rivista anarchica
anno 43 n. 384
novembre 2013


9999 fine pena: mai

di Carmelo Musumeci

Qui sotto il certificato di detenzione di Carmelo Musumeci,
con la data di scadenza pena definitiva fissata a 31/12/9999


La scorsa primavera a un'insegnante di una scuola secondaria di I grado, che ha da tempo una corrispondenza con Carmelo Musumeci, nasce il desiderio di parlare ai ragazzi delle sue classi di temi forti come il carcere e l'ergastolo.
Sono ragazzi delle medie inferiori e questa insegnante propone la lettura del libro Zanna Blu, dove Carmelo, attravero la storia di un lupo, racconta la sua vita, l'amore per la sua famiglia e la lotta perenne contro i “Lupi Mannari” o l'“Assassino dei Sogni” (sempre il carcere).
Dopo la lettura del libro e di alcuni scritti di Carmelo, i ragazzi pongono a lui (sempre via lettera) alcune domande e considerazioni. Ecco cosa scrive una ragazza di 13 anni.


Una studentessa tredicenne scrive all'ergastolano...

Caro Carmelo,
sono X.Y. della classe terza dell'istituto Scuola Media XY di XY, in provincia di XY. In classe abbiamo parlato dell'ergastolo con la professoressa W.V.
Ho riflettuto sull'argomento e penso che l'ergastolo non è la giusta strada verso il miglioramento del carattere del condannato e verso lo smaltimento del reato commesso.
Non ha senso punire una persona a vita condannandola all'ergastolo per sempre: è come ucciderla. Infatti, come ha detto anche lei, le persone condannate a tale pena sono morte dentro, vivono soltanto perché respirano e conducono un'esistenza.
Più che una vita io la considererei una disperazione e una perdita di fiducia. Infatti, penso che il condannato alla pena d'ergastolo non abbia sempre come scopo quello di migliorare, poiché l'eventuale cambiamento non servirebbe a nulla.
Pensando infatti che non si uscirà mai, si ha difficilmente voglia di migliorare.
Secondo me è d'obbligo un'opportunità in più, per vedere se il condannato è cambiato, è pentito, e se è in grado di dimostrarlo.
Lei ha detto che per scontare la pena è necessario mettere qualcuno al proprio posto... in che senso? Perché non racconta e non dichiara le azioni commesse?
In casa ho parlato di quest' argomento e ho chiesto ai miei se sono contro all'ergastolo. La risposta è stata no, poi ci hanno pensato e hanno detto che invece è una questione interessante su cui si può discutere.
Lei ha detto che gli uomini ombra non hanno né sogni né speranze, ma io credo che lei le abbia, e che esse l'abbiano portato a combattere contro questa ingiustizia.
Se mi sbaglio, allora vorrei chiederle: che cosa l'ha portata a reagire, a rispondere, e a ragionare sull'ergastolo ostativo, o “pena di morte viva”?
Grazie!

X.Y, 13 anni

...che le risponde

1) Lei ha detto che per scontare la pena è necessario mettere qualcuno al proprio posto... in che senso?
Ho detto che un ergastolano ostativo a qualsiasi beneficio per uscire dal carcere deve collaborare con la giustizia e sostanzialmente mettere in cella un altro al posto suo.
2) Perché non racconta e non dichiara le azioni commesse?
Perché nel nostro Ordinamento giuridico esiste una legge che dà la possibilità di difenderti negando di essere colpevole. E poi perché non ritengo giusto che uno Stato di Diritto usi il metodo del medioevo quando ti torturavano fin quando non parlavi.
3) Che cosa l'ha portata a reagire, a rispondere, e a ragionare sull'ergastolo ostativo o “Pena di Morte Viva”?
L'amore.
La speranza per noi non esiste.
Non ci rimane che amare lo stesso, ma l'amore mi ha fatto capire che vale ancora la pena di tenere acceso il lume della speranza.
(...) Sognava di essere libero e mentre sognava di essere libero Zanna Blu era già libero. Libero di amare”. Zanna Blu, le avventure
Ciao X.Y. buona vita e che l'amore sia sempre con te.

Carmelo Musumeci
Carcere di Padova