cigno Verde" sarebbe un
importante argine ai progetti di militarizzazione. Come è noto, alla
"Verde Vigna" lavora da qualche tempo un gruppo di giovani
comisani, costituiti in cooperativa agricola giovanile. Essi sono
disponibili a coltivare biologicamente il "Cigno Verde" se
la cooperativa è d'accordo. Si potrebbe organizzare assieme una
vendita in consorzio del vino dei due terreni pacifisti. Nell'ultima
assemblea dei multiproprietari della "Verde Vigna" svoltasi a
Firenze ai primi di gennaio si è formulata una proposta di
riattivazione dei campi abbandonati a Comiso, in particolare l'IMAC e
il "Cigno Verde". È
stata inoltrata agli obiettori fiscali una richiesta di finanziamento
adeguato per realizzare la ristrutturazione dei campi. Invitiamo
quindi la cooperativa "Cigno Verde", la "Lega Ambiente"
a saldare il conto per l'acquisto del terreno. La "Verde Vigna"
si renderà disponibile ad un sostegno economico per la riattivazione
del campo e per una gestione comune.
Il Comitato di
Gestione della Verde Vigna Lorenzo Porta (responsabile del
C. di G.) Alberto L'Abate Piercarlo Racca Pietro Pinna Mario Pizzola (Movimento
Nonviolento)
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