Rivista Anarchica Online
Mao-tse-tung Superstar
a cura della Redazione
Da "Minus 7", periodico libertario edito dai compagni di Hong Kong, abbiamo tradotto
il testo di una lunga tavola-rotonda fra ex-guardie rosse sull'argomento "rivoluzione
culturale". Ne pubblichiamo alcuni stralci
JIN CHUNG YAN - Partecipai al ricevimento (il settimo) dell'11 novembre. A ripensarci
fu abbastanza divertente.
Sono miope e persi i miei occhiali sul treno. Il secondo giorno a Pechino andai a farmene
fare un altro paio. Di solito ci vogliono circa cinque giorni di attesa, ma due giorni dopo, il
mattino dell'11, ci avvertirono che la nostra unità sarebbe stata ricevuta quel giorno. Ero
costernato pensando ai miei occhiali. Dopo essere arrivati sul punto stabilito mi affrettai ad
andare al negozio di ottico e dissi al negoziante che non potevo fare a meno dei miei
occhiali quel giorno, perché sarei stato ricevuto da Mao-tse-tung. Il negoziante fu molto
comprensivo, dicendo che era un onore per me e che si sarebbe dato immediatamente da
fare. E in effetti preparò gli occhiali in poco tempo. Non li controllai nemmeno, pagai e
corsi al luogo del ricevimento.
Aspettammo a lungo. La gente cominciava a lasciare la fila per prendere qualcosa da
mangiare, per andare al gabinetto o solo per passeggiare un po'. A mezzogiorno, le trombe
all'improvviso intonarono "L'Oriente è Rosso". Tutti pensarono che il Presidente Mao
fosse arrivato. Ritornarono in fila e allungarono il collo, ma non videro niente. Poi tutti si
rilassarono di nuovo. Andai in giro per la piazza con alcuni amici, feci qualche fotografia,
quando all'improvviso si fece di nuovo sentire la fanfara. Tutti ritornarono di corsa in fila,
ma non successe niente. Questo si ripetè varie volte, proprio come la storia del bambino
che gridò "al lupo" e la gente cominciò a non preoccuparsi più delle trombe.
Infine "L'Oriente è Rosso" risuonò nuovamente. Al principio non credemmo che il
ricevimento fosse cominciato. Vedemmo da lontano militari dell'Esercito di Liberazione su
motociclette che avanzavano su due linee formate da una decina di uomini ognuna. Non
mi ricordo se c'erano due oppure quattro camion militari pieni di guardie che impugnavano
il libretto rosso di Mao dietro i motociclisti. La jeep di Mao-tse-tung e Lin Piao veniva
subito dietro i camion.
La massa cominciò a ondeggiare come l'oceano. Tutti si misero a gridare eccitati: "Il
Presidente Mao è arrivato", "Lunga vita al Presidente Mao". Io stavo nella nona o decima
fila. La gente davanti a me cominciò a saltare su e giù. Con un impulso improvviso, montai
sulla schiena di quello che mi stava davanti e vidi bene Mao-tse-tung e Lin Piao. L'uomo
su cui ero salito cercò di scrollarmi via, mi diede delle gomitate, ma io non sentivo nulla in
quel momento. Alla fine scesi giù, un giovane del nord afferrò le mie mani e me le scrollò
forte, gridando: "Ho visto il Presidente Mao, ho visto il Presidente Mao". Rimasi sorpreso
perché non lo conoscevo. Era come impazzito, scuoteva le mie mani e gridava. Anch'io
ero eccitato come lui ma la mia reazione non era stata forte come la sua. Il suolo era
cosparso di uova schiacciate, focacce, mele, bacche e scarpe.
Sono sicuro che la risposta della gente fu spontanea. Fu così che dopo aver aspettato per
mezza giornata finalmente riuscii a vedere Mao-tse-tung e Lin Piao, anche se solo per
pochi secondi.
HO YIEN TSAI - Io sono stato presente ad un ricevimento molto più disciplinato, non
come quello appena descritto.
Quella volta ero con un'unità tecnica a Pechino. Ogni giorno dovevamo fare la ginnastica
all'Università di Pechino per l'addestramento degli Insegnanti. Marciavamo, gridavamo
slogan, recitavamo i pensieri di Mao-tse-tung. L'addestramento puntiglioso serviva a fare
in modo che le citazioni venissero gridate all'unisono, così come i canti. Le canzoni
prescelte erano "L'Oriente è Rosso" e "La Navigazione per gli Oceani dipende dal
Timoniere", ecc.. Ci allenammo per circa tre giorni.
Il giorno del ricevimento andammo alla piazza Tien An Men. La gente stava seduta su una
fila tortuosa. Mao-tse-tung sarebbe arrivato su una jeep per salutare la gente sulle due file.
I militari dell'Esercito di Liberazione stavano seduti di fronte a noi: ebbi l'impressione che
non fossero armati. Quando fummo in fila, ci perquisirono e dovemmo perquisirci a
vicenda le tasche per controllare tutti gli oggetti duri che furono temporaneamente
consegnati alle autorità. Un mio compagno di scuola dovette consegnare la sua busta per
gli occhiali. Poi furono distribuite mele, nuova e focacce. Ricordo che c'erano gabinetti
ovunque. Erano dei tombini in mezzo alla piazza, come quelli che ci sono a Hong Kong,
circondati da un telo. C'era una musica continua e assordante. Trascorsero parecchie ore e
Mao-tse-tung non appariva mai. La gente di dietro cominciò a spingere in modo che la
prima fila rimanesse schiacciata. L'Esercito che stava di fronte ogni tanto si alzava in piedi
e poi si sedeva di nuovo. Ogni volta che lo faceva, provocava lo scompiglio nella folla
finché non si sedeva di nuovo.
Alla fine, sentii la gente gridare "Lunga vita al Presidente Mao". Il mio compagno ed io
credemmo che fosse arrivato il momento e gridammo forte col resto della gente. Tutti gli
uomini dell'Esercito si levarono in piedi per mantenere l'ordine.
Perché venerare Mao-tse-tung?
JIN CHUNG YAN -C'era moltissima gente sovreccitata, soprattutto quelli che
provenivano dalle campagne e quelli sui 12 o 13 anni. Loro unico scopo e soddisfazione
era di vedere il sole rosso - Mao-tse-tung a Pechino. Prima di arrivare a Pechino non
avevano mai visto una grande città. Vedere Mao-tse-tung era per loro come andare in
Vaticano a vedere il Papa.
NGWEI CHI WA -Credo che l'entusiasmo sia legato alla propaganda. La Cina comunista
aveva continuato a dire per circa 10 anni che solo gli eroi potevano vedere Mao-tse-tung.
Perciò quando uno aveva la possibilità di vedere Mao-tse-tung, il suo status saliva e ne
seguiva un entusiasmo selvaggio.
JIN CHUNG YAN -Da quando abbiamo imparato a leggere e a scrivere, ci è stato
instillato questo concetto dai giornali e dalle riviste. Quelli che avevano visto Mao-tse-tung erano tenuti a darne un resoconto alle assemblee di città o di distretto. Tra di noi, la
persona che aveva visto Mao-tse-tung veniva venerato più che se fosse un eroe.
TIEN MAN LING -La situazione sicuramente non è cambiata. Ho chiesto spesso alla
gente se avesse visto Mao-tse-tung, come se chiedendoglielo potessi esprimere il mio
sentimento per lui.
LI MUA HAI - Io non ho visto Mao-tse-tung, ma mia sorella sì. Era molto piccola - aveva
13 anni, ed era molto ingenua. Appena mise piede in casa, annunciò trionfalmente che
aveva visto Mao-tse-tung. Quando giunse a Pechino dalla periferia del paese coi suoi
compagni di scuola, dato che erano considerati come gruppo di età minore, ebbero dei
posti davanti. Poterono vedere bene e tutti scoppiarono in lacrime.
Più tardi, il ricevimento divenne uno dei suoi punti di forza in qualsiasi discorso. Quando
ci si trovava in posizione disagevole in una discussione, si tirava fuori che "lei aveva visto
Mao-tse-tung".
HUANG CHEUK BIN -Anche mia sorella era così. Lei perdette il suo soprabito durante il
ricevimento, stava quasi per morire di freddo a Pechino. Non aveva alcuna profondità di
pensiero ma era ugualmente eccitata.
WEN YING -Anche prima della Rivoluzione Culturale, la gente considerava i quadri come
una specie di dei. Si sentivano importanti quando incontravano un sindaco di una città,
figurarsi Mao-tse-tung.
JIN CHUNG YAN -Tra le migliaia di giovani che giungevano in piazza Tien An Men,
molti ammiravano Mao-tse-tung al di là di una valutazione razionale, soprattutto i giovani
di città come me. Credo che l'immagine della rettitudine e della grandezza di Mao-tse-tung
mi abbia influenzato fortemente, soprattutto per la propaganda di Lin Piao.
I giovani di solito imitano i loro eroi. La Cina comunista sfruttava questa tendenza a
diffondere il culto dell'eroe. Si può notare una differenza prima e dopo la celebrazione, da
parte di Lin Piao, dei pensieri di Mao. Prima, eroi come Huang Kai Kwong, Law Shing
Kau ecc. venivano considerati leali verso il loro paese, il loro popolo, il loro partito e il
loro capo. Il potere di Mao non era ancora stato portato alle stelle. Ma dopo che Lin Piao
ebbe attirato la propaganda sugli scritti di Mao-tse-tung, eroi come Lui Feng, Wong Kit,
Chao Yu Lu, 18° Battaglione della Strada di Nanchino, ecc. rivelarono che la loro forza
proveniva dai pensieri e dagli scritti di Mao. Perciò l'aureola di Mao si installò
profondamente nei cuori dei giovani.
WEN YING -Questo tipo di propaganda pre-Rivoluzione Culturale era stata impressa
nelle nostre menti senza che maturasse in alcun tipo di terreno fertile per un ulteriore
sviluppo. Se Liu Scao-chi avesse rovesciato Mao e l'avesse accusato di qualsiasi cosa
all'inizio della Rivoluzione Culturale, Liu avrebbe potuto prendere il posto di Mao nei
cuori dei giovani.
NGEI CHI WA -È poco probabile. Io mi sono ribellato all'inizio della Rivoluzione
Culturale e sono stato considerato un controrivoluzionario ed un ambizioso. Ho creduto
allora di essere nel giusto e che il Partito Comunista fosse onesto ad eccezione di alcuni
brutti tipi. Il mio primo pensiero fu che Mao-tse-tung mi avrebbe sostenuto. Perché non
pensai a Liu Scao-chi o Chou En Lai? Eppure la Rivoluzione Culturale era appena
cominciata e non sapevo che Liu Scao-chi sarebbe stato estromesso.
TIEN MAN LING - Mao-tse-tung non mi faceva molta impressione prima della
Rivoluzione Culturale. Ma durante la rivoluzione, quando ne divenni bersaglio e venni
arrestato, piansi davanti all'immagine di Mao-tse-tung. Dopo che fui "liberato", il mio
entusiasmo per lui raggiungeva vette infinite. Volevo perfino andare a piedi a Pechino per
vederlo, come se non avessi altro modo per provare la mia fedeltà.
La fine del mito Mao
JIN CHUNG YAN - Era una fandonia che Mao-tse-tung avesse fiducia nel popolo. Chao
Chi Yang era allora sostenitore numero uno del capitalismo e tutti i settori del Kwangtung
si misero a criticarlo. Nessuno lo considerava un quadro, ma Mao-tse-tung scosse appena
la testa e Chao Chi Yang riprese il proprio posto. La popolazione del Kwangtung e noi ci
eravamo agitati invano.
HUANG CHEUK BIN - Verso la fine della Rivoluzione Culturale, i giovani venivano
trattati in modo tremendo. Cantare durante il lavoro era considerato capitalistico e divenne
uno dei nostri reati più diffusi.
La classe operaia e i contadini potevano mantenersi la terra, mentre i giovani istruiti non
potevano, pena l'accusa di voler difendere "l'economia dei piccoli contadini" e
l'"individualismo".
Una volta, a metà della Festa di Autunno, i contadini non uccisero il pollame perché
volevano modificare la tradizione. Alcuni giovani fecero una colletta per comprare un
tacchino, lo cucinarono e lo mangiarono sulle colline. Quando furono scoperti furono
severamente criticati.
Ci furono molti episodi simili. Sotto quella repressione estremamente soffocante, le idee
dei giovani dovevano cambiare.
WEN YING - Si sarebbe detto che la trasformazione della nostra generazione venisse
portata avanti dallo stesso Mao-tse-tung. Egli voleva che i giovani abbattessero Liu Shao
Chi e diede loro le 4 libertà: di parlare francamente, di girare, di discutere e di scrivere
manifesti a grandi caratteri. Mao ottenne ciò che voleva, ma i giovani non riebbero le armi
che avevano ricevuto. Quando finimmo in un vicolo cieco e non riuscimmo a trovare
alcuna risposta negli scritti di Mao, il nostro spirito di democrazia di massa ci fece
abbandonare il cammino di Mao per ottenere una risposta ragionevole. Da allora in poi
prendemmo la democrazia e la libertà come parametro per interpretare gli avvenimenti
(l'"andare alle campagne", l'incidente di Lin Piao, ecc.) e analizzammo la società presente.
Cominciammo a capire che cosa il popolo cinese voleva e provammo spavento per il
destino della Cina sotto il dominio di Mao-tse-tung.
JIN CHUNG YAN - Il cambiamento non può avvenire da un giorno all'altro, ma la
Rivoluzione Culturale rappresentava un inizio. I pochi anni di vita nelle campagne,
l'instabilità del potere comunista cinese, tutto era un fattore di cambiamento nella mente di
un giovane.
La fame di potere di Mao-tse-tung era stata soddisfatta con la Rivoluzione Culturale. Egli
ricevette applausi nella piazza Tien Ane Men da migliaia e migliaia di persone, più di
quanti avesse ricevuto qualsiasi imperatore. In quella stessa rivoluzione, però egli alla fine
perdette l'amore e la venerazione della nuova generazione.
I giovani che parteciparono alla Rivoluzione Culturale diedero la loro giovinezza, il loro
sudore e persino il loro sangue. Ma solo quando si scrollarono di dosso il peso dei pensieri
di Mao, capirono il vero destino della Cina.
NGEI CHI WA -L'immagine di Mao-tse-tung era stata completamente distrutta con
l'incidente di Lin Piao. Anche se Mao aveva utilizzato le 4 libertà, la fiducia nel popolo, i
principi della Comune di Parigi, ecc., per ingannarci, egli rimaneva invincibile. Ma Lin
Piao riuscì a ingannare Mao per diventare il suo successore. Ciò mi fece comprendere che
Mao-tse-tung, dopotutto, non era onnipotente.
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