rivista anarchica
anno 40 n. 353
maggio 2010


anniversari

Il CSC Centro Stabile di Cultura compie 20 anni
di uno di noi

San Vito di Leguzzano (Vicenza). EVEnti 1990-2010.

 

Chissà che anno era quando ho acquistato al CSC la prima copia di A Rivista e chissà dopo quale concerto è avvenuto. è stato durante anni densi di riflessioni personali: attività politica, voto/non voto, religione, violenza/non violenza, democrazia, autorità, rappresentanza, libertà, diritto/dovere, arte, pubblico/privato, tasse, lavoro intellettuale/manuale, etc. Essa mi ha condotto a scoprire che le riflessioni, frutto naturale del mio essere, erano e sono teorizzate, discusse e realizzate da individui per cui finalmente mi sentivo attratto. Da allora sono passati circa 10 anni ed in buona parte di essi ho potuto praticare ed affinare alcuni ideali libertari grazie all’esistenza di questo posto.

Corpo mutevole e mutante per vocazione e volontà…

I Lucibel

Il CSC esiste dal 1990 senza fissa dimora e dal 1999 con sede stabile a San Vito di Leguzzano (VI). Non riuscirei a parlare in maniera distaccata ed oggettiva dell’attività che questo posto continua a svolgere, i curiosi possono trovare materiale nel sito internet (www.centrostabile.it). Venti anni di autofinanziamento e di autogestione: dalla scelta della programmazione alla scelta dei prodotti. Nessuna agenzia né fornitore che abbia mai gestito nulla, irrisori i finanziamenti dalle istituzioni, un po’ per volontà, un po’ per negligenza ed un po’ perché non si esercita nessuna rappresentanza politica e quindi non si coinvolge nessun bacino elettorale. Nessuna gloria né alcun rammarico per ciò. Una storia di volontariato senza referenze istituzionali né tanto meno partitiche, di affitti e bollette da pagare, privi di alcuna struttura gerarchica. Vent’anni di compromessi senza votazioni interne cercando, anche inutilmente, l’unanimità tra individui diversi per sensibilità e visione politica e l’imbarazzo dell’affermarsi di quelle che Maria Matteo chiama “leadership carismatiche”. Un’esistenza non priva di macchie certamente, ma sicuramente non allineata a scelte popolari: un esempio su tutti la decisione di non affiliarsi a reti associative. Un continuo tentativo di (r)esistere fuori dal mercato ben sapendo come non sia completamente possibile. Vent’anni di attività dettata dalla passione e dall’emotività del singolo che propone e porta a compimento concreto il suo desiderio con il supporto e la mediazione delle valutazioni degli altri. Una storia appunto di desideri, utopia, godimento ed emotività.

…mai lo si vedrà marciare allineato tanto meno sfilare imbellettato sotto de(i)ttatura alcuna

L’attività del CSC nasce e fa perno sulla promozione e la diffusione di musica e arte altra in generale (due cd autoprodotti in collaborazione con Stella Nera e Marco Pandin). Non vi si ritrova un atteggiamento che si potrebbe definire “antagonismo militante classico”, piuttosto si respira un’aria diversa, conviviale e libera.
Questa è la forma che si è trovata più consona e maggiormente adattabile al contesto sociale, culturale e politico del territorio in cui si opera: quel nord-est (ex?) produttivo, prima democristiano e poi leghista, periferia diffusa cementificata ed asfaltata dell’impero a colpi di PRG.
Vivere quest’esperienza come una prova di anarchismo sociale rimane una visione strettamente personale che può anche essere “minoritaria” rispetto alle altre posizioni e così, a mio modo di vedere, ne aumenta la valenza.

...che venga animato da nuovi arti e appendici regalando la possibilità di salti mortali dalla bellezza sorprendente o che nel momento del bisogno, allungando una mano a terra, non scivoli troppo malamente

Vent’anni di questa micro comunità aperta forse si possono spiegare solo con una piccola storia d’amore, travagliata e almeno un po’destabilizzante, ma d’amore si tratta. E questo sì fuori dal mercato.
L’attività di quest’annata è partita con “(non) rassegnA(r)ti” e si concluderà con “eVenti”: rassegna di musiche internazionali non convenzionali, nonostante il momento sia fragile. Questo scritto vorrebbe essere un dono a tutti i personaggi di questa storia perché nonostante tutto “la nostra idea è solo idea d’amor”.

uno di noi