rivista anarchica
anno 29 n.252
marzo 1999


Living with the Living
testo di Cristina Valenti
foto di Sandro Cristallini

Un Paradiso che scotta: nelle pagine di
"ABC" le cronache della tournèe italiana
di Paradise Now nell’inverno 1969.

 

La mostra Living with The Living ha fatto tappa a Bologna, dal 15 gennaio al 20 febbraio, dopo essere stata allestita per la prima volta nel maggio scorso a Riccione. La presenza del Living Theatre in Europa dal 1964 al 1983 è ricostruita attraverso i materiali provenienti dall’Archivio Europeo della compagnia, recuperato in Francia e quindi portato in Italia ed organizzato da Serena Urbani, l’attrice e organizzatrice del Living che ha dedicato all’Archivio l’impegno maggiore dei suoi ultimi anni di vita.
Dalle prime tournées, quelle definite "dell’esilio", dopo la chiusura del Living Theatre a New York, durante le rappresentazioni di The Brig, fino all’Archeologia del Sonno, l’ultima produzione alla quale ha lavorato Julian Beck. In mezzo, fra il 1964 e il 1983, gli anni delle creazioni europee: Mysteries and Smaller Pieces (1964), The Maids (1965), Frankenstein (1965), Antigone (1967), Paradise Now (1968) e quindi la scelta della strada, con la Dichiarazione d’azione, nel 1970, l’abbandono dei teatri e dell’Europa, il Brasile e il ciclo di spettacoli dell’Eredità di Caino, con cui il Living è rientrato in Europa nel 1975 per rimanervi continuativamente fino al 1983: otto anni di nomadismo teatrale, senza una sede, vivendo di spettacoli portati ovunque, dalle grandi città ai più sperduti paesi, da un capo all’altro dell’Italia e d’Europa.


Vestiti, bauli, e strumenti di scena provenienti
dalle casse del Living Theatre.


Il percorso della mostra consente di attraversare una vicenda fatta di utopia praticata, nell’arte e nella vita, e sostenuta da un’economia elementare eppure inaudita nel mondo teatrale, in quanto basata esclusivamente sulla vendita degli spettacoli: Julian Beck (che se ne occupava) doveva riuscire a riempire di repliche l’intero calendario solare per assicurare il sostentamento alla compagnia, poiché il Living Theatre non ha goduto pressoché mai di alcuna sovvenzione (e mai - in particolare - nei tanti anni di lavoro in Italia).
Vent’anni di viaggi e di rappresentazioni in Italia e in Europa si ricompongono attraverso i documenti e gli oggetti: locandine, programmi di sala, recensioni, manifesti, libri e cose personali di Julian Beck e Judith Malina, fra le quali non mancano sorprese e piccoli "tesori": la tessera dell’IWW di Julian Beck, iscritto come "lavoratore dello spettacolo", il costume che indossava nei Sei Atti Pubblici, i suoi baschetti, le camicie strette e i pantaloni a "zampa di elefante", la collezione di saponette da viaggio, la biblioteca anarchica, nella quale spiccano il Programma anarchico di Malatesta, i testi sulle collettività spagnole, i libri sulla controcultura libertaria americana…
Organizzata dal Centro Teatrale La Soffitta in collaborazione con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, la mostra - curata da chi scrive - è stata allestita presso la Galleria Espositiva dell’Arena del Sole. Prossime (probabili) tappe: Firenze e Milano.

Cristina Valenti

 


Julian Beck e Judith Malina in Finlandia
durante la tournèe di Antigone e
Masse Mensch, settembre 1982.


Manifesto delle Sette Meditazioni
sul Sadomasochismo Politico
,
spettacolo rappresentato in Italia dal 1975 al 1978.
La foto si riferisce alla scena della tortura
(Quinta Meditazione: sulla Violenza).


Recensioni di Mysteries and Smaller Pieces
in Italia, marzo-aprile 1965