Rivista Anarchica Online
La favola
Cari compagni, abbiamo saputo che l'assemblea di Bologna della rivista (alla
quale purtroppo non abbiamo potuto partecipare)
quasi tutti i compagni hanno criticato la favola (L'aquilone della libertà, su A 30),
mettendo in dubbio la sua
validità politica. Certo queste critiche non ci sono nuove, e fa incredibilmente male sentirsi dire
dai compagni che
le favole sono belle ma staccate dalla realtà, che bisognerebbe essere poeti per capirle o scriverle,
mentre la lotta
richiede impegni più concreti. Abbiamo paura che questo significhi aver perduto tutto lo spirito
che animava le
grande lotte anarchiche all'inizio del secolo, la tenerezza e l'amore puro che si può portare dentro
anche
uccidendo e facendosi ammazzare, senza che da questo derivi romanticismo, o peggio, vigliaccheria.
Avremmo
voluto chiedere a quei compagni se hanno dimenticato la dedizione totale di Luisa Michel, di Malatesta
e di tutti
gli altri verso tutti coloro che li circondavano e verso la causa. Non ha forse combattuto Luisa con fucile
in mano,
nella Comune, e non scriveva forse poesie? Pensate che non sia servito a dare forza ai compagni quel
suo totale
e disinteressato amore? O forse l'anarchismo è cambiato e la linea dei vecchi anarchici non
interessa più? Noi ci
schieriamo, almeno in questo, con loro. E ugualmente non vorremmo sentirci dire che non tutti hanno
capacità
di poeta, nessuno è poeta e tutti lo siamo, tutti i bambini lo sono, chiunque può riuscire
ad esprimersi, se non con
la penna con altri mezzi, ma qui il discorso si allargherebbe alla nostra ricerca e sarebbe lungo. Per
esperienza
diretta, Riccio in caserma e adesso in fabbrica, io a scuola e nella vita di tutti i giorni, ci siamo resi conto
che per
radicare e rendere veramente e vissuto un discorso politico, bisogna entrare dentro alle persone, nelle loro
paure
e nei loro sogni, perché l'anarchia è dentro ad ognuno, e questo non siamo certo noi i
primi a dirlo, oppure
facciamo anche noi sempre e solo comizi e bei volantini che la gente ascolta, legge e butta via,
ritrovandosi poi
sempre al punto di partenza. Ci impegniamo ad intervenire alle future assemblee, vi salutiamo
fraternamente.
Cinzia e Riccio
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