Rivista Anarchica Online
Appuntamento a Venezia
a cura della Redazione
I due locali che, in Viale Monza al 255, ospitano il Centro studi libertari (oltre che le edizioni antistato
e la redazione della rivista anarchica trimestrale «Volontà») sono un po' fatiscenti, ma il decadimento
delle strutture fisiche non ha il minimo corrispettivo nell'atttività che vi si svolge. Grazie all'intenso
lavoro degli otto anni trascorsi dalla sua fondazione (vedi scheda) ed alla messa in moto di quella
grande «macchina» che è il «progetto venezia '84» (che proprio in questi ultimi tempi sta arrivando a
pieno regime), il Centro è un brulicante crocevia immaginario d'un po' di tutto ciò che vi è di vivo oggi
nell'ambito della cultura libertaria ... che non è moltissimo, ahinoi, ma neppure pochissimo. Ne
parliamo con Rossella Di Leo, segretaria del Centro studi libertari.
Allora, questo «progetto '84»... Questo progetto, cui stiamo lavorando da oltre un anno, sta per diventare programma. Ancora un paio
di mesi e poi saranno esattamente definiti i contenuti dell'incontro di fine settembre a Venezia.
Un po' di ritardo, mi pare. Un ritardo mostruoso, per un progetto così complesso. Un ritardo che ci ossessiona. Siamo in lotta
continua contro il tempo, tra mille difficoltà, tra mille piccole cose da fare a fronte della pochezza delle
nostre forze. Oltre tutto scontiamo le lentezze dovute alla dimensione internazionale della stessa fase
preparatoria: il convegno di studi, infatti, è organizzato congiuntamente dal Centro Studi Libertari,
dall'Anarchos Institute di Montreal (Canada) e dal Centre International de Recherches sur l'Anarchisme
di Ginevra. Comunque, ora molti dei contenuti dell'incontro sono già abbastanza delineati.
Procediamo con ordine. Parlavi di un convegno di studi. Un altro convegno dunque. Sì, un altro convegno. L'ultimo, probabilmente, che il centro organizzerà, per lo meno per un bel po'
di tempo.
Perché? Perché il lascito di un compagno che ha finanziato il Centro e i suoi convegni è agli sgoccioli. E poi
perché abbiamo già cominciato a sostituire, negli ultimi anni, ai «convegni-spettacolo» incontri di
studio e seminari e programmi coordinati di ricerca che ci sembrano tutto sommato più utili. Certo, ci
si dirà (qualcuno dirà) che questa è una scelta elitaria, così come di fronte ai grandi convegni pubblici
s'è detto (qualcuno ha detto) che erano spettacoli inutili/costosi/esibizionistici/noiosi. Sai bene che
qualunque cosa si faccia per qualcuno è comunque sempre sbagliata ...
Torniamo al convegno di settembre. Il tema innanzitutto, anzi il titolo: 1984: tendenze autoritarie e tensioni libertarie nelle società
contemporanee. Dico titolo, anziché tema, perché di innumerevoli temi si parlerà in quel convegno,
di tutti i temi che sono sottesi a quel titolo. Te ne elenco alcuni, un po' alla rinfusa: Guerra e pace;
Femminismo e anarchismo; La pratica dell'autogestione; Il comunismo reale; Vivere l'anarchia;
L'educazione libertaria; Le lotte urbane; La dimensione internazionale del dominio; Teoria e pratica
dell'anarchismo; L'ecologia radicale; Lo Stato: istituzione e/o principio istituente ...
Un po' un minestrone ... Meno di quanto sembri. Diciamo che, per lo meno nella nostra intenzione, i vari temi sono
un'articolazione d'un unico approccio sintetico. Diciamo che, diversamente dai precedenti convegni,
più strettamente tematici, questa volta cercheremo, più ambiziosamente, di fare il punto sullo Stato e
sull'Anarchia, intesi paradigmaticamente come, per l'appunto, tendenze autoritarie e tensioni libertarie
nel mondo d'oggi. Ed infatti «Stato» e «Anarchia» saranno i temi delle due sessioni plenarie del
convegno. Tutti gli altri temi, che sono in fondo disaggregazioni di questi due, saranno argomento d'un
gran numero di tavole rotonde, seminari e workshop dove sarà privilegiata la discussione
sull'esposizione. Un convegno, questo, più «aperto» come il solito nella sostanza (aperto alle diverse
possibili risposte ai vari problemi nodali teorico-pratici, senz'altro partito preso che la fondamentale
scelta di campo libertaria).
Chi ci sarà al convegno? Speriamo tanti compagni, molte centinaia ...
Voglio dire i relatori, gli animatori delle tavole rotonde ... Ci saranno decine di studiosi e/o militanti anarchici e più genericamente libertari. Qualche nome?
Murray Bookchin (autore di Post-scarcity Anarchism e dell'Ecologia della libertà, che uscirà presto
per le Edizioni Antistato), Colin Ward (autore di Anarchia come organizzazione), Joel Spring (autore
di L'educazione libertaria), Cornelius Castoriadis ... Ci saranno sociologi libertari yugoslavi, ci sarà
qualcuno del Centre International de Coordination et de Recherches sur l'Autogestion di Parigi. Ci
saranno spagnoli, svedesi, canadesi ... Ci saranno anche un po' delle «solite facce» degli altri
convegni...
Basta, per ora con il convegno. Parlami un po' delle «altre cose» dell'incontro. Tre sono essenzialmente gli altri aspetti dell'incontro a Venezia. Primo: uno spazio aperto (un «campo» di Venezia) attrezzato ad «incontro conviviale permanente»
dove i compagni (che, a quanto ci risulta dalle lettere entusiastiche ricevute, verranno da ogni parte del
mondo) possano mangiare, bere e sopratutto parlare, conoscersi ... prima, dopo e - perché no - durante
le sessioni del convegno di studi. In questo spazio ci sarà anche una mostra-mercato dell'editoria
anarchica internazionale e stiamo programmando interventi teatrali, musicali, audiovisivi, ecc. Secondo: una «storia e goegrafia dell'anarchismo», cioè un lungo percorso espositivo di fotografie,
disegni, documenti, videotapes, diapositive che presenterà il «mondo anarchico». Terzo: un'esposizione sul tema «arte e anarchia» che presenterà per immagini e brevi commenti le
coincidenze deliberate o casuali tra anarchismo e movimenti artistici (neo-impressionismo, dadaismo,
espressionismo, surrealismo, ... ) o «strani incontri» con singoli artisti. Altre cose, poi - molto costose -
potranno essere fatte solo se riusciremo ad avere la «sponsorizzazione», come si usa dire, cioè la
copertura finanziaria di qualche assessorato veneziano: ad esempio una rassegna cinematografica, una
mostra dei «grandi quadri» di Baj (tra cui «I funerali dell'anarchico Pinelli») e delle sculture di
Cavaliere...
A proposito di soldi... Ho capito. A proposito di soldi, l'incontro ha un preventivo spaventoso, nella nostra prospettiva da
«poveracci». Il solo convegno ci costerà almeno 17 milioni, di cui 12 per la traduzione simultanea
(inglese/ francese/italiano e, forse, spagnolo e serbo-croato). Come pensiamo di coprire i costi? Un po'
con il noleggio delle cuffie per la traduzione, 5 milioni circa. Altri 4-5 milioni ce li metteranno il
Centro Studi e l'Anarchos Institute. Per gli altri 7-8 confidiamo in una sottoscrizione che, proprio dalle
pagine di «A», lanciamo sin d'ora (e che, per dare il buon esempio, alcuni di noi hanno già aperto, con
500.000 lire). Le altre attività (molti altri milioni) potranno forse essere finanziate con il ricavato netto
dalla vendita di cibo e bevande. Quest'attività di «ristorazione» sarà così duplicemente vantaggiosa
economicamente: per i compagni, che potranno mangiare e bere a prezzi nettamente inferiori di quelli
praticati nei bar e nelle trattorie veneziane, e per il contributo alle spese dell'incontro.
Tra viaggio, alloggio, nutrimento ... e cuffie (ho sentito parlare di 5.000 lire al giorno) questo
incontro non finirà con l'essere un lusso eccessivo per molti compagni? Un po' caro lo sarà inevitabilmente, ma non più di una settimana di ordinaria vacanza. E questa non
sarà una banale vacanza, ma una grande occasione di vedere, dire, sentire, conoscere: Venezia è bella
e «anarchico» è bello ... D'altro canto noi non possiamo fornire «panem et circenses». Non possiamo
e non vogliamo. Stiamo, comunque, preparando un elenco di pensioni a buon mercato e di camping
in «terraferma» (a un quarto d'ora d'autobus da Venezia) più accessibili degli esosi alberghi veneziani.
Se, poi, sarà possibile cercheremo di aiutare i compagni che vengono più da lontano (Hong Kong,
Costarica ... ) e che quindi hanno alti costi di viaggio.
Un'ultima domanda. Che c'entra il progetto '84 con il 1984 di Orwell? C'entra poco, ma un poco sì. Diciamo che abbiamo scelto l'84, per un incontro internazionale
anarchico, con volontaria ironia, pensando all'anno emblematico del grande fratello, dello stato
totalitario e della guerra permanente. Ed anche con la preoccupata consapevolezza che l'incubo
orwelliano è nel nostro presente e nel nostro futuro forse più di quanto lo fosse quando fu concepito.
Ad «Orwell e dintorni», cioè alla funzione anti-autoritaria delle distopie, della letteratura «profetica»,
della fantascienza sociale, sarà probabilmente dedicato un seminario del convegno. Ed una tavola
rotonda sarà dedicata, probabilmente, a «1984 e dintorni», cioè a discutere delle forme brutali e sottili,
attuali e potenziali dell'anti-utopia totalitaria del mondo di oggi...
Che cos'è il CSL
Il Centro studi libertari «G. Pinelli» s'è costituito formalmente alla fine del 1976, dopo il convegno
bakuniniano, ma di fatto è nato preparando quel convegno. Da allora ad oggi si è dotato di una ricca
biblioteca/emeroteca/archivio (in originali ed in microfilm) consultata da studiosi e studenti in tesi. Il
C.S.L. ha organizzato, oltre al già citato convegno internazionale di studi bakuniniani (Venezia,
settembre 1976) altri convegni internazionali di studi: sulla tecnoburocrazia (Venezia, marzo 1978),
sull'autogestione (Venezia, settembre 1979), sull'utopia (Milano, settembre 1981), su Errico Malatesta
(Milano, settembre 1982). Ha inoltre organizzato vari incontri di studio (su Armando Borghi, su Petr
Kropotkin, sul potere) e numerosi seminari su vari temi, da mass-media e comunicazione libertaria a
l'immaginario sociale, da anarchismo ed etica a violenza e non-violenza ... Il Centro è aperto tutti i
giorni feriali (sabato escluso) dalle ore 16 alle ore 19.
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