Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 5 nr. 37
marzo 1975


Rivista Anarchica Online

Ruba tu che...

Da diverse settimane lo scandalo dell'affare EGAM-FASSIO occupa un posto di rilievo su tutta la stampa e alla radio e alla televisione. Abbiamo letto e sentito " vibrate proteste", richieste di indagini, si è tuonato contro il malcostume di alcuni feudatari dell'impresa pubblica.
In molti chiedono le teste dei mariuoli colti in flagrante. Cos'è successo? Vediamo i fatti. Mario Einaudi, presidente dell'EGAM (una holding statale), d'accordo con Mario Valeri Manera, presidente della Vetrocoke (una azienda del gruppo EGAM), ha acquistato il 33,3% ma pare che la quota sia del 50%) della società di navigazione Villain & Fassio, pagando qualcosa come diciassette miliardi e mezzo.
E fin qui nulla di strano, anche se (e non è poco) l'EGAM dovrebbe occuparsi principalmente di gestire miniere; il bello vien fuori quando si viene a sapere che il valore dell'intera società, secondo stime attendibili, può arrivare sì e no a dodici-quindici miliardi, e che inoltre la stessa società controlla due giornali di Genova: "Il corriere mercantile" e "La gazzetta del lunedì".
A questo punto lo scandalo è pronto, ma ciò che ci stupisce è proprio il clamore sollevato intorno al caso. Da decenni siamo abituati a scandali e ad esempi di corruzione vistosa, ma quasi sempre un morbido manto ha ammantato ogni cosa sprofondando tutto nel silenzio.
La classe dirigente italiana è maestra nell'arte dell'insabbiatura e probabilmente anche il caso EGAM-Fassio, verrà sepolto sotto un silenzio mafioso.
Perché allora un così vasto numero di parlamentari, socialisti e comunisti in testa, continuano imperterriti a soffiare nel fuoco? La risposta, crediamo, è abbastanza semplice: i destinatari dei soldi dell'Erario, in questo caso, non fanno parte del sistema politico-burocratico che governa l'Italia, ma dei capitalisti privati. Questo il vero scandalo, i politici sono tutti d'accordo nel ritenere che le grandi imprese pubbliche finanzino partiti e correnti, ognuno ha la sua brava fetta, ma sperperare del denaro a favore di capitalisti ormai tagliati fuori dal gioco delle grandi alleanze è per i nostri censori un atto veramente criminale.
Sembra poi che l'operazione abbia anche un risvolto politico-clientelare: la manovra dovrebbe aiutare in qualche modo la scalata del doroteo Francesco Cattanei al feudo genovese di Taviani, ma questo non elimina l'aspetto principale della vicenda e i nostri novelli Catoni ne sono fieramente indignati.