Rivista Anarchica Online





Piazza Fontana/ Ancora se ne pagano le conseguenze

Piazza Fontana è stata una tragedia nazionale e il paese intero ne paga ancora le conseguenze. Ma credo che per voi anarchici rappresenti molto, molto di più. Per cui mando un abbraccio alla redazione, come per mandarlo a tutti.
“Sono l'uno per cento ma credetemi esistono.”

Elisabetta Malantrucco
Roma


Vaticano/ Quell'albero tagliato

Il comune di Rotzo (Vicenza) ha donato, con non poco clamore mediatico, il grande abete che sarà l'albero di Natale del 2019 in piazza San Pietro. Ho saputo che è stato scelto per tempo da solerti funzionari vaticani: il più maestoso, il più sano, il più bello. Tanti qui in Veneto hanno esultato orgogliosi e soddisfatti del dono a Papa Francesco e alla comunità di Roma. Questo albero simbolo delle nostre terre, del lavoro, del territorio e della notevole bellezza dei posti.
Io invece sono stato tremendamente amareggiato da questa vicenda, con una tristezza che mi è scesa dentro color delle nebbie di novembre, e un groppo alla gola mi ha quasi strozzato le parole.
Io l'avevo visto quell'albero quando d'estate mi recavo fin lassù, non lontano dal mio paese. Mi aveva protetto dalla calura di un agosto ormai troppo caldo e mi aveva donato il suo profumo di resina e di muschio. Chissà da quanto tempo era lì mi sono chiesto, ma credo piantato sulle ferite della Grande Guerra.
Avrà combattuto con il vento e i temporali, con il gelo e la neve, con le arsure delle estati e con l'incuria di turisti distratti della domenica. Tratteneva con le radici il terreno e poteva regalare dei buoni funghi, ospitare colonie di insetti e frotte di uccelli. E trasformava la “mal'aria“ in buon ossigeno per i nostri asfittici polmoni.
Che male aveva fatto? Perché questo scempio?
Più ci penso e più sono deluso, anzi arrabbiato, direi che quasi non so trovare risposte, se non cattive.
Penso a quella motosega che rompe il silenzio di un novembre più triste e piovoso del solito, il suo ruggire nella valle, poi un tonfo sordo... il gigante verde e antico schiantato miseramente a terra.
Non è forse un delitto, un atto sacrilego contro il creato?
Io, cattivo cristiano, credente non so nemmeno in chi, prego di trovare conforto dentro un bosco, ai piedi di un albero di cui ammiro l'essenza e la maestosità, lo cerco nella cantilena di un ruscello d'acqua che mi disseta, in un animale che mi si avvicina o che da lontano mi scruta guardingo. In una giornata di sole a primavera, o in una di pioggia e di vento, in un fiore appena sbocciato o nel volo laborioso di un'ape, in un fiocco di neve che mi danza davanti e ne intuisco il miracolo che non so spiegare né indovinarne il disegno che c'è. Lo cerco in un vecchio che parla, nel gioco di un bimbo, in un povero che chiede...
Il mio credo è il rispetto per ogni forma di vita, umana, animale, vegetale, non fa differenza.
Ormai siamo ridotti davvero male e il clima ci è di monito! Abbiamo tutti sempre più timore della pioggia e della siccità, del vento, del sole e dei temporali.
Allora mi chiedo, perché non scegliere magari un abete abbattuto dalla tempesta e farne il simbolo di questo Natale?
Magari anche rinsecchito, che importa, ma a significare la tragedia, che ormai incombe sulle nostre esistenze.
Io di quell'abete voglio serbare il ricordo nel cuore e un pugno di aghi secchi.
Lassù resterà una ceppaia morta e una frotta di uccelli e di insetti che non trovano più la loro casa.

Maurizio Boschiero
Chiuppano (Vi)


Torino/ Retate sui mezzi pubblici, sempre più frequenti

Fermata del 4, Porta Palazzo, ore 20 di martedì 19 novembre 2019. Sono salito sul tram che, come spesso avviene, era in ritardo e quindi strapieno, tanto da non riuscire a muoversi.
Arrivati alla fermata Novara, sul tram fermo a porte chiuse, ho assistito a quella che potrei definire una retata.
Alle domande su cosa stesse succedendo nessuna risposta è arrivata, mentre dopo un quarto d'ora di attesa la bambina seduta davanti a me con cui stavo disegnando sul vetro ha iniziato a chiedere alla madre perché ci trovassimo chiusi lì; lei non sapeva rispondere. Abbiamo poi sentito la voce dell'arrivo di controllori accompagnati dalla polizia. Dopo aver assistito alla fuga verso il fondo del tram di chi il biglietto non l'aveva, ho visto arrivare due controllori preceduti da poliziotti in divisa, tre dei quali hanno seguito i fuggitivi, gli altri tre hanno iniziato a chiedere biglietti e a smistarci in base a criteri sconosciuti.
Mi sono rifiutato di mostrare il biglietto se non avessi ricevuto spiegazioni su quanto stesse succedendo, vista la segregazione attuata su mezzo pubblico da funzionari dello stato che evidentemente portavano avanti un'operazione diversa dal semplice controllo dei biglietti. Chiamato dal controllore un pubblico ufficiale, ho continuato a provare a far valere le mie ragioni, ottenendo sguardi intimidatori e come unica risposta l'estenuante richiesta del mio documento d'identità. Non credo mi sia mai rivolto uno sguardo tanto umiliante e offensivo.
Ho consegnato biglietto e documento chiedendo semplicemente un dialogo alla poliziotta davanti a me; lei per tutta risposta se ne è andata appena constatato che ero in regola. Le porte rimanevamo chiuse ormai da trenta minuti. L'ho seguita chiedendo se l'operazione fosse opera della GTT (l'azienda torinese di trasporti) e mi è stato finalmente risposto che era un ordine del questore. Ad ogni successiva domanda è stato risposto “se ha delle rimostranze da fare le mandi al questore“: ogni possibilità di dialogo era chiusa.
I metodi di controllo effettuati sembravano graduati sul colore della pelle dei presenti: un ragazzo, un po' troppo scuro per i loro gusti, presa e pagata la multa, si è sentito chiedere da un controllore documento e permesso di soggiorno. A vari bianchi, invece, non è nemmeno stato chiesto nulla, eccetto a chi ha osato domandare qualcosa. Finalmente avevo compreso lo scopo dell'operazione.
Dopo un'attesa di cinquanta minuti il controllo è terminato. Solo allora le porte si sono aperte. Non ho visto portar via nessuno, solo qualche multa a rimpinzare la macchina statale.
Negli ultimi mesi si sono verificati altri blitz della polizia simili a quello in cui mi sono imbattuto, sempre sul tram 4, sempre in Barriera di Milano, quartiere in cui vive la maggior parte della cittadinanza immigrata.
I fatti si sono verificati a Torino, da dove scrivo.
Speriamo non si vada peggiorando...

Tobia Portaluppi
Torino






I nostri fondi neri

Sottoscrizioni. Gianni Carrozza (Parigi – Francia) 50,00; Angelo Caruso (Milano), 50,00; Enrico Calandri (Roma) ricordando Pino e Franco, 100,00; Patrizio Biagi (Pontremoli – Ms) 15,00; Pierluigi Gambrioli (Milano) 15,00; Giorgio Sacchetti (Arezzo) 100,00; a/m Rodolfo Altobelli, ■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■ 10,00; Rolando Paolicchi (Pisa) 10,00; Enrico Ferri (Roma) in ricordo di Luigi Carlizza, 100,00; Giuseppe Loche e nipote (Cortemaggiore – Pc) in ricordo di Aldo Braibanti, 100,00; Angelo Zanni (Sovere – Bg) 30,00; Ivano (Milano) 105,00; Aurora e Paolo (Milano) ricordando Alfonso Failla e Amelia Pastorello, 500,00; ricavato cena-benefit organizzata il 7 dicembre 2019 dalla Federazione Anarchica di Reggio Emilia/FAI, 150,00; Marisa Giazzi (Milano) ricordando un uomo giusto, Gianni Forlano, 50,00; Gemma Bigi (Reggio Emilia) per progetto Nopoteribuoni, 15,00; Luca Vitone (Milano) 100,00; Massimo Torsello (Milano) 40,00; Andrea D'Emilio (Pescara) 50,00; Aldomarino Minosse (Teramo) 4,00 per Pdf; Rino Quartieri (Zorlesco – Lo) ricordando Pino Pinelli, 50,00; Antonino Magnacca (Pescara) 50,00; Santi Rosa (Novara) 20,00; Riccardo D'Agostino (luogo non precisato) 20,00; Piero Cagnotti (Dogliani – Cn) 5,00; Luigi Balsamini (Urbino) 50,00; Massimo Manavella (Roure – To) 30,00; Santo Barezini (New York – Usa) 300,00; Ivan Bettini (Sesto San Giovanni – Mi) 60,00; Alba Monti (Squinzano - Le) 50,00; Giuseppe Galzerano (Castelnuovo Cilento – Sa) 60,00; Danilo Vallauri (Dronero – Cn) 10,00. Totale € 2.299,00.

Abbonamenti sostenitori. (quando non altrimenti specificato, si tratta dell'importo di 150,00, Per qualche numero accogliamo ancora qui anche gli abbonamenti sostenitori al vecchio importo di 100,00). Giulio Abram (Trento) 100,00; Monica Bagnolini (Bologna) 100,00; Lilith Verdini e Graziano Ligi (Sassoferrato - An) 100,00; Antonio Ciano (Gaeta – Lt) 100,00; Massimo. P. G. Guerra (Verona) 200,00; Massimo Merlo (Lodi) 100,00; Rodolfo Altobelli (Canale Monterano – Rm) 100,00; Settimio Pretelli (Rimini) 100,00; Luciana Castorani (Malagnino – Cr) 500,00; Nicola Piemontese (Monte Sant'Angelo – Fg) 100,00; Mario Sughi (Dublino – Irlanda) 100,00: Emanuele Magno (Varese) 100,00; Marco Baldetti (La Spezia) 100,00; Marco Maggi (Montichiari – Brescia) 100,00; Gianluca Botteghi (Rimini) 100,00; Fabrizio Tognetti (Larderello – Pi) 100,00; Gabriella Gianfelici e Claudio Neri (Reggio Emilia) 100,00; Salvatore Pierri (Vietri di Potenza - Pz) 100,00; Loredana Zorzan (Porto Garibaldi – Fe) 100,00; Arnaldo Androni (Castell'Arquato - Pc) 100,00; Antonella Trifoglio (Alassio – Sv) 100,00; Giampaolo Zonzini (Borgo Maggiore – Repubblica di San Marino) 100,00; Andrea Anfosso (Bordighera – Im) 100,00; Gianluca Liverani (Imola – Bo) 100,00; Elena Frontaloni (Prato) 100,00; Giacomo Aimone (Milano) 100,00; Claudio Venza (Muggia – Ts) 100,00; Michele Pentimone (Rezè – Francia) 100,00; Umberto Seletto (Torino) 100,00; Pietro Masiello (Roma) ricordando Maria Olivieri di Cecina (Li), 150,00; Vittorio Golinelli (Bussero – Mi) 100,00; Mario Perego (Canate – Mb) 250,00; Andrea Pasqualini (Vestenanova – Vr) 100,00; Nicola Farina (Lugo – Ra) 200,00; Silvano Montanari (San Giovanni in Persiceto – Bo) 100,00. Totale € 4.300,00.

Abbonamenti sospesi. Si tratta di abbonamenti annui (dell'importo di 50,00) destinati a persone detenute, alle quali noi inviamo comunque regolarmente “A” in omaggio. Pasquale Messina (Milano); Grazia Mantella (Soverato – Cz); Luigi Palladino (Torre del Greco – Na); Giampaolo Zonzini (Borgo Maggiore – Repubblica di San Marino); Fabio Miazzi (Jena – Germania) 70,00. Totale 270,00.
Ricordiamo che noi inviamo la rivista a tutte le persone detenute che ce ne facciano richiesta direttamente o tramite familiari o gruppi di solidarietà, Tutte le persone detenute che desiderano ricevere “A” ce lo facciano sapere e – ci raccomandiamo – ci segnalino tempestivamente i trasferimenti. Attualmente sono un centinaio le persone detenute che ricevono regolarmente “A” (trasferimenti e disfunzioni permettendo), delle quali 26 sono “coperte” da un abbonamento annuo sospeso.

Avvisi. Arrigo Triulzi ha fatto un bonifico di € 150,00 dall'estero, ma non abbiamo alcun indirizzo. Abbiamo poi ricevuto un bollettino postale di € 50,00 dall'ufficio postale di Faraone (Te) per “abbonamento 2019” senza alcuna indicazione del mittente. Abbiamo naturalmente contattato l'ufficio postale, ma non ci possono essere d'aiuto. Fatevi vivi. I soldi li abbiamo ricevuti, grazie. Ma ci farebbe piacere potervi spedire quanto state aspettando.