Rivista Anarchica Online
Il malessere continua
Cari compagni, mi è sembrato
doveroso scrivervi per scusarmi innanzitutto per il ritardo del
pagamento delle copie della vostra sempre gradita rivista. Purtroppo da
qualche mese a questa parte le vendite si sono ridotte notevolmente,
causa l'allontanamento dal paese di gran parte dei compratori e dei
compagni; in pratica sono rimasto solo io, che non posso certamente
comprare tutte le riviste, per cui vi prego di sospendere la
spedizione delle solite dieci copie e di ridurle ad una (per adesso). Provvederò al
pagamento dell'abbonamento. In questi giorni comincerò la spedizione
del denaro, spero non vi dispiaccia ma dovrò mandarvelo in due o tre
volte. Scusatemi ancora ma
per me è una situazione incresciosa nella quale non avrei voluto mai
venirmi a trovare, soprattutto con persone tanto gentili come voi. Questo fatto è la
dimostrazione più lampante delle condizione sociale in cui viviamo;
condizione che come vedete ci costringe ad elemosinare la vendita di
una copia della rivista o addirittura persino a regalare; capite cosa
significa? Un mondo che rifiuta i contatti umani, e che, peggio,
rifiuta la cultura; un popolo che si accontenta del sopravvivere
quotidiano, giovani che fino all'età di trenta e più anni fanno
avanti e indietro nella piazza; gente eternamente in agguato pronta a
troncare ogni privata iniziativa del prossimo; tutto questo è il
sud. Le persone si
alzano la mattina per andare in campagna non già per produrre ma per
il desiderio atavico di "andare". Credetemi, qui più che in
altri posti si sente il desiderio di rivoluzione, qui solo noi che ci
viviamo possiamo capire le ragioni dei "nostri" briganti Crocco,
Giuseppe Antonio Franco, Ninco Nanco: avevano capito che questa gente
non vale niente, eterni schiavi, dei Borboni, dei Savoia, dei
fascisti, degli americani, dei politicanti, del governo, della mafia. Tutto questo cari
compagni, perché si sono sempre accontentati delle belle parole, del
torpore eterno che regna sulle nostre case, della neve che stenta ad
arrivare, del santo natale, delle stronzate che i preti gli sparano
in occasione delle solite e mai diverse festicciole a scopo di lucro
che di tanto in tanto gli propinano. Così, dicevamo, la
gente spende trecentomila lire per piantare il grano (privando la
famiglia con assurde economie), e a luglio di grano ne raccoglie
centomila lire! Ciononostante è contenta; contenta di andare a
votare a maggio e di sentirsi anche loro cittadini italiani!!! Senza
sapere che da Salerno in su siamo considerati extraterrestri, però
noi abbiamo i loro politici che ci difendono che ci fanno avere i
soldi per le cooperative (2000 miliardi che oltretutto sono già
finiti chissà come). Un mio amico ne ha
avuti un po', aveva un bel laboratorio di ceramiche... ha dovuto
chiudere perché ancora oggi affoga nei debiti con lo stato, con
quattro figli a carico e moglie (grazie ai nostri politicanti). In un
congresso qualche anno fa, mi pare proprio a Torino, nel quale
c'erano tutti i nostri eroi si parlò di "contadiname del sud"
(testuali parole), ma i nostri eroi non osarono nemmeno aprire
bocca; queste ed altre imprese ancora più vergognose hanno fatto e
fanno, ma il popolo lucano è sempre contento perché come cambiano
le mode di volta in volta diventa comunista, democristiano,
ecologista, antinucleare, pro-nucleare, insomma sempre
all'avanguardia con i tempi. Ma il malessere
continua ad esistere; quei pochi che hanno capito se ne vanno, altri
rimangono come me costretti chissà da quale sciocco legame a vedere
questo continuo morire, queste case che con l'inverno diventano più
grigie, questi alberi che non hanno mai avuto foglie verdi, questa
eterna campagna in nero che non ci perde mai di vista e queste
montagne che ci limitano per sempre la vista dell'orizzonte tanto che
nessuno ha saputo mai quando fosse realmente giorno e quando
realmente notte. Tutto questo è il
sud, ne ho voluto parlare un poco per farvi capire che al di là
dell'aria pura c'è tutto questo, che non cambia mai e che, cari
compagni, bisogna parlare di anarchia e di rivoluzione e non sempre
della rivoluzione del '36 oppure dell'acqua sporca, bisogna pulire le
menti. Scusatemi ancora,
sentivo il bisogno di scrivere tutto questo. Un abbraccio
Vincenzo Pagano
(Castelluccio Superiore â PZ)
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