Rivista Anarchica Online
Preparati dai fascisti di Treviso gli attentati del
1969?
di Gruppo anarchico "P. Pinelli" di
Treviso
Arrestati i neo-nazisti Ventura, Freda, Trinco, "per attività sovversiva contro lo stato", in
realtà
perché implicati negli attentati fascisti del 1969 attribuiti ai soliti anarchici
I neonazisti Freda - Ventura - Trinco, arrestati per "attività
sovversiva contro lo stato", sono con tutta
probabilità tra gli organizzatori degli attentati del 1969 culminati nella strage di stato. Che
Treviso sia la "roccaforte bianca" lo sanno tutti, come tutti sanno che in questa tranquilla e borghese
città di provincia la "destra nazionale" ha innumerevoli agganci, sia a livello di legalità
repubblicana
(potentissima la DC, forte il M.S.I.) sia a livello di gruppi extraparlamentari di destra (Avanguardia
Nazionale è agguerrita e i suoi picchiatori non perdono occasione per esibirsi in assalti a
compagni isolati
e in lanci di molotov contro sedi di organizzazioni di sinistra). Sono cose risapute da tutti tranne,
guarda caso, da magistratura e polizia. I molti attentati e aggressioni
fasciste, sono infatti ancora impuniti come continuano a circolare impuniti i più noti esponenti
del
teppismo fascista locale. Comunque in questi ultimi tempi sembra che improvvisamente stampa,
magistratura e polizia siano
diventati il non plus ultra dell'antifascismo. È scoppiato il "caso Freda, Ventura, Trinco",
neonazisti, arrestati ufficialmente per attività sovversiva
contro lo stato e per aver a suo tempo fatto circolare opuscoli offensivi per la magistratura ma in
realtà
implicati fino ai capelli nell'organizzazione degli attentati fascisti del 1969. Titoli da prima pagina sui
giornali, "brillanti" operazioni di polizia, "coraggiose" iniziative della
magistratura: è stata scoperta e subito neutralizzata una "cellula eversiva neofascista". I tranquilli
trevigiani
non credono ai propri occhi. "Ma come, proprio qui a Treviso, città medaglia d'oro della
resistenza, sono
successe di queste cose?!" "Guardiamoci alle spalle" scrive il settimanale progressista locale, c'è
ancora
gente che voleva instaurare una dittatura dal triste passato, ma i cittadini non lo hanno permesso, la
polizia
(anzi i carabinieri, in questo caso) hanno agito con severità". Viva la polizia, conclude la
gente. I giornali borghesi hanno dimenticato però un fatto: che il fascismo a Treviso (come
del resto in tutta
Italia), non è mai stato abbattuto, (basterebbe guardare i "precedenti" della maggior parte dei
politici
locali, i salari da fame, il continuo flusso migratorio della manodopera per rendersene conto). I giornali
borghesi dimenticano inoltre, nel caso specifico di Freda e Ventura, che proprio grazie alla tanto lodata
efficienza di polizia e magistratura i compagni anarchici stanno a marcire innocenti in
galera. È utile a questo punto ricordare i fatti che hanno costretto la magistratura ad
incriminare il terzetto Freda,
Ventura, Trinco. Il 18 dicembre 1969, a sei giorni dalla "strage di stato" il prof. Guido Lorenzon,
ex segretario di una
sezione DC di Treviso dichiara al dott. Calogero, sostituto procuratore di Treviso di aver ricevuto
confidenze dall'amico libraio - stampatore Giovanni Ventura (fascista fin da giovane età).
Secondo tali
confidenze il Ventura avrebbe finanziato gli attentati ai treni (un milione di lire) e sarebbe stato in
contatto
con un'organizzazione paramilitare di estrema destra. Il Ventura avrebbe anche partecipato a riunioni
durante le quali si organizzarono gli attentati di dicembre, tanto è vero che il Ventura descrisse
al
Lorenzon il sottopassaggio della Banca Nazionale del Lavoro di Roma dove poi avvenne una delle
esplosioni. Inutile dire che il Ventura, venuto a conoscenza di queste dichiarazioni, ruppe l'amicizia
col Lorenzon,
costringendolo a ritrattare. La ritrattazione venne dettata per telefono dall'avv. Freda ad un notaio
trevigiano che però si rifiutò di convalidarla, in quanto non di sua competenza. A questo
punto l'amicizia
Ventura-Lorenzon pare ritornare come prima e il prof. Lorenzon, d'accordo con funzionari della
"mobile" trevigiana ne approfitta per registrare, nel corso di un colloquio a tre (Ventura, Freda e
Lorenzon) le dichiarazioni confidenziali che il Ventura gli aveva fatto a suo tempo. È il gennaio
1970.
In febbraio Ventura e Lorenzon vengono convocati a Roma dal giudice Cudillo: Lorenzon conferma le
proprie dichiarazioni, Ventura nega e querela l'ex amico (la querela è sporta tramite l'avv. Freda)
per
diffamazione. Prende le difese del querelato l'onorevole della sinistra DC De Poli il quale ne approfitta
per dire in parlamento che "forse le indagini sugli attentati sarebbe meglio spostarle verso gli ambienti
di
destra"! Poi tutto viene messo a tacere. Nessun giornale borghese parla più del caso
Ventura-Lorenzon,
giornalisticamente considerato come una semplice questione privata di due mitomani. Ci sono le elezioni
in vista e, per non turbare l'ordine repubblicano è sempre meglio, trattando degli attentati, dar
la colpa
agli anarchici. Intanto passa un anno, durante il quale, per quanta buona volontà ci mettano,
poliziotti e magistrati
trovano sempre meno accuse contro gli anarchici. Nel processo Calabresi-Lotta Continua anche il meglio
pagato fra i giornalisti servi dei padroni è costretto ad accorgersi che sotto accusa dovrebbero
esser messi
i poliziotti. Inizia il processo agli anarchici, dove le accuse crollano una dopo l'altra. C'è in vista
il
processo a Valpreda, che sarà sullo stesso tono. Magistratura e polizia devono a tutti i costi
cercar di salvare la faccia, cercar di dimostrare in qualche
modo che non è poi vero che colpiscono sempre a sinistra. Ecco allora che tirano ancora in
ballo e mandano finalmente in galera Ventura e Freda (quest'ultimo
presentato come il cervello dell'organizzazione); così l'opinione pubblica ha un'ulteriore prova
dell'imparzialità della magistratura! Intanto i fascistelli nostrani di cui si parlava all'inizio non
restano inattivi: appaiono scritte sui muri (siglate
con falce e martello) che reclamano la libertà di Freda e Ventura; Treviso, Padova ed altre
città vengono
inondate da volantini scritti con linguaggio da "ultra sinistri" e molti firmati con la A anarchica, in cui si
inneggia alla libertà dei "compagni" Freda - Ventura - Trinco. Quali i motivi di tanto agitarsi
dei fascisti? Si possono fare due ipotesi. La prima è che i tre neonazisti
sono stati buttati a mare, scaricati come si suol dire, da chi sta più in alto di loro e si vuol ora farli
passare
per compagni anarchici cercando di ricalcare il trito luogo comune che vuole gli anarchici pazzi, terroristi,
belve sanguinarie, pronte in ogni momento a spargere terrore e sangue. La seconda ipotesi è che
mentre
i difensori di Freda e Ventura (i vari Prandstraller, ecc.) portano avanti l'azione giuridica per ottenere la
libertà provvisoria (con conseguente fuga all'estero dei tre fascisti) i camerati dei tre delinquenti
cerchino
con ogni mezzo di creare la maggior confusione possibile allo scopo di mistificare tutto ciò che
è venuto
a galla per confondere le idee all'opinione pubblica. Ma al di là delle ipotesi resta il fatto che
i proletari hanno ben capito da che parte sono venute e
continuano a venire le bombe. Valpreda e gli altri compagni potranno essere condannati ma Freda,
Ventura e tutti i loro amici da Borghese ad Almirante, anche se verranno assolti dalla giustizia dei padroni
non sfuggiranno alla giustizia popolare.
Gruppo anarchico "P. Pinelli" di Treviso
I fascisti si camuffano (malamente)
Quelli che riportiamo di seguito sono i testi di tre volantini ciclostilati e diffusi da fascisti di Padova
e Treviso. In questi volantini, scritti e firmati in modo da sembrare opere di gruppi della sinistra
extra-parlamentare (uno di essi era anche siglato con una A cerchiata), cerca di spacciare i camerati
Freda,
Ventura e Trinco per "compagni".
GIORGIO FREDA è stato arrestato, insieme con altri due suoi compagni, "per aver voluto
sovvertire
l'ordinamento dello Stato, particolarmente con pubblicazioni e scritti di carattere rivoluzionario". I
sionisti, spaventati da un'iniziativa editoriale che smascherava i loro delitti, sono passati al contrattacco.
Essi inoltre non hanno perdonato a Freda la manifestazione di solidarietà col popolo
palestinese. Oggi essi hanno imprigionato Freda, domani proveranno con altri. Lottiamo a fondo
contro la belva
sionista e contro il capitalismo! RIVOLUZIONE FINO ALLA VITTORIA!
Comitato di solidarietà con la lotta del popolo palestinese
MUSO DI MULO!
Il cancro maligno da cui invano cerchi di guarire frequentando località climatiche, ti
è stato augurato da
coloro ai quali da troppo tempo vai rompendo i coglioni. Come ogni cura a cui ti sottoponi è
inefficace, altrettanto vano è il disperato tentativo dello stato borghese
di allontanare la sua morte imprigionando i nostri compagni. Morte allo stato borghese e ai suoi
servi! Libertà per Ventura, Freda e Trinco!
Circolo l'Antiborghese
I cani da guardia della dittatura borghese stanno riempiendo di militanti rivoluzionari le carceri
italiane. Freda, Ventura, Trinco sono andati ad aggiungersi alle decine di militanti che da mesi stanno
in galera
in attesa di processo. Diamo atto ai borghesi di saper riconoscere i loro autentici irriducibili avversari.
In questo essi sono aiutati
dall'opera di delazione svolta dai carabinieri in borghese del PCI, il quale invita scopertamente alla
repressione contro le avanguardie rivoluzionarie. I borghesi e i loro compagni non si illudano: per
ogni compagno condannato dai borghesi dieci di loro
saranno condannati dal tribunale del popolo. COMPAGNI! Dimostriamo la nostra
solidarietà alle nuove vittime della dittatura borghese intensificando la lotta per la
rivoluzione popolare.
Fronte popolare rivoluzionario
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