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				 centri sociali 
                  
                Quelli del TeLOS 
                  
                Intervista di Stefano Ferrario a tre occupanti 
                    
                Da 4 anni a Saronno (Varese) c'è un centro sociale occupato. 
  Siamo andati a parlare dei loro progetti. E soprattutto di come funziona. 
                 
                  Il TeLOS è un 
                  centro sociale occupato di Saronno, attivo nella provincia di 
                  Varese da più di tre anni. Discutendo insieme ai ragazzi 
                  e alle ragazze che lo animano è nata questa intervista, 
                  fitta di spunti e di domande sul percorso che hanno scelto di 
                  intraprendere. 
                   
                  Allora, com'è iniziato il TeLOS? 
                  DAN: Tutto è nato dal Collettivo la Fenice, con cui abbiamo 
                  cominciato a far politica nel 2007. Dal collettivo è 
                  venuto fuori il TeLOS, che abbiamo occupato nel marzo del 2009. 
                   
                  Quali sono le iniziative del centro? 
                  MAT: La rivoluzione (risate). 
                  DAN: L'idea è stata quella di difendere un luogo: uscire 
                  di casa, trovarne una, abitarla/occuparla, quindi fare un'esperienza 
                  di vita in comune. In tutto questo siamo sempre stati attenti 
                  a mantenere uno spazio da destinare a diverse attività: 
                  concerti, discussioni su libri, dibattiti, una Distro, un infoshop, 
                  un freeshop. 
                  MAT: La ciclofficina, la palestra. 
                   
                  Questo mi interessa. Si tratta di pugilato vero? 
                  SIL: Sì, pugilato, una volta a settimana. L'idea è 
                  quella di creare una palestra autogestita. Allenarsi, ma anche 
                  organizzarsi per i turni di pulizia, discutere del senso di 
                  fare una palestra in un ambiente di questo tipo. Cerchiamo di 
                  autogestire le lezioni, di avere dei percorsi di esercizi, ecc.
                
 
                   
                      
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                    Saronno 
                        (Va) - il centro sociale TeLOS  | 
                   
                 
                 Bello. Abitate tutti qui? 
                  SIL: No, non tutti. 
                   
                  A questo proposito: com'è vivere al TeLOS?  
                  SIL: Ci sono molte responsabilità, però siamo 
                  forti del fatto che condividiamo con altri un'esperienza di 
                  vita completa, nel quotidiano. 
                  DAN: Per me è importante sperimentare. Qui abbiamo un 
                  modo di vivere orizzontale, con un percorso, un progetto, degli 
                  ideali per cui collaborare. In una famiglia, all'esterno, e 
                  men che meno al lavoro, è raro se non impossibile trovare 
                  e provare esperienze realmente orizzontali. 
                  SIL: Comunque c'è da dire che se occupando abbiamo il 
                  vantaggio di non pagare l'affitto dobbiamo però provvedere 
                  a tutto il resto, come il riscaldamento, il cibo, ecc. Scegliere 
                  di vivere in questo modo significa anche decidere di non pagare 
                  le necessità, ma cercare di procurarsele in altri modi, 
                  attraverso lo scambio, il riuso, il riciclo. 
                   
                  Come fate con queste cose? 
                  SIL: Qui vicino c'è una discarica, che ci fornisce dei 
                  bancali di legno per la stufa. Per il cibo facciamo recupero 
                  al mercato tutti i mercoledì. Ci sono alcune bancarelle 
                  di frutta e verdura che ci danno la roba da scartare, che poi 
                  non si sa mai se è davvero da buttare, perché 
                  ormai si è costruito un rapporto (e quindi...), poi, 
                  ovviamente un po' di spesa va fatta. 
                   
                  Ma lavorate? 
                  DAN: Dipende. Di chi è passato, qualcuno studiava, qualcuno 
                  lavorava. Dipende. 
                   
                  E tra voi andate d'accordo? 
                  DAN: Alti e bassi ci sono stati. 
                  SIL: Io e DAN siamo arrivati dall'inizio dell'occupazione. Gli 
                  altri due che ora abitano qui sono arrivati da circa un anno. 
                  Altri ci hanno provato, poi però hanno rinunciato. 
                   
                  È così dura stare qui? 
                  SIL: No, ora no. A livello di abitazione si sta abbastanza bene. 
                  E poi col tempo è migliorato anche il vivere quotidiano, 
                  si impara a limarsi, a cercare la collaborazione per una buona 
                  convivenza. 
                  DAN: È chiaro che ci sono cose che bisogna accettare. 
                  Per esempio il fatto che casa tua la domenica mattina puzzi 
                  di birra e fumo di sigaretta o che si faccia casino fino a notte 
                  fonda, soprattutto durante il week-end. 
                   
                  Ma voi la fareste sempre una vita così? 
                  SIL: Devi sapere che è una scelta precaria. Potresti 
                  perdere le tue cose da un momento all'altro, ricevere ospitalità 
                  da amici o compagni, occupare sapendo che potresti essere sgomberato. 
                  Io, comunque, adesso come adesso andrei avanti così. 
                  Di certo mi piacerebbe continuare a fare politica nella vita 
                  quotidiana. 
                  DAN: È chiaro che dopo il TeLOS sarebbe difficile tornare 
                  allo stile di vita precedente; soprattutto si perderebbe un 
                  nuovo modo di vivere. 
                  MAT: Penso che si rifiuti un po' tutti l'idea del militante 
                  che fa una cosa durante il giorno e dedica poi una parte della 
                  sua vita alla militanza. Ci piace pensare che se si vuole cambiare 
                  qualche cosa bisogna partire dalla propria vita. 
                   
                  Non avete mai pensato ad uno spazio legalmente vostro? 
                  DAN: No. Lo spazio lo si difende. La legalità sarebbe 
                  un compromesso, forse un po' una sconfitta. 
                  MAT: Ci sono anche ragioni pratiche. Un esempio: se si fa attacchinaggio 
                  la firma è TeLOS, ma se lo spazio è legale qualcuno 
                  deve metterci il nome, e quindi tutto si complica. 
                   
                  E come sono i rapporti con i cittadini e con chi passa 
                  di qui? 
                  DAN: Facciamo molta politica attiva: attacchinaggio, volantinaggio, 
                  cortei. Direi che siamo presenti e abbastanza radicati nel territorio. 
                  MAT: C'è da dire che molto è cambiato con la crisi 
                  dal 2008. Se prima nessuno ci ascoltava, ora tanti sono più 
                  disponibili ad ascoltare quello che diciamo. 
                  SIL: Le persone arrivano, si fanno due chiacchiere, una cena. 
                  Si trova un ambiente informale, per cui è più 
                  facile far passar i contenuti che si vogliono trasmettere, anche 
                  a persone non legate all'ambiente anarchico. 
                  ROB: Ragazzi e ragazze che magari non faranno mai politica, 
                  ma che vedono quel che facciamo e lo fanno diventare loro. Lo 
                  portano altrove. 
                   
                  E con comune e provincia come va? 
                  MAT: In provincia quando abbiamo iniziato c'era poco fermento. 
                  C'era solo il Kinesis a Tradate. Il TeLOS ha fatto da cassa 
                  di risonanza per persone che ora organizzano progetti nei loro 
                  paesi. Così adesso la situazione è piuttosto viva. 
                  Sono presenti altri collettivi sul territorio provinciale, per 
                  esempio a Gallarate e a Varese, con cui il TeLOS collabora e 
                  porta avanti progetti.
                 
                   
                     
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                    Saronno 
                        (Va) - il centro sociale TeLOS  | 
                   
                 
                 Per quanto riguarda il vostro spazio, il TeLOS, tutto 
                  tranquillo? 
                  SIL: Con il Pgt (Piano di regolamento del territorio) si vorrebbe 
                  riqualificare l'area, quindi ora siamo in rotta anche con il 
                  Pd e l'attuale giunta. Vorrebbero creare una sorta di area abitativa 
                  e commerciale. 
                   
                  Cacciando voi? 
                  DAN: Sì. Ma forse all'inizio volevano proporci uno spazio 
                  nostro, legalizzato, dentro questa nuova area. 
                   
                  A voi sarebbe interessato? 
                  DAN: No, e quando l'hanno intuito hanno rinunciato a proporcelo. 
                   
                  Un'altra cosa: che rapporto avete con le altre realtà 
                  libertarie o comunque simili alla vostra? 
                  DAN: Buono. 
                  ROB: Sì, abbiamo dei buoni rapporti con tutte le esperienze 
                  libertarie della provincia e non solo. Quando per necessità 
                  abbiamo chiesto o ricevuto richiesta di collaborazione o aiuto, 
                  l'abbiamo sempre ricevuta o data a chi la chiedeva. 
                  DAN: Lavoriamo molto sul territorio, per questo a volte ci avviciniamo 
                  a gruppi non propriamente libertari, ma che condividono con 
                  noi lotte e progetti da portare avanti in provincia o nelle 
                  vicinanze. 
                  MAT: Si condivide quel che si può: lotte e denunce. 
                   
                  Denunce? Gravi? 
                  SIL: Sì, alcune almeno. La cosa peggiore è arrivata 
                  nel febbraio 2011: in provincia di Varese sono stati recapitati 
                  12 avvisi orali ad altrettanti compagni. Sono stati inviati 
                  nel periodo in cui si è cominciato ad occupare, anche 
                  fuori da Saronno. 
                   
                  Di che cosa si tratta? 
                  SIL: È un provvedimento del questore che dice: “la 
                  tua condotta non va bene, rivedila”. Dura tre anni e poi 
                  può essere rinnovato. 
                  MAT: È il passaggio precedente alla sorveglianza speciale. 
                  Una sorta di avviso. 
                  ROB: Sono cose datate, che davano agli antifascisti negli anni 
                  venti. Ad oggi conosciamo solo due casi di persone che hanno 
                  effettivamente subito il passaggio dall'avviso orale alla sorveglianza. 
                   
                  Mi viene da chiedermi se tutto questo vi ha segnato... 
                  avete ancora l'entusiasmo dell'inizio? 
                  MAT: Ce n'è di più. La partenza è stata 
                  dura, molte persone si sono staccate dal Collettivo o dal TeLOS. 
                  È stato uno dei dei passaggi critici, come per esempio 
                  lo sgombero del vecchio TeLOS in via Concordia. Nonostante questo 
                  abbiamo tenuto botta anche se si era in pochi e si discuteva 
                  molto. Ora siamo sulla cresta dell'onda. 
                  DAN: C'è tanta voglia di fare. Noi ci divertiamo, proviamo 
                  a fare cose nuove. 
                  MAT: Poi, se vedi che le cose mentre le fai migliorano, hai 
                  una spinta in più. 
                  ROB: Convinzione ed entusiasmo sono i due ingredienti che ci 
                  portano avanti.
                  Stefano Ferrario
                 
                
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