Rivista Anarchica Online





Escursionismo/ Apprendere camminando

Dopo qualche tempo sono riuscito ad avere una giornata intera tutta per me, e diversamente dal solito ho deciso di ritornare a fare escursioni dopo tanti anni dall'ultima.
Nella mia lunga escursione (8 ore) tra le cime che coprono le spalle del ponente genovese ho potuto riflettere sulle esperienze escursionistiche che i miei genitori mi hanno fatto vivere tra le montagne cuneesi e parallelamente sul significato del camminare a livello dell'apprendimento.
Camminare, innanzitutto, lo si fa quotidianamente: in casa o fuori casa, chi più chi meno. Si cammina solitamente con un obiettivo: raggiungere un luogo, passare il tempo, calmarsi. Per raggiungere questo obiettivo, l'azione di camminare comporta un proprio inserimento all'interno del Tempo e dello Spazio. Dunque camminare ci aiuta ad apprendere come il nostro essere si inserisce all'esterno di noi stessi e nelle pieghe spazio-temporali.
A un livello, a mio avviso, superiore esistono le escursioni. Esse, oltre a quanto appena scritto, hanno due particolarità in più: la fatica e l'obiettivo da raggiungere.
Mentre per l'appunto cercavo di non perdere il sentiero E1 che mi avrebbe portato fino a Punta Martin, monte alle spalle di Genova, ho compreso quali conseguenze nascono dal percorrere sentieri più o meno impervi. La fatica di salire per il sentiero viene compensata dall'obiettivo di raggiungere la cima, la soddisfazione di aver sudato, magari imprecato durante i passaggi più difficili. Obiettivo - fatica - raggiungimento - soddisfazione.
Tuttavia l'obiettivo può cambiare anche in corso d'opera se all'improvviso la nostra attenzione viene attirata da un sentiero mai percorso o altro.
Mentre salivo ho fatto un parallelismo tra le escursioni e la vita che viviamo. C'è chi si accontenta di non camminare e non avere obiettivi, o avere quelli a portata di mano; chi decide di passeggiare e quindi di avere un obiettivo sicuro, ma con relativa fatica, e chi ha deciso, decide o deciderà di fare delle escursioni e quindi si darà un obiettivo, il cui raggiungimento prevede fatica e sentieri non facili per raggiungerlo.
Credo che personalmente ho avuto la fortuna di fare molte escursioni e ciò mi ha portato a darmi degli obiettivi non sempre raggiungibili facilmente.
È importante sin dalla più giovane età, a mio avviso, fare conoscere questa meraviglia ai bambini e alle bambine, così che inizino a far provare al proprio corpo e alla propria mente la fatica che ci vuole per raggiungere un lago di montagna o una cima.
Invito tutti dunque a farlo. Tralasciando il discorso ancora più ampio di tutte le conoscenze storico-geografiche-biologiche che si potrebbero apprendere.

Marco Casalino
Genova


Graziano Delrio/ Dall'anarchia al parlamento

Quando vedo Graziano Delrio in Tv non posso non ricordare un episodio di tanti anni fa. Ecco il ricordo.
Negli anni Settanta facevo incontri con compagni di vari gruppi anarchici quale militante del Gruppo Bandiera Nera di Milano e del Circolo del Ponte della Ghisolfa. Una volta nel centro di Reggio Emilia mentre mi stavo facendo una birra mi avvicina un giovane con barbetta nera (adesso è bianca) che mi dice «ma tu sei Lanza di Milano». Cominciamo a parlare, poi Delrio prende un tono un po' duro e mi dice: «Però non capisco perché state nei Gaf e non nella Fai, così rompete l'unità del movimento anarchico».
Ripensando alle sue critiche di allora che cosa gli si può dire del suo passaggio dall'anarchia al parlamento?
Un saluto libertario.

Luciano Lanza
Milano




Il circolo Arci La Scighera di Milano ha chiesto all'artista Rouge di realizzare una tavola
(che qui riproduciamo, in bianco e nero) che rappresenti il senso delle attività del circolo.
La tavola, inaugurata lo scorso 19 settembre, è esposta permanentemente in vetrina.
Per scoprire il calendario degli appuntamenti in Scighera: www.lascighera.org






I nostri fondi neri

Sottoscrizioni. Monica Giorgi (Bellinzona – Svizzera) 41,00; Valeria De Paoli (Milano) per il progetto Anarchik, 20,00; Antono D'Errico (Milano) per il progetto Anarchik, 20,00; Rino Bertini (Marti – Montopoli in Val d'Arno – Pisa) 10,00; Rino De Michele (Zero Bianco - Ve) 50,00; Stefano Federici (Perugia), per il progetto Anarchik, 25,00: Aurora e Paolo ricordando Alfonso Failla e Amelia Pastorello, 500,00. Totale € 666,00.

Ricordiamo che tra le sottoscrizioni registriamo anche le quote eccedenti il costo dell'abbonamento annuo (che è, fino a fine 2019, di 50,00 per l'Italia e di 70,00 per l'estero).

Abbonamenti sostenitori. (quando non altrimenti specificato, si tratta dell'importo di cento euro). Daniele De Paoli (Novate Milanese – Mi) in ricordo di Franco Serantini; Claudio Paderni (Bornato – Bs) un abbraccio; Osvaldo Ghedi (Monticelli Brusati - Bs). Totale € 300,00.

Abbonamenti sospesi. Si tratta di abbonamenti destinati a persone detenute, alle quali noi inviamo comunque regolarmente “A” in omaggio. Ricordiamo che noi inviamo la rivista a tutte le persone detenute che ce ne facciano richiesta direttamente o tramite familiari o gruppi di solidarietà. Tutte le persone detenute che desiderano ricevere “A” ce lo facciano sapere e – ci raccomandiamo – ci segnalino i trasferimenti (quando non altrimenti specificato, si tratta dell'importo di 50,00). Monica Giorgi (Bellinzona – Svizzera). Totale50,00 Attualmente sono un centinaio le persone detenute che ricevono regolarmente “A” (trasferimenti e disfunzioni permettendo), delle quali undici “coperte” da un abbonamento annuo sospeso.

Avvisi. Abbiamo ricevuto un versamento di € 90,00 da Alessia Gavagni, per due anni di abbonamento. Nessuna indicazione dell'indirizzo. Abbiamo contattato la banca di provenienza del bonifico, senza risultati. L'interessata si faccia viva. Se no registreremo tra le sottoscrizioni.