Rivista Anarchica Online
Anche i poliziotti abortiscono
di R. D. L.
A colloquio con le militanti del C.I.S.A. Mentre centinaia di "cucchiai d'oro" continuano a fare
milioni a palate sulla pelle di chi è costretto ad abortire,
il regime cerca di strozzare le iniziative alternative attuate dai radicali e dal C.I.S.A.. L'arresto del
segretario
radicale Spadaccia conferma la stupidità repressiva delle autorità e gli stretti legami che
uniscono la "mafia degli
aborti" (minacciata dalle iniziative radicali) al regime clericale. L'attività del C.I.S.A. per sottrarre
migliaia di
donne alle praticone ed ai ladri in camice bianco.
Una brillante operazione di polizia, la chiusura di una clinica fiorentina,
qualche arresto clamoroso, una manciata
di avvisi di reato, così è cominciato intorno alla metà di gennaio il primo
intervento statale dell'anno per risolvere
il problema sociale dell'aborto: un po' di repressione. Se ne fa esecutore il giudice Casini della procura
di Firenze
che, commentando poi il suo operato, dichiara: "... è proprio non applicando la legge che si
arriva al fascismo".
Forse pensa che "chiodo scaccia chiodo" ed applica quindi una delle più genuine leggi fasciste
(per la "difesa
della stirpe") a salvaguardia della democrazia. Oggi siamo tutti "antifascisti"! Tranne evidentemente il
segretario
nazionale del Partito Radicale, Spadaccia (antifascisticamente arrestato dal giudice fiorentino) che si
è assunto
la responsabilità politica dell'attività svolta dalla clinica fiorentina e dal C.I.S.A. che era
con essa
"convenzionato". Ci siamo recati nella sede
militante di questo Centro Informazione Sterilizzazione e Aborto per parlare
direttamente con gli interessati: "Non è stata una sorpresa" ci ha detto un esponente del C.I.S.A.
"la repressione
poliziesca che ci ha colpito. La nostra attività non è mai stata, per scelta politica,
clandestina anzi
programmaticamente e pubblicamente abbiamo sempre affermato che aiutare ad abortire le donne che
lo
desiderano è uno degli scopi della nostra organizzazione, il nostro impegno di lotta contro una
legge assurda e
reazionaria". Mentre parliamo, nella stanza accanto è in atto una perquisizione poliziesca ordinata
dalla procura
fiorentina. "Lo stesso Partito Radicale nel suo programma annuale, che è pubblico, si è
preso l'impegno di
sostenere l'attività e la costituzione dei centri C.I.S.A. in tutta Italia, come ha confermato
Spadaccia anche dopo
il suo arresto". Con queste affermazioni,
l'operazione della polizia e della magistratura fiorentina si caratterizza per quello che
è: un atto di repressione politica. Non si può pensare, infatti, che si sia semplicemente
voluta applicare una legge
inapplicabile e di fatto inapplicata, dato il numero dei "reati" (come si può desumere dalle
statistiche giudiziarie
e dalle cronache, la legislazione sull'aborto viene applicata rarissimamente in casi di morte o simili). Si
è voluto
invece stroncare un'iniziativa importante e coraggiosa che trasformava il reato "tollerato" in
consapevole e
organizzata disobbedienza civile. Se a questo
punto si aggiunge lo stimolo che a tutta la vicenda hanno dato i fascisti del "Candido", possiamo
meglio comprendere quell'"antifascismo" di cui si parlava prima, a proposito del magistrato fiorentino.
Se poi
aggiungiamo, ancora, che nel quadro generale incontriamo anche Calamari, incommensurabilmente
più lento e
timoroso nel procedere contro gli assassini dell'anarchico Serantini, ecco che tutti i pezzi del mosaico
vanno a
posto. "Sapevamo", continua una ragazza del
C.I.S.A., "di agire illegalmente, però sapevamo anche che le 4.000 donne
che abbiamo aiutato ad abortire quest'anno non potevano aspettare una ancora lontana soluzione legale
di questo
dramma quotidiano". Si tratta infatti di oltre un milione (o due, o tre milioni secondo altre stime) di
donne italiane
che attualmente devono affrontare la difficile condizione dell'aborto clandestino, con il peso dei problemi
economici e psicologici che trascina con sé un'operazione che, nella maggior parte dei paesi del
mondo, non è
più finanziariamente così costosa e psicologicamente così umiliante. Un dramma
quotidiano di migliaia di donne
che rischiano in molti casi la stessa vita per commettere un reato senza il quale le strutture sociali non
reggerebbero. E' questo infatti che, argutamente, il radicale Mellini sottolinea nel suo divertente e ironico
"1976
Brigate Rosse: operazione aborto". Se non ci fossero questi migliaia di delitti quotidiani delle donne
italiane, lo
Stato dovrebbe provvedere nel giro di nove mesi a triplicare le strutture mediche (boom demografico)
e
assistenziali (boom delle nascite illegittime) che, come ben sappiamo, sono largamente insufficienti per
i bambini
che già annualmente nascono in Italia. Quindi, nel giro di qualche anno, triplicare le strutture
scolastiche (la cui
situazione attuale è già disastrosa) e garantire, in tre lustri, il posto di lavoro ad una
popolazione triplicata,
quando l'Italia da sempre costringe all'emigrazione migliaia di lavoratori all'anno. L'aborto è
quindi un delitto
quotidiano senza il quale la società italiana, così puritana e cattolica, non può
sopravvivere. Ciò nonostante le
donne sono costrette alla clandestinità da una legge clericale e fascista, ampiamente rifiutata, di
cui unica
beneficiaria è la gang dei ginecologi, i cosiddetti "cucchiai
d'oro". Si calcola che in Italia l'aborto illegale frutti
alla casta medica centinaia di miliardi all'anno (esentasse). I
"missionari" in camice bianco si fanno pagare con i biglietti da centomila il minimo rischio
che c'è oggi
nell'aiutare ad abortire una donna che lo desidera (solo trecento casi giudiziari in un anno per il reato di
aborto
contro un milione, o più di gravidanze interrotte). Le tariffe richieste dipendono dal trattamento
ricevuto. Se
l'aborto avviene in una clinica, quindi con un'assistenza medica completa ed un'elevata sicurezza per la
vita e
la salute della donna, la cifra oscilla tra le 300 e le 700 mila lire. Se invece l'aborto viene fatto in uno
studio
medico, ma senza ricovero dopo l'intervento, la cifra varia tra le 200 e le 400 mila lire. Al di sotto di
questi prezzi
non rimane che l'incognita che un aborto eseguito da gente non qualificata, le cosiddette "praticone", e
con mezzi
inadeguati, condizione nelle quali il rischio per la vita è notevole. Si parla di un migliaio di donne
che ogni anno
muoiono a causa dell'aborto. "Il C.I.S.A. per
opporsi a questa speculazione sulla pelle delle donne", ci chiariscono i nostri amici, "praticava
una tariffa popolare di 100 mila lire, una cifra certamente ancora molto elevata e di cui il C.I.S.A. non
prendeva
alcuna percentuale. Nei casi in cui una donna non poteva pagare l'intervento, l'aiutavamo diminuendo
o
addirittura annullando questa cifra". Una cifra
molto alta, ancora da "cucchiaio d'oro" (o da "sonda d'oro": la tecnica più semplice e sicura non
è
quella del raschiamento) se si pensa alla facilità dell'operazione fatta col metodo Karman
dell'aspirazione che
non dura più di tre minuti. Una cifra che, se si deve dar credito alle notizie ufficiali, ha consentito
al medico della
clinica abortistica di Firenze di "guadagnare" centinaia di milioni in poco tempo. In pratica lo sconto
praticato
al C.I.S.A. non aveva radici ideologiche o morali (!) ma semplicemente economiche: uno sconto del 50%
per
operazioni commerciali all'ingrosso. "Sono venute
da noi donne di ogni età e di ogni categoria sociale, ma in prevalenza ragazze: studentesse,
operaie,
commesse, impiegate... Sono venute anche mogli di poliziotti accompagnate dai mariti (non in divisa
naturalmente)...". Altri poliziotti frattanto entrano nell'ufficio per continuare la perquisizione. Secondo
le
statistiche, anche loro, primo o poi accompagneranno una fidanzata, una moglie, un'amante ad
abortire...
R. D. L.
Metodo Karman
E' un intervento più rapido, più sicuro e meno doloroso del raschiamento
tradizionale, metodo usato dalla
maggioranza dei medici italiani. E' un sistema meccanico con cui si aspira per mezzo di una canna e di
una
pompa aspirante il contenuto dell'utero. Il fatto di non intervenire chirurgicamente elimina il pericolo di
lesioni
e di infezioni, frequenti con il raschiamento. Il metodo Karman, che riduce l'intervento a tre minuti
effettivi,
può essere eseguito fino al terzo mese di gravidanza, quando l'ovulo fecondato non è
ancora agganciato alla
parete dell'utero e non ha ancora iniziato il ciclo morfologico, quando cioè il feto è
ancora informe e grumoso
e non ha capacità vitale. In Francia
è presente il M.L.A.C., organizzazione simile al C.I.S.A. i cui medici si prestano a far abortire
le
donne proletarie quasi gratuitamente praticando l'intervento a domicilio. Un tipo di medico pochissimo
conosciuto in Italia anche fra quelli "politicamente impegnati"
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