Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 65
aprile 1978


Rivista Anarchica Online

Mao-tse-tung Superstar
a cura della Redazione

Da "Minus 7", periodico libertario edito dai compagni di Hong Kong, abbiamo tradotto il testo di una lunga tavola-rotonda fra ex-guardie rosse sull'argomento "rivoluzione culturale". Ne pubblichiamo alcuni stralci

JIN CHUNG YAN - Partecipai al ricevimento (il settimo) dell'11 novembre. A ripensarci fu abbastanza divertente.

Sono miope e persi i miei occhiali sul treno. Il secondo giorno a Pechino andai a farmene fare un altro paio. Di solito ci vogliono circa cinque giorni di attesa, ma due giorni dopo, il mattino dell'11, ci avvertirono che la nostra unità sarebbe stata ricevuta quel giorno. Ero costernato pensando ai miei occhiali. Dopo essere arrivati sul punto stabilito mi affrettai ad andare al negozio di ottico e dissi al negoziante che non potevo fare a meno dei miei occhiali quel giorno, perché sarei stato ricevuto da Mao-tse-tung. Il negoziante fu molto comprensivo, dicendo che era un onore per me e che si sarebbe dato immediatamente da fare. E in effetti preparò gli occhiali in poco tempo. Non li controllai nemmeno, pagai e corsi al luogo del ricevimento.

Aspettammo a lungo. La gente cominciava a lasciare la fila per prendere qualcosa da mangiare, per andare al gabinetto o solo per passeggiare un po'. A mezzogiorno, le trombe all'improvviso intonarono "L'Oriente è Rosso". Tutti pensarono che il Presidente Mao fosse arrivato. Ritornarono in fila e allungarono il collo, ma non videro niente. Poi tutti si rilassarono di nuovo. Andai in giro per la piazza con alcuni amici, feci qualche fotografia, quando all'improvviso si fece di nuovo sentire la fanfara. Tutti ritornarono di corsa in fila, ma non successe niente. Questo si ripetè varie volte, proprio come la storia del bambino che gridò "al lupo" e la gente cominciò a non preoccuparsi più delle trombe.

Infine "L'Oriente è Rosso" risuonò nuovamente. Al principio non credemmo che il ricevimento fosse cominciato. Vedemmo da lontano militari dell'Esercito di Liberazione su motociclette che avanzavano su due linee formate da una decina di uomini ognuna. Non mi ricordo se c'erano due oppure quattro camion militari pieni di guardie che impugnavano il libretto rosso di Mao dietro i motociclisti. La jeep di Mao-tse-tung e Lin Piao veniva subito dietro i camion.

La massa cominciò a ondeggiare come l'oceano. Tutti si misero a gridare eccitati: "Il Presidente Mao è arrivato", "Lunga vita al Presidente Mao". Io stavo nella nona o decima fila. La gente davanti a me cominciò a saltare su e giù. Con un impulso improvviso, montai sulla schiena di quello che mi stava davanti e vidi bene Mao-tse-tung e Lin Piao. L'uomo su cui ero salito cercò di scrollarmi via, mi diede delle gomitate, ma io non sentivo nulla in quel momento. Alla fine scesi giù, un giovane del nord afferrò le mie mani e me le scrollò forte, gridando: "Ho visto il Presidente Mao, ho visto il Presidente Mao". Rimasi sorpreso perché non lo conoscevo. Era come impazzito, scuoteva le mie mani e gridava. Anch'io ero eccitato come lui ma la mia reazione non era stata forte come la sua. Il suolo era cosparso di uova schiacciate, focacce, mele, bacche e scarpe.

Sono sicuro che la risposta della gente fu spontanea. Fu così che dopo aver aspettato per mezza giornata finalmente riuscii a vedere Mao-tse-tung e Lin Piao, anche se solo per pochi secondi.

HO YIEN TSAI - Io sono stato presente ad un ricevimento molto più disciplinato, non come quello appena descritto.

Quella volta ero con un'unità tecnica a Pechino. Ogni giorno dovevamo fare la ginnastica all'Università di Pechino per l'addestramento degli Insegnanti. Marciavamo, gridavamo slogan, recitavamo i pensieri di Mao-tse-tung. L'addestramento puntiglioso serviva a fare in modo che le citazioni venissero gridate all'unisono, così come i canti. Le canzoni prescelte erano "L'Oriente è Rosso" e "La Navigazione per gli Oceani dipende dal Timoniere", ecc.. Ci allenammo per circa tre giorni.

Il giorno del ricevimento andammo alla piazza Tien An Men. La gente stava seduta su una fila tortuosa. Mao-tse-tung sarebbe arrivato su una jeep per salutare la gente sulle due file. I militari dell'Esercito di Liberazione stavano seduti di fronte a noi: ebbi l'impressione che non fossero armati. Quando fummo in fila, ci perquisirono e dovemmo perquisirci a vicenda le tasche per controllare tutti gli oggetti duri che furono temporaneamente consegnati alle autorità. Un mio compagno di scuola dovette consegnare la sua busta per gli occhiali. Poi furono distribuite mele, nuova e focacce. Ricordo che c'erano gabinetti ovunque. Erano dei tombini in mezzo alla piazza, come quelli che ci sono a Hong Kong, circondati da un telo. C'era una musica continua e assordante. Trascorsero parecchie ore e Mao-tse-tung non appariva mai. La gente di dietro cominciò a spingere in modo che la prima fila rimanesse schiacciata. L'Esercito che stava di fronte ogni tanto si alzava in piedi e poi si sedeva di nuovo. Ogni volta che lo faceva, provocava lo scompiglio nella folla finché non si sedeva di nuovo.

Alla fine, sentii la gente gridare "Lunga vita al Presidente Mao". Il mio compagno ed io credemmo che fosse arrivato il momento e gridammo forte col resto della gente. Tutti gli uomini dell'Esercito si levarono in piedi per mantenere l'ordine.

Perché venerare Mao-tse-tung?

JIN CHUNG YAN -C'era moltissima gente sovreccitata, soprattutto quelli che provenivano dalle campagne e quelli sui 12 o 13 anni. Loro unico scopo e soddisfazione era di vedere il sole rosso - Mao-tse-tung a Pechino. Prima di arrivare a Pechino non avevano mai visto una grande città. Vedere Mao-tse-tung era per loro come andare in Vaticano a vedere il Papa.

NGWEI CHI WA -Credo che l'entusiasmo sia legato alla propaganda. La Cina comunista aveva continuato a dire per circa 10 anni che solo gli eroi potevano vedere Mao-tse-tung. Perciò quando uno aveva la possibilità di vedere Mao-tse-tung, il suo status saliva e ne seguiva un entusiasmo selvaggio.

JIN CHUNG YAN -Da quando abbiamo imparato a leggere e a scrivere, ci è stato instillato questo concetto dai giornali e dalle riviste. Quelli che avevano visto Mao-tse-tung erano tenuti a darne un resoconto alle assemblee di città o di distretto. Tra di noi, la persona che aveva visto Mao-tse-tung veniva venerato più che se fosse un eroe.

TIEN MAN LING -La situazione sicuramente non è cambiata. Ho chiesto spesso alla gente se avesse visto Mao-tse-tung, come se chiedendoglielo potessi esprimere il mio sentimento per lui.

LI MUA HAI - Io non ho visto Mao-tse-tung, ma mia sorella sì. Era molto piccola - aveva 13 anni, ed era molto ingenua. Appena mise piede in casa, annunciò trionfalmente che aveva visto Mao-tse-tung. Quando giunse a Pechino dalla periferia del paese coi suoi compagni di scuola, dato che erano considerati come gruppo di età minore, ebbero dei posti davanti. Poterono vedere bene e tutti scoppiarono in lacrime.

Più tardi, il ricevimento divenne uno dei suoi punti di forza in qualsiasi discorso. Quando ci si trovava in posizione disagevole in una discussione, si tirava fuori che "lei aveva visto Mao-tse-tung".

HUANG CHEUK BIN -Anche mia sorella era così. Lei perdette il suo soprabito durante il ricevimento, stava quasi per morire di freddo a Pechino. Non aveva alcuna profondità di pensiero ma era ugualmente eccitata.

WEN YING -Anche prima della Rivoluzione Culturale, la gente considerava i quadri come una specie di dei. Si sentivano importanti quando incontravano un sindaco di una città, figurarsi Mao-tse-tung.

JIN CHUNG YAN -Tra le migliaia di giovani che giungevano in piazza Tien An Men, molti ammiravano Mao-tse-tung al di là di una valutazione razionale, soprattutto i giovani di città come me. Credo che l'immagine della rettitudine e della grandezza di Mao-tse-tung mi abbia influenzato fortemente, soprattutto per la propaganda di Lin Piao.

I giovani di solito imitano i loro eroi. La Cina comunista sfruttava questa tendenza a diffondere il culto dell'eroe. Si può notare una differenza prima e dopo la celebrazione, da parte di Lin Piao, dei pensieri di Mao. Prima, eroi come Huang Kai Kwong, Law Shing Kau ecc. venivano considerati leali verso il loro paese, il loro popolo, il loro partito e il loro capo. Il potere di Mao non era ancora stato portato alle stelle. Ma dopo che Lin Piao ebbe attirato la propaganda sugli scritti di Mao-tse-tung, eroi come Lui Feng, Wong Kit, Chao Yu Lu, 18° Battaglione della Strada di Nanchino, ecc. rivelarono che la loro forza proveniva dai pensieri e dagli scritti di Mao. Perciò l'aureola di Mao si installò profondamente nei cuori dei giovani.

WEN YING -Questo tipo di propaganda pre-Rivoluzione Culturale era stata impressa nelle nostre menti senza che maturasse in alcun tipo di terreno fertile per un ulteriore sviluppo. Se Liu Scao-chi avesse rovesciato Mao e l'avesse accusato di qualsiasi cosa all'inizio della Rivoluzione Culturale, Liu avrebbe potuto prendere il posto di Mao nei cuori dei giovani.

NGEI CHI WA -È poco probabile. Io mi sono ribellato all'inizio della Rivoluzione Culturale e sono stato considerato un controrivoluzionario ed un ambizioso. Ho creduto allora di essere nel giusto e che il Partito Comunista fosse onesto ad eccezione di alcuni brutti tipi. Il mio primo pensiero fu che Mao-tse-tung mi avrebbe sostenuto. Perché non pensai a Liu Scao-chi o Chou En Lai? Eppure la Rivoluzione Culturale era appena cominciata e non sapevo che Liu Scao-chi sarebbe stato estromesso.

TIEN MAN LING - Mao-tse-tung non mi faceva molta impressione prima della Rivoluzione Culturale. Ma durante la rivoluzione, quando ne divenni bersaglio e venni arrestato, piansi davanti all'immagine di Mao-tse-tung. Dopo che fui "liberato", il mio entusiasmo per lui raggiungeva vette infinite. Volevo perfino andare a piedi a Pechino per vederlo, come se non avessi altro modo per provare la mia fedeltà.

La fine del mito Mao

JIN CHUNG YAN - Era una fandonia che Mao-tse-tung avesse fiducia nel popolo. Chao Chi Yang era allora sostenitore numero uno del capitalismo e tutti i settori del Kwangtung si misero a criticarlo. Nessuno lo considerava un quadro, ma Mao-tse-tung scosse appena la testa e Chao Chi Yang riprese il proprio posto. La popolazione del Kwangtung e noi ci eravamo agitati invano.

HUANG CHEUK BIN - Verso la fine della Rivoluzione Culturale, i giovani venivano trattati in modo tremendo. Cantare durante il lavoro era considerato capitalistico e divenne uno dei nostri reati più diffusi.

La classe operaia e i contadini potevano mantenersi la terra, mentre i giovani istruiti non potevano, pena l'accusa di voler difendere "l'economia dei piccoli contadini" e l'"individualismo".

Una volta, a metà della Festa di Autunno, i contadini non uccisero il pollame perché volevano modificare la tradizione. Alcuni giovani fecero una colletta per comprare un tacchino, lo cucinarono e lo mangiarono sulle colline. Quando furono scoperti furono severamente criticati.

Ci furono molti episodi simili. Sotto quella repressione estremamente soffocante, le idee dei giovani dovevano cambiare.

WEN YING - Si sarebbe detto che la trasformazione della nostra generazione venisse portata avanti dallo stesso Mao-tse-tung. Egli voleva che i giovani abbattessero Liu Shao Chi e diede loro le 4 libertà: di parlare francamente, di girare, di discutere e di scrivere manifesti a grandi caratteri. Mao ottenne ciò che voleva, ma i giovani non riebbero le armi che avevano ricevuto. Quando finimmo in un vicolo cieco e non riuscimmo a trovare alcuna risposta negli scritti di Mao, il nostro spirito di democrazia di massa ci fece abbandonare il cammino di Mao per ottenere una risposta ragionevole. Da allora in poi prendemmo la democrazia e la libertà come parametro per interpretare gli avvenimenti (l'"andare alle campagne", l'incidente di Lin Piao, ecc.) e analizzammo la società presente. Cominciammo a capire che cosa il popolo cinese voleva e provammo spavento per il destino della Cina sotto il dominio di Mao-tse-tung.

JIN CHUNG YAN - Il cambiamento non può avvenire da un giorno all'altro, ma la Rivoluzione Culturale rappresentava un inizio. I pochi anni di vita nelle campagne, l'instabilità del potere comunista cinese, tutto era un fattore di cambiamento nella mente di un giovane.

La fame di potere di Mao-tse-tung era stata soddisfatta con la Rivoluzione Culturale. Egli ricevette applausi nella piazza Tien Ane Men da migliaia e migliaia di persone, più di quanti avesse ricevuto qualsiasi imperatore. In quella stessa rivoluzione, però egli alla fine perdette l'amore e la venerazione della nuova generazione.

I giovani che parteciparono alla Rivoluzione Culturale diedero la loro giovinezza, il loro sudore e persino il loro sangue. Ma solo quando si scrollarono di dosso il peso dei pensieri di Mao, capirono il vero destino della Cina.

NGEI CHI WA -L'immagine di Mao-tse-tung era stata completamente distrutta con l'incidente di Lin Piao. Anche se Mao aveva utilizzato le 4 libertà, la fiducia nel popolo, i principi della Comune di Parigi, ecc., per ingannarci, egli rimaneva invincibile. Ma Lin Piao riuscì a ingannare Mao per diventare il suo successore. Ciò mi fece comprendere che Mao-tse-tung, dopotutto, non era onnipotente.