rivista anarchica
anno 30 n.263
maggio 2000



a cura di Marco Cagnotti (cagnotti@venus.it)

 

Quatto passi nella melma

 

L'e-mail era molto chiara: il sito della FPÖ, il partito di Jörg Haider, è pieno di risorse "interessanti". Vedere per credere: e poi non potranno dire che non lo sapevano. Sarà vero? Di solito questa gente, quando si ripulisce, sta bene attenta a nascondere gli errori/orrori del passato. Mah! Io ci provo. E così...
http://www.fpo.at/ L'aspetto è sobrio, pulito. Anche la grafica è leggera, in modo da semplificare l'accesso. Un normale, banale sito di partito che ospita notizie di attualità, foto del leader e via discorrendo. Ma la lettera diceva di cercare "Blaue Links" e cliccarci sopra. È in fondo: vado e vedo. Per fortuna mastico un po' di tedesco. Mi attrae la scritta Thulenet. Ecco, qui comincia l'immersione nella melma. I deboli di stomaco si astengano. Il link manda subito a Thule-Netz, un sito che ospita libri nazisti (fra cui Mein Kampf e Die Protokolle der Weisen von Zion), giochi per computer razzisti, simboli grafici nazionalsocialisti (svastiche, aquile et similia), indirizzi di movimenti e di partiti di estrema destra. Mi viene da vomitare. Torno ai "Blaue Links" della FPÖ. Mi incuriosisce il titolo "Und morgen die ganze Welt" ("E domani il mondo intero"). Primo link: "Die Kreuzritter unserer Zeit" ("I crociati del nostro tempo"). Provo, e finisco su KKK.com, cioè il Ku Klux Klan, con tanto di croce su uno sfondo di fiamme. Indietro di nuovo alla FPÖ, sui "Blaue Links". "Langjahrige FPÖ Partner" mi porta a "National Socialist graphics": inutile descriverne il contenuto. Più interessante è "Die Bilderwelt für unsere Jugend" ("La visione del mondo per la nostra gioventù"). Questo è quasi peggio dei precedenti (se mai è possibile): Stormfront.org. Ospita puntatori a risorse revisioniste, movimenti di destra (estrema e moderata), riscoperta delle tradizioni culturali bianche, identità cristiana, eugenetica. C'è perfino uno spazio per i bambini. Mi turo il naso e scendo. Lo cura un sedicente undicenne, un certo Derek, giovane ma già intriso di razzismo fino al midollo. Con fotografia di Derek: bimbo biondo, serio, dallo sguardo inquietante (sembra preso pari pari da un documentario nazista) accanto al governatore del Mississipi. Sto raggiungendo il mio limite. Torno un'ultima volta ai "Blaue Links" della FPÖ. Ecco: "Lieder aus der Heimat" ("Canzoni dalla Patria"). Musica? Ma certo! In formato MP3 liberamente scaricabile. Qualche titolo: Final Solution, Holocaust 2000, White Victory, White Power, Hurra, Hurra, ein Nigger brennt (Hurra, Hurra, un negro brucia), Six Million More, Third Reich. Tutto il giro della musica neonazista, insomma.
Mi fermo. Non vado oltre. Non ce la faccio. Qui finisce questa breve scampagnata nella melma. Se è tutto vero, Haider è uno sprovveduto. Proprio nell'epoca della comunicazione globale, dell'accesso alle informazioni da ogni angolo del mondo, lascia online le simpatie e le parentele del suo partito proprio dove chiunque potrebbe vederle? Nazista sì, ma... scemo? La spiegazione arriva l'indomani. Contrordine, compagni! Il sito della FPÖ è http://www.fpoe.at/. Una piccola "e" che ti scaraventa su un computer piuttosto che su un altro. Di nuovo, vedere per credere. Stessa grafica, stessi link, ma dove inizia il sentiero che conduce alla melma ci sono i puntatori alle sezioni locali del partito. Era una presa per i fondelli, uno scherzo di cattivo gusto, scorretto e sleale. Una vera vigliaccata. Però i siti di estrema destra sono tutti veri: svastiche, Stormfront.org, Derek, i negri che bruciano. Internet è anche questo. È la voce dei centri sociali, dei diversi, degli emarginati, della stampa libertaria, ma anche di Haider e di chi lo clona attribuendogli quello che vuole, e ovviamente anche dei neonazisti, dei razzisti, dei fautori della supremazia bianca. È giusto che sia così: se invocassimo la censura non saremmo libertari. C'è però una lezione da imparare: tutto ciò che si trova nella Rete va sempre preso con le pinze. Belle grosse.

Marco Cagnotti