rivista anarchica
anno 29 n.256
estate 1999



a cura di Marco Cagnotti (cagnotti@venus.it)

 

dalla rete musica per tutti?

Per questa volta Marco Cagnotti, "storico" curatore di questa rubrica, viene sostituito da Giuseppe Vergani.

 

Internet è per molti sinonimo di libertà: libertà di esprimersi, di comunicare, di scambiarsi informazioni, idee, software, insomma tutto ciò che può essere convertito in forma digitale a costi molto contenuti e senza spostarsi da casa propria; per molti aspetti una libertà del tutto nuova, tanto nuova da doverne parlare come di una "nuova frontiera elettronica". Di queste possibilità (come spesso capita) se ne sono accorti per primi coloro i quali non hanno tradizionalmente accesso ai costosi media tradizionali, che garantiscono visibilità in modo arbitrario (è la TV che decide di farvi vedere o siete voi a decidere di apparire in TV?) e unidirezionale, rispondendo a logiche per lo più assai distanti dalla libera espressione e dallo scambio di contenuti. In genere poi, quando le cose crescono e si sente odore di businness, anche i potentati dell’informazione si accorgono dei nuovi mezzi e, forti del loro potere economico, entrano a gamba tesa in questi nuovi territori cercando di riproporre gli squilibri noti e consolidati. Non fa eccezione Internet, dove tuttavia le cose sono complicate dalla vastità del territorio digitale, dalla facilità di accesso e dalla creatività e competenza di molti dei suoi milioni di abitanti.
Il più recente e significativo tentativo in questo senso riguarda la diffusione della musica in rete, la cui storia recente è legata ad un particolare formato di file audio, l’MP3 (o Mpeg-3). Alla base del formato MP3 vi è un algoritmo che consente di comprimere in poco spazio file musicali di alta qualità, permettondone di conseguenza la facile reperibilità in rete (pensate solo che un normale CD può contenere fino a 200 brani compressi in formato MP3). Aggiungendo il fatto che il software per leggere il formato MP3, il famosissimo WinAmp, è gratuitamente disponibile in Internet si ottiene facilmente quello che era naturale avvenisse, e cioè che moltissimi siti hanno cominciato a diffondere musica in rete, siano essi brani musicali di gruppi in cerca di notorietà, prodotti di amatori motivati solo dal desiderio di diffondere la loro opera o pezzi di artisti famosi messi a disposizione da fan volenterosi. Il tutto secondo il miglior spirito di Internet: se sai qualcosa fallo sapere anche agli altri, se hai qualcosa di interessante diffondilo, visto che è facile, è bello e costa molto poco.
La reazione non si è fatta attendere: verso la fine del 1998 dal Sony Building di Madison Avenue, New York, è partita la controffensiva delle grandi case discografiche (Universal Music Group, Sony, Bertelsmann, Time Warner ed Emi) a difesa del copyright sulla musica in Internet. La coalizione, denominata Secure Digital Music Initiative, ha lo scopo di elaborare un sistema per la distribuzione della musica in Internet in maniera facile e protetta, in modo da scongiurare il rischio pirateria e favorire il business musicale online.
All’azione delle major discografiche si è affiancata quella di 400 artisti di fama internazionale, con una appello per la difesa del diritto d’autore delle opere pubblicate su Internet. L’appello, raccolto dal Parlamento Europeo nel febbraio di quest’anno si è trasformato in un progetto di direttiva della Commissione europea per estendere la legislazione vigente sul copyright alle nuove tecnologie della informazione. In breve stiamo assistendo alla prima vera risposta alle violazioni del copyright che le tecnologie della diffusione dei file audio in rete hanno finora permesso.
Tutto bene dunque? La difesa del diritto degli autori a vedere riconosciuta la loro opera è cosa sacrosanta, ma il caso MP3 fa sorgere perlomeno due interrogativi, ben sintetizzati da Ernesto Assante in un editoriale di Musica di Repubblica: "è possibile che gran parte di coloro che si sentono minacciati da Internet vedano solo nella carta bollata e in una indistinta coercizione il mezzo cui affidare la tutela dei loro interessi? Non vi sono dubbi che il diritto d’autore sia sacrosanto e vada difeso, ma ha senso applicare alla rete, in virtù delle sue caratteristiche, i sistemi tradizionali?"
È proprio questo il punto: Internet è uno strumento radicalmente diverso dai tradizionali sistemi di diffusione delle informazioni, orizzontale e a bassa soglia accesso, un ambito nel quale le vecchie regole di difesa del copyright risultano del tutto inadeguate. Grazie alle sue caratteristiche e al lavoro completamente volontario di chissà quanti appassionati Internet rende quotidianamente visibile a chiunque (anche ai talent scout delle grandi etichette, se solo si prendessero la briga di farsi un giro per la Rete piuttosto che incaponirsi in anacronistici tentativi di controllo) le idee e le opere di persone che resterebbero altrimenti nell’ombra, ignorate dai grandi potentati mediatici. Che senso ha oscurare tutto questo con una qualche nuova "tassa" sulla pubblicazione di materiali in Internet (come suggerito dalla Siae, che comunque, a onor del vero, perlomeno non risolve tutto proponendo la chiusura dei siti), al solo scopo di difendere quelli che di spazi ne hanno già molti? Non esiste proprio altra soluzione al di fuori della limitazione, della censura, della chiusura di siti?
Probabilmente ha ragione Michael Robertson, presidente del sito www.mp3.com, quando afferma che "la verità è che le major non hanno capito la logica di Internet. Non è una questione di sicurezza. Esse ancora credono che per far soldi in Rete occorra tenere tutto chiuso ermeticamente, quando il vero profitto nasce dall’assenza di regole piuttosto che dall’imposizione dei vecchi controlli".
Tanto è vero che l’MP4, più efficiente e leggero di MP3, è già alle porte.

Trovare musica, materiali e software per MP3 in Internet è tutt’altro che difficile: digitando MP3 in un qualsiasi motore di ricerca (http://www.yahoo.com per citare uno dei piùnoti) non avrete che l’imbarazzo della scelta tra qualche centinaio di siti.
Per i più pigri segnaliamo tre ottimi punti di partenza:
• il famosissimo http://www.mp3.com, ricchissimo di tutto quanto riguardi questo formato
• un vero e proprio web portal (sito guida dal quale partire per la navigazione in Internet) dedicato a mp3, http://www.RioPort.com/
• un articolo di approfondimento (corredato di molti link) di Paolo Attivissimo su Mp3 ed MP4, reperibile a http://www.apogeonline.com/informaz/art_70.html

Giuseppe Vergani

Marco Cagnotti

Edizioni la Baronata

Casella postale 22 • CH — 6906 Lugano • http://www.anarca-bolo.ch/baronata

• Leone N. Tolstoj
Scritti Eretici.
A cura di Marco Bucciarelli, pp. 160. franchi 15.-
Nelle opere del celebre scrittore russo assumono generalmente minor risalto quelli che sono stati alcuni tratti fondanti della sua personalità: contro lo stato, l’autorità, il militarismo. Una scelta di scritti su questi argomenti è dunque qui presentata.

Antimilitarismo libertario in Svizzera, dalla Federazione del Giura a oggi.
A cura di Gianpiero Bottinelli e Edy Zarro, pp. 320, fr. 28.-
Antologia che raccoglie una settantina di articoli antimilitaristi (il primo è del 1869, l’ultimo del 1987) con introduzioni e note per ogni periodo storico. La pubblicazione è arricchita da un’appendice sugli interventi effettuati dall’esercito svizzero a tutela dell’ordine pubblico (cioè l’esercito impiegato come forza di polizia per sedare manifestazioni, scioperi o tumulti politici): oltre un centinaio di interventi in circa centoventi anni!!! E questo in una nazione che si gloria di avere un esercito puramente difensivo e in cui, almeno sulla carta, non esiste una polizia federale, grazie alla gelosa autonomia politica dei cantoni che compongono la Confederazione Elvetica.
Il libro è stato pubblicato nel 1989 durante la mobilitazione per la votazione a livello federale contro il mantenimento dell’esercito, in cui oltre il 35% dei cittadini ha votato per la sua abolizione!!!

• Peter Heintz
L’anarchismo e il presente. Tracce libertarie nel mondo contemporaneo.
Introduzione di Peter Schrembs, pp. 192, fr. 25.-
Un eminente sociologo ed economista svizzero, che ha ricoperto numerosi incarichi a carattere educativo per conto dell’Unesco in vari paesi del Sud America, in queste pagine esperisce una ricerca sui filoni "negativo" e "positivo" dell’anarchismo, giungendo ad interessanti conclusioni.
In particolare presenta gli aspetti libertari e le potenzialità insite nel mondo contemporaneo, grazie anche all’impatto di correnti di pensiero che hanno influenzato vari aspetti della vita, segnatamente in politica (l’anarchismo) e nell’arte (il surrealismo). L’autore interpreta le tendenze libertarie sulla base degli scritti teorici dei principali pensatori anarchici (Godwin, Proudhon, Bakunin, Kropotkin, Reclus).
Il saggio è introdotto da un approfondito studio di Peter Schrembs che evidenzia l’attualità del pensiero di Heintz, con particolare riferimento alle attuali tendenze libertarie e anarchiche in corso.

• Albert Joèl
Il complesso di Dio. Le radici dell’alienazione umana.
Introduzione di Guido Bernasconi, pp. 184, fr. 25.-
Testo ateista scritto in un linguaggio relativamente accessibile a tutti, ma assai accattivante, insignito nel 1983 del Premio Union des Athées.
La tesi di fondo dell’autore è che la credenza in Dio (qualunque sia l’idea, l’immagine che si ha di questo mito) sia una mistificazione che consiste nel personalizzare arbitrariamente questa astrazione (Dio). Questa alienazione induce gli individui che ne sono affetti a sentirsi inferiori, sottomessi, messi sotto tutela, soggetti a questa entità e a quelle persone che, per vari motivi, si dicono i rappresentanti di questo mito. A livello individuale l’alienazione religiosa ha origine nella sottomissione volontaria dell’Io al Super-Io, mentre a livello sociale, la proiezione delle autorità terrene nel cielo implica l’esistenza di un Dio Padre, padrone laico o religioso degli uomini e della natura.

• Gianpiero Bottinelli
Luigi Bertoni. La coerenza di un anarchico.
Prefazione di Marianne Enckell. pp. 240, franchi 25.-
Biografia di uno dei principali animatori del movimento anarchico in Svizzera, per quasi cinquant’anni editore e stampatore a Ginevra de Il Risveglio-Le Réveil, e di innumerevoli libri e opuscoli, conferenziere, organizzatore sindacale, militante antifascista, anticlericale, antimilitarista, più volte imprigionato per le sue idee e le sue attività.

• Oreste Clizio
Gerolamo Donato detto Il Farina, l’uomo che sparò a San Carlo e altri scritti.
In coedizione con la Cooperativa Tipolitografica Editrice di Carrara, illustrato, pp. 112, franchi 12.-
Nella ricerca del movente di quello che può ritenersi il primo attentato con arma da fuoco contro un potente, emerge la personalità perversa di un persecutore di eretici (ed eretiche) fatto santo, il cui principale miracolo è di essere sopravvissuto proprio a quell’attentato. È la terza edizione (la seconda è andata distrutta quasi per intero) del saggio storico, che comprende anche: "Mistificazioni e storia", dedicato ai metodi propri della Chiesa Romana di fare storia, e una cronologia intorno a Carlo Borromeo.