Rivista Anarchica Online
Facciamoci capire
Cari compagni,
Abbonato e, quando posso, diffusore di questa nostra rivista, vi scrivo per rendervi note le critiche che
mi vengono rivolte proprio durante tale attività. Veniamo accusati di fare del preziosismo linguistico,
di scrivere per noi stessi senza preoccuparci di essere comprensibili a tutti e specialmente al mondo
dei lavoratori, nostro primario interesse.
La critica a ben guardare è fondata. Scegliendo a caso dall'ultimo numero che ho ricevuto (il 6)
nell'articolo intitolato "La libertà come fondamento assoluto" leggo fra l'altro: "... Alla continua
rivedibilità perché fondato appunto su un orizzonte permanentemente libero e critico, dall'altra la
ragione stessa di questo riflettere, vale a dire, per contro, il tentativo di articolare, in modo
teoricamente omogeneo... etc.". Esempi ancora più difficili non mancherebbero, sia in questo che nei
numeri precedenti. Io vivo in un ambiente operaio, un ambiente in cui frasi come queste risultano
assolutamente incomprensibili, tali da limitare fortemente la diffusione della rivista e offrire pretesto
ai borghesi del PCI e agli altri di accuse varie, prima fra tutte quella di essere tagliati fuori dalla
realtà. Comprendo benissimo che certi termini sono usati per condensare un concetto che altrimenti
porterebbe via molte più righe, ma forse con una migliore distribuzione dei servizi, limitandone alcuni
(vedi festival, ben 7 pagine quasi altrettanto incomprensibili) si potrebbe raggiungere una maggiore
chiarezza.
Buoni e ben fatti gli articoli di analisi della politica interna italiana e francese, sui gorilla di
Berlinguer specialmente. A questi bisognerebbe dare maggior spazio e mostrare di più gli effetti di tale
politica sulla tasca del lavoratore perché, credetemi, alla fine è solo questo che purtroppo conta. Spero
di non aver scritto troppo perché vorrei che questa lettera fosse pubblicata al fine di suscitare
l'attenzione di altri compagni sul problema, veramente importante, della chiarezza.
viva l'Anarchia
Franco Visentin (Torino)
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