Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 63
febbraio 1978


Rivista Anarchica Online

Svolta sindacale e dissenso operaio
di Emilio Cipriano

L'approvazione della piattaforma programmatica sindacale era data per scontata, la stessa composizione dell'assemblea non permetteva illusioni: la grande maggioranza era formata da quadri dell'apparato sindacale, ridotti a una rappresentanza poco più che simbolica i delegati effettivi dei lavoratori (essendo la maggioranza dei delegati in realtà sindacalisti anche se non stipendiati dalle confederazioni). Così il 14 febbraio i vertici sindacali hanno deciso la "svolta" dopo una vasta opera di mobilitazione a livello nazionale, concretizzatasi in oltre diecimila assemblee.

Si è trattato di una vera e propria azione di forza, il sindacato ha impegnato tutti i suoi uomini per riscuotere il consenso dei lavoratori sul suo programma. Ha vinto, ma non nella misura sperata. Il malcontento si è sovente trasformato in decisa opposizione mettendo in crisi gli apparati periferici. Per esempio all'UNIDAL (ex Motta-Alemagna) di Milano la maggioranza ha rifiutato il documento e i sindacalisti sono dovuti ricorrere ad un vero e proprio broglio elettorale. E anche l'assemblea della provincia di Milano tenutasi al Palasport di Cinisello Balsamo si è conclusa con il voto contrario di un quarto dei partecipanti. Segno tangibile che certe svolte non passano in modo indolore.

L'opposizione contro la piattaforma sindacale, non presenta però connotazioni omogenee, anzi essa è costituita da una vasta gamma di posizioni spesso in aperto contrasto tra loro, arrivando in alcune assemblee allo scontro fisico tra neoriformisti e rivoluzionari. La linea di demarcazione, pur frastagliata, passa tra coloro che danno un'interpretazione "di sinistra" della piattaforma (in pratica i sindacalisti legati a D.P., abbastanza forti nella CISL) e coloro che invece rifiutano in blocco la politica sindacale con motivazioni politiche diversificate (autonomi, L.C., altre forze della sinistra rivoluzionaria, libertari e anarchici). Accanto a queste figure ormai classiche del panorama della cosiddetta sinistra sindacale-opposizione operaia se ne è affiancata una nuova rappresentata da quella consistente frangia di lavoratori sindacalizzati disorientati dalla svolta dei loro dirigenti. Questi lavoratori vanno esprimendo un dissenso ancora confuso, incerto ma suscettibile di evoluzioni. Per anni hanno delegato al sindacato i loro interessi, hanno accettato le decisioni prese dall'alto e oggi che la crisi comincia a colpire anche loro e non più solo gli emarginati si sentono traditi e disorientati. Per di più i sacrifici che vengono richiesti alla classe operaia saranno in buona parte inutili, proprio perché le molteplici cause della crisi non saranno superate contenendo i salari e aumentando la disoccupazione. A questa conclusione pervengono anche alcuni tra i più intelligenti economisti italiani, quali ad esempio Franco Mamigliano, che, pur gravitando nel campo dei padroni, riconosce che la politica di austerità basata quasi esclusivamente sulle tasche dei lavoratori non sortirà gli effetti sperati se non saranno rimosse le cause della crisi che risiedono in fenomeni più complessi dovuti in gran parte alla struttura stessa dell'apparato economico-produttivo italiano.

La svolta sindacale assume, alla luce di quanto esposto, le sue connotazioni più propriamente politiche: una contropartita in cambio di maggior potere della burocrazia sindacale.

Quanto si sta muovendo oggi è comunque positivo: il persistere e l'accentuarsi della crisi economica restringe, di fatto, i margini di manovra dei sindacati che sono costretti (perché parte integrante del sistema di sfruttamento) a estendere i sacrifici ai loro assistiti, dopo che avevano per quasi due anni scaricato il peso maggiore sugli strati sempre più consistenti degli emarginati. Così facendo creano le condizioni oggettive nelle quali si potrebbe realizzare un'unità lavoratori sacrificati-emarginati capace di creare una situazione nuova ed esplosiva nel contesto sociale italiano. Quali sbocchi potrà avere è prematuro dirlo, le parti non sono ancora definite e la partita è tutta da giocare.