Rivista Anarchica Online
Libertà per Valitutti
Intendo denunciare il tentativo di uccidere la mente e la vitalità di Pasquale Valitutti,
detenuto in attesa di giudizio, innocente e gravemente ammalato.
In grave spregio di ogni diritto costituzionale, contro tutte le convenzioni internazionali
sui diritti umani, si vuole distruggere con Valitutti un compagno colpevole di essere
anarchico e di esprimere liberamente le sue idee.
Da due mesi sono note ai giudici le sue gravissime condizioni di neurodepressione. La
gravità della sua malattia e la sua preesistenza alla carcerazione sono state dimostrate oltre
ogni dubbio ed in modo del tutto oggettivo.
I giudici calpestano persino quei pochi diritti che neppure la "legge Reale" ha osato
negare: non hanno ancora risposto alla richiesta di libertà provvisoria e neppure hanno
sentito il dovere umano e professionale di verificare le condizioni di Pasquale Valitutti.
Ora finalmente grazie al medico del carcere di Volterra Valitutti è stato visitato dal dottor
Domenico Pellicanò, il quale confermando le gravissime condizioni di salute di Valitutti
rende noto il continuo e progressivo aggravarsi del male in carcere e la sua impossibile
curabilità in stato di detenzione.
Tale relazione è stata inviata giovedì 30 marzo anche ai giudici.
Ormai non può più esistere alcun dubbio che si debba immediatamente concedere la libertà
provvisoria a Valitutti e ogni ulteriore ritardo servirebbe solo ad evidenziare la volontà
persecutoria del potere e sarebbe funzionale al proseguimento della vile operazione
distruttiva già da troppo tempo in atto contro Valitutti. E ricordo a chi tentasse di
giustificare l'operato del potere alla luce degli ultimi avvenimenti che la costituzione
repubblicana ha come scopo fondamentale quello di garantire il diritto alla vita di tutti i
cittadini in tutte le situazioni.
Mai nessuno può prendersi il diritto di violare la legge e la costituzione per nessun motivo,
tanto meno quando c'è in gioco una vita umana.
Invito tutti quelli che non accettano di diventare complici, neppure taciti, di un siffatto
crimine a fare tutto quanto possono per fare conoscere quello che sta avvenendo per fare
in ogni modo capire al potere che non può permettersi simili abusi.
Carla Castelnuovo
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