Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 10 nr. 88
dicembre 1980 - gennaio 1981


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Noi e l'aborto

Vi scrivo perché ultimamente non ho trovato sulle pagine di "A" alcun articolo, lettera o altro intervento in risposta al gran casino che tutti i partiti (o chi per essi) - anche se in modo differente - stanno facendo intorno alla legge sull'aborto (e la tutela della gravidanza). Il movimento per la vita sta facendo le sue nuove crociate contro l'aborto, l'U.D.I. ed i "partiti democratici" stanno difendendo spietatamente la legge 194, i radicali sanno proporre solo referendum.... Credo che si debba tornare a discutere contro tante bastardaggini. Non è possibile stare in silenzio quando anche tutta la cosiddetta sinistra sembra proprio decisa a difendere una legge che permette l'obiezione di coscienza, che pone moltissimi ostacoli burocratici prima che venga rilasciato un certificato di interruzione della gravidanza, che praticamente vieta alle donne minorenni di abortire. Insomma, una legge che dietro una facciata "democratica" permette ed incoraggia gli aborti clandestini! (e il male non sta nel fatto che siano clandestini, ma che troppo spesso vogliono dire, per chi vi ricorre, una spesa di centinaia di migliaia di lire e a volte la morte!).
Le donne che abortiscono illegalmente sono tuttora tantissime e questo non avviene solo per la mancata applicazione della 194 (come l'U.D.I. e il comitato di difesa della legge fanno credere), ma soprattutto perché la legge stessa lo vuole. Certo che prima della legge c'era una situazione peggiore, però difendere la 194 sarebbe come difendere lo stato democratico perché un regime totalitario sarebbe peggiore! (chiaro che non do alcun significato positivo alla parola democrazia).
Vorrei sapere che ne pensano quelle donne con cui si è lottato fino a pochissimi anni fa. Vorrei che se ne parlasse di questa cosa e si tentasse di fare qualcosa.
Conosco la situazione di Bergamo e non so se in altri posti la cosa sia diversa: qui le uniche donne ancora decise a farsi sentire sono purtroppo quelle dell'U.D.I. e quelle che - anche se fino a poco tempo fa erano molto critiche o contrarie - fanno parte del comitato di difesa della 194 (o altre commissioni simili). E le altre?
Vorrei fare un passo indietro. Quando non esistevano le leggi sull'aborto, sui consultori ecc. era stato il movimento femminista nel suo insieme a sollevare questi problemi ed erano nati quei consultori autogestiti che se avevano parecchi limiti (si era solo all'inizio...) erano un luogo in cui i problemi della salute venivano affrontati da ogni singola donna in prima persona e quindi in un modo mai tentato prima. Si faceva il self-help, ci si informava, si discuteva, si cercava di abolire ogni gerarchia e ogni potere anche dove esisteva ancora il rapporto medico/paziente, si cercavano di risolvere vari problemi. Questi consultori, a mio parere, sono stati un'esperienza importantissima perché vi era davvero il tentativo di autogestire i problemi reali che una donna può trovare nella sua vita.
Ma questa cosa l'aveva capita lo stato e l'avevano capita i partiti che hanno fatto la legge sui consultori e quella sull'aborto (tra l'altro con un tempo-record rispetto ad altre leggi), cioè hanno istituzionalizzato quelle esperienze che davano fastidio anche se erano ancora ad una fase iniziale ed erano funzionanti solo in alcune città. Non mi vengano a dire che queste leggi sono state volute "dalle donne"! Forse alcune donne le avranno volute (le stesse donne che ora difendono la 194 e che continuano a credersi in diritto di parlare a nome di tutte le donne), ma erano molte le donne che non hanno visto alcuna vittoria in queste leggi. Il tragico sta però nel fatto che, dopo l'approvazione delle leggi, quasi automaticamente i consultori autogestiti sono spariti e che le donne che li avevano creati sono quasi tutte entrate nelle varie commissioni dei consultori familiari (o di altre istituzioni simili) che col tempo si sono fatti forse più efficienti, ma non assomigliano neppure lontanamente ai consultori autogestiti!
Vedo in questo fatto il grosso errore in cui sono cadute molte compagne, quell'errore che ha poi portato alla quasi totale scomparsa di quella parte del movimento femminista che esprimeva istanze più libertarie. Certo il problema non è tutto qui.... Non ho voluto fare un'analisi completa su questi temi, ma solamente lanciare degli spunti per ricominciare una discussione. Ciao.

Chiara Gazzola