Rivista Anarchica Online





In connessione con il mondo

Quello che sto per raccontarvi è un fatto realmente accaduto a Buenos Aires qualche anno fa. Le cronache locali lo riportarono con discreta attenzione per un paio di giorni, poi venne messo in ombra da altri fatti più importanti, fino a scomparire in un archivio da cui oggi ho deciso di sottrarlo. Lo considero un importante pezzo di memoria per le generazioni connesse.
I fatti, dunque.
Un pedone sta camminando su un marciapiede della città. È un signore anziano, di circa 75 anni; ha l'aria un po' trasandata e il passo vacillante. Vede a fatica ciò che gli sta intorno, perché gli occhi sono concentrati sul display di un telefono cellulare. Ogni tanto alza lo sguardo per controllare il percorso, poi torna a fissare il telefono e a sfiorare i tasti con mano incerta eppure decisa ad arrivare fino in fondo. L'uomo anziano sta scrivendo un messaggio. Nulla sappiamo del suo destinatario, se non che dev'essere una persona per lui importante, perché l'uomo sta scrivendo da parecchi metri.
Adesso è arrivato al bordo del marciapiede e sta per attraversare la strada. Un normale incrocio di Buenos Aires, con il normale traffico. L'uomo si accorge a malapena del gradino del marciapiede, e continua a camminare scrivendo il suo messaggio. Sa di essersi consegnato ai rischi di un cammino alla cieca, ma è come se si affidasse a occhi invisibili per sondare il territorio automobilistico.
Attraversa e percorre un paio di metri, ma il sistema di rilevazione istintiva del traffico dev'essersi inceppato, perché un'auto sta arrivando a forte velocità.
L'uomo anziano sta sempre scrivendo, e quando gli arriva l'ultimo colpo di clacson è troppo tardi. Viene travolto dal veicolo e muore sul colpo. Il cellulare finisce sull'asfalto, a pochi metri dal corpo, e perde alcuni pezzi. Più tardi la polizia stradale lo prenderà in consegna per uno scrupolo di indagine. I primi accertamenti e le testimonianze confermano che la vittima ha peccato di distrazione, ma ad aggiungere il tocco dell'assurdo è un dettaglio inimmaginabile. Quell'uomo non è morto per un sms, piuttosto per una parodia di comunicazione. Il suo telefono, infatti, era finto. Un cellulare giocattolo.

Questo il breve resoconto di un fatto realmente accaduto a Buenos Aires. Un'anticamera di futuro, una storia a suo modo visionaria. Mi venne raccontato dall'amico fraterno Ricardo Fuks, artista e regista teatrale di origine argentina, scomparso nella solitudine per quanto era grande il suo talento. Ma questa è un'altra storia.

Paolo Pasi