Rivista Anarchica Online


alle lettrici, ai lettori

Scusate se è poco

Difficile togliersi di dosso l'impressione – e molto più di un'impressione – che la militarizzazione della vita sociale, in Italia ma non solo, abbia a che fare anche con l'epidemia di coronavirus. Che siano in corso anche prove tecniche – non le prime, certo – di controllo sociale, di invito ad aver fiducia a prescindere nelle istituzioni, scientifiche e politiche, di iper-mediatizzazione di quanto succede al punto che prevale il rumore di fondo, ossessivo e ossessionante, di un'informazione in gran parte drogata e teleguidata.
Apriamo il numero con una serie di riflessioni su quanto sta succedendo tra pandemia e divieti. Intervengono lo psichiatra “riluttante” Piero Cipriano, la psicologa Daniela Mallardi, l'antropologo Stefano Boni, il filosofo Francesco Codello, l'analista politico Andrea Papi, il nostro collaboratore/ergastolano Carmelo Musumeci. La situazione è in rapida, quasi quotidiana evoluzione (o involuzione?). Fatichiamo tutte/i a starle dietro. Ma il compito di una rivista come la nostra non può essere quello di seguire gli sviluppi contingenti, ma quello ben più impegnativo di cogliere le linee di fondo degli avvenimenti, con un occhio particolarmente attento e critico al potere e alle sue strategie di dominio e di controllo sociale. Senza cedere ai mille filoni della mentalità new age, del primitivismo e dell'antiscientismo che sono estranei al nostro dna. L'ancoraggio al metodo scientifico è per noi un dato di base fondante, che naturalmente non diventa mai fede acritica e assoluta. Non è facile, in questi tempi complessi, nemmeno scegliere le fonti a cui abbeverarsi per cercare di capire. Che è il nostro compito irrinunciabile.
Il dossier sul coronavirus si affianca “metodologicamente” a quello – cui dedichiamo anche la bella copertina di Erre Push – sulla crisi ambientale, che raccoglie i contributi dei nostri storici collaboratori sulle tematiche ecologiche Adriano Paolella e Zelinda Carloni, della giornalista Matilde Spadaro, del nostro corrispondente dall'Australia Fausto Buttà, del collettivo antagonista milanese Off Topic e del meteorologo Luca Mercalli, intervistato dalla curatrice del dossier Carlotta Pedrazzini.
I due approfondimenti si affiancano perché i meccanismi che regolano oggi l'approccio globale al coronavirus non sono dissimili a quelli che ormai da decenni riguardano i fenomeni legati alla crisi ecologica, al riscaldamento globale, alle politiche relative all'ambiente.
Non abbiamo alcuna pretesa di avere le soluzioni in tasca. Nemmeno di aver capito tutto. Abbiamo piena coscienza dei nostri limiti, innanzitutto culturali e scientifici.
Ma fatta questa doverosa precisazione – in un mondo pieno di superficialità e tuttologia – intendiamo contrastare le tendenze iper-mediatiche alla dipendenza dallo stato, alla riscoperta del centralismo e dell'obbedienza.
Ci stanno trascinando in un baratro e anche con questi due modesti dossier cerchiamo di spiegarne il perché.
Che non ci sono poteri buoni, lo andiamo ripetendo su questa rivista da un po' di tempo. Non è, per noi, solo il titolo di un libro e di un tour musical-culturale (peraltro ora forzatamente sospeso). In ballo ci sono anche le sorti della nostra unica casa comune. Scusate se è poco.