Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 4 nr. 33
novembre 1974


Rivista Anarchica Online

La favola

Cari compagni,
abbiamo saputo che l'assemblea di Bologna della rivista (alla quale purtroppo non abbiamo potuto partecipare) quasi tutti i compagni hanno criticato la favola (L'aquilone della libertà, su A 30), mettendo in dubbio la sua validità politica. Certo queste critiche non ci sono nuove, e fa incredibilmente male sentirsi dire dai compagni che le favole sono belle ma staccate dalla realtà, che bisognerebbe essere poeti per capirle o scriverle, mentre la lotta richiede impegni più concreti. Abbiamo paura che questo significhi aver perduto tutto lo spirito che animava le grande lotte anarchiche all'inizio del secolo, la tenerezza e l'amore puro che si può portare dentro anche uccidendo e facendosi ammazzare, senza che da questo derivi romanticismo, o peggio, vigliaccheria. Avremmo voluto chiedere a quei compagni se hanno dimenticato la dedizione totale di Luisa Michel, di Malatesta e di tutti gli altri verso tutti coloro che li circondavano e verso la causa. Non ha forse combattuto Luisa con fucile in mano, nella Comune, e non scriveva forse poesie? Pensate che non sia servito a dare forza ai compagni quel suo totale e disinteressato amore? O forse l'anarchismo è cambiato e la linea dei vecchi anarchici non interessa più? Noi ci schieriamo, almeno in questo, con loro. E ugualmente non vorremmo sentirci dire che non tutti hanno capacità di poeta, nessuno è poeta e tutti lo siamo, tutti i bambini lo sono, chiunque può riuscire ad esprimersi, se non con la penna con altri mezzi, ma qui il discorso si allargherebbe alla nostra ricerca e sarebbe lungo. Per esperienza diretta, Riccio in caserma e adesso in fabbrica, io a scuola e nella vita di tutti i giorni, ci siamo resi conto che per radicare e rendere veramente e vissuto un discorso politico, bisogna entrare dentro alle persone, nelle loro paure e nei loro sogni, perché l'anarchia è dentro ad ognuno, e questo non siamo certo noi i primi a dirlo, oppure facciamo anche noi sempre e solo comizi e bei volantini che la gente ascolta, legge e butta via, ritrovandosi poi sempre al punto di partenza. Ci impegniamo ad intervenire alle future assemblee, vi salutiamo fraternamente.

Cinzia e Riccio