Rivista Anarchica Online
Segnali di fumo a cura di Carlo E. Menga
Lotta di prima classe
Dopo il sessantotto, quasi tutti dovremmo ormai sapere che il sistema migliore per rendere inoffensiva un'idea
Ë quello di accoglierla con ogni riguardo all'interno del sistema di idee che quella vuole combattere e al
di fuori
del quale originariamente si era posta. Il capitalismo occidentale, soprattutto europeo, vanta in questa
abilità un
primato indiscutibile. Ne è prova, ancora una volta, l'arma principale che il capitalismo utilizza a tale
scopo: la
pubblicità. Nel calderone della quale, qualunque elemento è buono per essere aggiunto al
minestrone globale di
cui si nutre il profitto. Anche perché i giovani fruitori moderni ai quali la pubblicità si rivolge,
non conoscono
direttamente le idee più o meno «antiche», bensì , nel migliore dei casi, attraverso un'oleografia
anodina e asettica,
se non addirittura strumentalizzante. E idee nuove cui rivolgersi ne hanno pure pochine,
confessiamocelo. D'altra parte, personalmente mi rifiuto di pensare (anche se lo temo fortemente) che siffatto
risultato possa
ottenere la pubblicità RENAULT per Clio Nouvelle, nella versione di cui adesso vi
racconterò. Si tratta di una
versione da rivista patinata, composta su due pagine. Nella prima si vede un ferroviere dal volto rubizzo e arcigno,
in posa con alle spalle un'enorme locomotiva a vapore. Il testo recita: «Mio padre, da buon anarchico, era
favorevole all'abolizione delle classi. 'Tutti hanno il diritto di viaggiare in prima classe' diceva sempre.» E
se questo ancora non vi basta, c'é sempre la seconda pagina. Titolo: «Clio Nouvelle. Solo
prima classe.»; testo:
«A mio padre Clio Nouvelle sarebbe proprio piaciuta. Lui ha inseguito per tutta la vita un'utopia,
io, forse
immeritatamente, la posso guidare. Di sicuro, vedere che chiunque può accedere a una vettura di prima
classe
come questa, con questi nuovi interni così lussuosi e rifiniti, lo avrebbe reso felice. E questa linea decisa,
moderna, con un nuovo design anteriore e posteriore forse gli sarebbe piaciuta più di un ritratto di
Bakunin. Clio
Nouvelle ha anche un nuovo motore 1149 Compact e la versione 'Ice', persino il climatizzatore di serie.
Si vede
che i tempi sono cambiati. Oggi posso avere tutto, perché posso avere una Clio.» E, dulcis in
fundo, il logo: «Ho
tutto, ho Clio!». A parte il gioco di parole sulla «vettura di prima classe», da cui prende le mosse lo sviluppo
della metafora che
poi conduce da un lato alla ferrovia e dall'altro alle classi sociali (e posso anche cercare d'immaginare che cosa
avrebbe detto Errico Malatesta dell'anarchia come utopia), non si capisce perché il meccanismo da far
scattare
nel fruitore parlando dell'abolizione delle classi dovrebbe necessariamente portare a pensare agli anarchici
piuttosto che ai comunisti. Può anche darsi che sia l'iconografia del ferroviere che faccia virare la
soluzione verso
il colore nero anziché verso il rosso. Ma può darsi altresì che tale disgustoso figlio di un
più nobile padre faccia
parte del novero di quelli che, non ancora o da poco nati nel sessantotto, ricordi attraverso i fumi dei falò
sulle
spiagge la canzone di Guccini «La locomotiva». E quanto ne abbia tenuto conto lo si capisce dal fatto che la sua
massima aspirazione sia quella di possedere una Clio («pensava al magro giorno/ della sua gente attorno/ pensava
a un treno pieno di signori.»). Piuttosto che pensare che si possa metabolizzare l'anarchia nel minestrone del
capitalismo, preferisco ritenere
(più o meno?) paranoicamente che possa trattarsi di un complotto di polizia per individuare gli anarchici
dall'automobile posseduta. Complotto inesorabilmente destinato a fallire, perché: quando mai si sarebbero
visti
degli anarchici indossare un'uniforme? Che però il pericolo sussista lo possiamo dedurre collegando la
pubblicità
RENAULT al contenuto del volume recentemente pubblicato da Sellerio «Si allontanarono alla spicciolata», che
raccoglie le carte riservate di polizia su Lotta Continua, e nel quale si può leggere il seguente
marconigramma
proveniente da Roma e indirizzato dal Capo della Polizia Menichini, nel 1975, alle Questure della Repubblica
e ai Nuclei antiterrorismo: «Corso indagini che vanno sviluppandosi confronti gruppi extraparlamentari è
stato
accertato che elementi appartenenti frange più estreme organizzazione Lotta Continua dispongono tutti
di auto
Citroen Dyane color rosso, scopo facile riconoscimento et occasionali scambi targhe. Pregasi pertanto disporre
che vengano accertate presso agenzie automobilistiche competenti generalità possessori detto tipo vettura
comunicando orientamento politico. Occasione pregasi anche disporre ambito rispettive giurisdizioni che venga
usata particolare scrupolosità caso eventuali controlli ad autovetture in argomento. Attendesi riscontro
solo caso
positivo.» Questo per ciò che riguarda le automobili. Quanto alla ferrovia, preferisco concludere con
le parole di Guccini:
«Ma a noi piace pensarlo/ ancora dietro al motore/ mentre fa correr via/ la macchina a vapore/ e che ci giunga
un
giorno/ ancora la notizia/ di una locomotiva,/ come una cosa viva/ lanciata a bomba contro l'ingiustizia.»
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