rivista anarchica
anno 37 n. 327
giugno 2007


Messico

Oaxaca, il Messico e gli artisti italiani

 

Nuovamente il Messico vive un momento difficile. Sale la temperatura sociale ed il paese vive una sorta di stato d’eccezione permanente.
Nello stato di Oaxaca, con l’arrivo al potere di Ulises Ruiz, anni di corruzione e repressione violenta sono sboccati in un inasprimento di questo stesso modello.
L’inattesa risposta popolare è sfociata in un gran movimento sociale. Senza rinunciare alle rispettive differenze, nel giugno 2006, insegnanti, lavoratori, studenti, collettivi libertari, organizzazioni politiche e membri di Ong si sono incontrati nella Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca, APPO.
Durante mesi, la città di Oaxaca è passata per la singolare esperienza di una vita senza stato, senza polizia e senza burocrazia, però aperta al dialogo ed alla creatività. La vendetta del governo è stata atroce: 25 vittime comprovate (tra i quali due giornalisti; uno di essi, Brad Will, dell’agenzia indipendente Indymedia), centinaia di feriti, circa 300 arresti ed un numero imprecisato di desaparecidos. Tutto ciò è stato ampiamente documentato da organismi dei diritti umani sia nazionali che internazionali. (1)
Continuano a rimanere in prigione una quarantina di persone totalmente innocenti che, in gran parte, non sono neppure militanti della APPO. Inoltre, dietro una calma ingannevole, la città vive nel terrore: gli ultimi 3 arresti, totalmente ingiustificati, risalgono a venerdì 27 aprile.
Per dimostrare che regna la pace, tra il 4 ed il 13 maggio, il governo di Ulises Ruiz promuove il festival culturale “Humanitas”, in cui l’Italia figura come invitato speciale. (2)
Ci indigna che il governo italiano si presti al gioco. Ancor più ci sconcerta l’atteggiamento ambiguo dell’Istituto Italiano di Cultura che dapprima aderisce all’iniziativa e poi, viste le proteste fra gli italiani in Messico, fa finta di ritirare la propria partecipazione, mentre continua ad apportare mostre e a dare appoggio logistico.
In Italia, i media hanno posto scarsa attenzione o addirittura falsificato la realtà di Oaxaca. Quindi, non sappiamo se gli artisti invitati – la compagnia Teatro Tascabile di Bergamo, la banda popolare Fiati Sprecati di Firenze, i fotografi Roberta Vassallo e Vittorio D’Onofri, il direttore musicale Leonardo Gasparini e la cantante Filippa Giordano – ignorano i problemi locali, ma la loro partecipazione è assolutamente inopportuna. È vero che la cultura avvicina i popoli e distende le tensioni, però in questo caso serve solo a far ottenere legittimità e popolarità a un governante sanguinario.

Anna Claudia Ticca, Anna Lucia Coppa, Anna Maria Satta, Barbara Origlio, Carlo Almeyra, Clara Ferri, Claudio Albertani, Donatella Di Benedetto, Edoardo Mora, Fabrizio Lorusso, Franca Bizzoni, Gianfranco Marano, Laura Longhino, Luciano Valentinotti, Manuela De Rosas, Marco Valesi, Marcello Albertani, Massimo Modonesi, Matteo Dean, Matteo Meoni, Nina Caldarella, Paolo Malfitano, Paolo Pagliai, Patricia Barreto, Roberto Benini, Rosalba Piazza, Sabina Longhitano, Teresa Scolamacchia, Valentina Albertani.


1. http://cciodh.pangea.org/quinta/070120_inf_conclusiones_recomendaciones_ita.shtml.
2. http://www.humanitas.gob.mx/italiano/invitados.html.