Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 5 nr. 35
gennaio 1975


Rivista Anarchica Online

Anche i poliziotti abortiscono
di R. D. L.

A colloquio con le militanti del C.I.S.A.
Mentre centinaia di "cucchiai d'oro" continuano a fare milioni a palate sulla pelle di chi è costretto ad abortire, il regime cerca di strozzare le iniziative alternative attuate dai radicali e dal C.I.S.A.. L'arresto del segretario radicale Spadaccia conferma la stupidità repressiva delle autorità e gli stretti legami che uniscono la "mafia degli aborti" (minacciata dalle iniziative radicali) al regime clericale. L'attività del C.I.S.A. per sottrarre migliaia di donne alle praticone ed ai ladri in camice bianco.

Una brillante operazione di polizia, la chiusura di una clinica fiorentina, qualche arresto clamoroso, una manciata di avvisi di reato, così è cominciato intorno alla metà di gennaio il primo intervento statale dell'anno per risolvere il problema sociale dell'aborto: un po' di repressione. Se ne fa esecutore il giudice Casini della procura di Firenze che, commentando poi il suo operato, dichiara: "... è proprio non applicando la legge che si arriva al fascismo". Forse pensa che "chiodo scaccia chiodo" ed applica quindi una delle più genuine leggi fasciste (per la "difesa della stirpe") a salvaguardia della democrazia. Oggi siamo tutti "antifascisti"! Tranne evidentemente il segretario nazionale del Partito Radicale, Spadaccia (antifascisticamente arrestato dal giudice fiorentino) che si è assunto la responsabilità politica dell'attività svolta dalla clinica fiorentina e dal C.I.S.A. che era con essa "convenzionato".
Ci siamo recati nella sede militante di questo Centro Informazione Sterilizzazione e Aborto per parlare direttamente con gli interessati: "Non è stata una sorpresa" ci ha detto un esponente del C.I.S.A. "la repressione poliziesca che ci ha colpito. La nostra attività non è mai stata, per scelta politica, clandestina anzi programmaticamente e pubblicamente abbiamo sempre affermato che aiutare ad abortire le donne che lo desiderano è uno degli scopi della nostra organizzazione, il nostro impegno di lotta contro una legge assurda e reazionaria". Mentre parliamo, nella stanza accanto è in atto una perquisizione poliziesca ordinata dalla procura fiorentina. "Lo stesso Partito Radicale nel suo programma annuale, che è pubblico, si è preso l'impegno di sostenere l'attività e la costituzione dei centri C.I.S.A. in tutta Italia, come ha confermato Spadaccia anche dopo il suo arresto".
Con queste affermazioni, l'operazione della polizia e della magistratura fiorentina si caratterizza per quello che è: un atto di repressione politica. Non si può pensare, infatti, che si sia semplicemente voluta applicare una legge inapplicabile e di fatto inapplicata, dato il numero dei "reati" (come si può desumere dalle statistiche giudiziarie e dalle cronache, la legislazione sull'aborto viene applicata rarissimamente in casi di morte o simili). Si è voluto invece stroncare un'iniziativa importante e coraggiosa che trasformava il reato "tollerato" in consapevole e organizzata disobbedienza civile.
Se a questo punto si aggiunge lo stimolo che a tutta la vicenda hanno dato i fascisti del "Candido", possiamo meglio comprendere quell'"antifascismo" di cui si parlava prima, a proposito del magistrato fiorentino. Se poi aggiungiamo, ancora, che nel quadro generale incontriamo anche Calamari, incommensurabilmente più lento e timoroso nel procedere contro gli assassini dell'anarchico Serantini, ecco che tutti i pezzi del mosaico vanno a posto.
"Sapevamo", continua una ragazza del C.I.S.A., "di agire illegalmente, però sapevamo anche che le 4.000 donne che abbiamo aiutato ad abortire quest'anno non potevano aspettare una ancora lontana soluzione legale di questo dramma quotidiano". Si tratta infatti di oltre un milione (o due, o tre milioni secondo altre stime) di donne italiane che attualmente devono affrontare la difficile condizione dell'aborto clandestino, con il peso dei problemi economici e psicologici che trascina con sé un'operazione che, nella maggior parte dei paesi del mondo, non è più finanziariamente così costosa e psicologicamente così umiliante. Un dramma quotidiano di migliaia di donne che rischiano in molti casi la stessa vita per commettere un reato senza il quale le strutture sociali non reggerebbero. E' questo infatti che, argutamente, il radicale Mellini sottolinea nel suo divertente e ironico "1976 Brigate Rosse: operazione aborto". Se non ci fossero questi migliaia di delitti quotidiani delle donne italiane, lo Stato dovrebbe provvedere nel giro di nove mesi a triplicare le strutture mediche (boom demografico) e assistenziali (boom delle nascite illegittime) che, come ben sappiamo, sono largamente insufficienti per i bambini che già annualmente nascono in Italia. Quindi, nel giro di qualche anno, triplicare le strutture scolastiche (la cui situazione attuale è già disastrosa) e garantire, in tre lustri, il posto di lavoro ad una popolazione triplicata, quando l'Italia da sempre costringe all'emigrazione migliaia di lavoratori all'anno. L'aborto è quindi un delitto quotidiano senza il quale la società italiana, così puritana e cattolica, non può sopravvivere. Ciò nonostante le donne sono costrette alla clandestinità da una legge clericale e fascista, ampiamente rifiutata, di cui unica beneficiaria è la gang dei ginecologi, i cosiddetti "cucchiai d'oro".
Si calcola che in Italia l'aborto illegale frutti alla casta medica centinaia di miliardi all'anno (esentasse). I "missionari" in camice bianco si fanno pagare con i biglietti da centomila il minimo rischio che c'è oggi nell'aiutare ad abortire una donna che lo desidera (solo trecento casi giudiziari in un anno per il reato di aborto contro un milione, o più di gravidanze interrotte). Le tariffe richieste dipendono dal trattamento ricevuto. Se l'aborto avviene in una clinica, quindi con un'assistenza medica completa ed un'elevata sicurezza per la vita e la salute della donna, la cifra oscilla tra le 300 e le 700 mila lire. Se invece l'aborto viene fatto in uno studio medico, ma senza ricovero dopo l'intervento, la cifra varia tra le 200 e le 400 mila lire. Al di sotto di questi prezzi non rimane che l'incognita che un aborto eseguito da gente non qualificata, le cosiddette "praticone", e con mezzi inadeguati, condizione nelle quali il rischio per la vita è notevole. Si parla di un migliaio di donne che ogni anno muoiono a causa dell'aborto.
"Il C.I.S.A. per opporsi a questa speculazione sulla pelle delle donne", ci chiariscono i nostri amici, "praticava una tariffa popolare di 100 mila lire, una cifra certamente ancora molto elevata e di cui il C.I.S.A. non prendeva alcuna percentuale. Nei casi in cui una donna non poteva pagare l'intervento, l'aiutavamo diminuendo o addirittura annullando questa cifra".
Una cifra molto alta, ancora da "cucchiaio d'oro" (o da "sonda d'oro": la tecnica più semplice e sicura non è quella del raschiamento) se si pensa alla facilità dell'operazione fatta col metodo Karman dell'aspirazione che non dura più di tre minuti. Una cifra che, se si deve dar credito alle notizie ufficiali, ha consentito al medico della clinica abortistica di Firenze di "guadagnare" centinaia di milioni in poco tempo. In pratica lo sconto praticato al C.I.S.A. non aveva radici ideologiche o morali (!) ma semplicemente economiche: uno sconto del 50% per operazioni commerciali all'ingrosso.
"Sono venute da noi donne di ogni età e di ogni categoria sociale, ma in prevalenza ragazze: studentesse, operaie, commesse, impiegate... Sono venute anche mogli di poliziotti accompagnate dai mariti (non in divisa naturalmente)...". Altri poliziotti frattanto entrano nell'ufficio per continuare la perquisizione. Secondo le statistiche, anche loro, primo o poi accompagneranno una fidanzata, una moglie, un'amante ad abortire...

R. D. L.

Metodo Karman

E' un intervento più rapido, più sicuro e meno doloroso del raschiamento tradizionale, metodo usato dalla maggioranza dei medici italiani. E' un sistema meccanico con cui si aspira per mezzo di una canna e di una pompa aspirante il contenuto dell'utero. Il fatto di non intervenire chirurgicamente elimina il pericolo di lesioni e di infezioni, frequenti con il raschiamento. Il metodo Karman, che riduce l'intervento a tre minuti effettivi, può essere eseguito fino al terzo mese di gravidanza, quando l'ovulo fecondato non è ancora agganciato alla parete dell'utero e non ha ancora iniziato il ciclo morfologico, quando cioè il feto è ancora informe e grumoso e non ha capacità vitale.
In Francia è presente il M.L.A.C., organizzazione simile al C.I.S.A. i cui medici si prestano a far abortire le donne proletarie quasi gratuitamente praticando l'intervento a domicilio. Un tipo di medico pochissimo conosciuto in Italia anche fra quelli "politicamente impegnati"