Rivista Anarchica Online


alle lettrici, ai lettori

Questo numero

La copertina e l'articolo di apertura di questo numero sono dedicati, per l'ennesima volta, alla questione dei migranti. Non a caso. È una delle tematiche sulle quali più forte e martellante è la pressione dei mass-media e che maggiormente caratterizza la deriva nazionalista, sovranista e “di destra” che caratterizza l'attuale panorama politico non solo europeo. Erre Push ha disegnato la copertina e ha scritto anche un breve testo, Davide Biffi ci spiega bene quali siano e come funzionino “le nuove frontiere” che lo stato italiano sta creando, al proprio interno come al proprio esterno. Ne deriva una situazione sempre più drammatica, arbitraria e kafkiana per i migranti e il loro diritto di richiedere l'asilo politico. E, per non restare sulle generali, Biffi descrive la situazione a Milano, in particolare alla Questura.
Un infermiere, attivo nel sindacalismo “sanitario”, si occupa della svolta verso una decisa privatizzazione della sanità lombarda, foriera di problemi per i cittadini fin troppo “pazienti” e gli operatori del settore.
Uno psichiatra ci descrive il funzionamento e soprattutto la “filosofia” della pistola Taser, un altro, nuovo, strumento repressivo.
Un'insegnante donna interviene nel dibattito sul documento “Abbiamo un piano” di NonUnaDiMeno. Uno dei vari dibattiti, che prosegue, su “A”, da febbraio.
Un'impiegata pro-tempore ad Amazon racconta, in un'intervista, la propria esperienza. Obbligatorio leggerla.
Il “nostro” ergastolano ci parla, questa volta, dei libri che ha scritto. Comprateli, val la pena. Lui ne è contento e nell'insieme si approfondisce la conoscenza di quel mondo delle ergastolane e degli ergastolani che riguarda, oggi in Italia, circa 1.500 persone. Sepolte vive.
Un facilitatore linguistico fa parlare le bambine e i bambini, con un bell'ascolto e con un'attenta sensibilità per la loro sensibilità.
La lettera da New York del nostro corrispondente riferisce del movimento, prevalentemente giovanile, contro la disponibilità delle armi e il loro mercato. Riflessioni “in movimento”, utili anche al di fuori della Grande Mela.
Del bullismo si occupa uno dei nostri storici editorialisti, anche lui con un passato professionale nella scuola pubblica. È stato il primo insegnante maschio, tanti anni fa, nei nidi d'infanzia italiani.
Se andate all'Avana, ora c'è uno spazio libertario aperto al pubblico. E si parla anche di altri aspetti degli anarchici cubani, che lentamente stanno riprendendo attività pubbliche. Che si collegano con oltre cent'anni di presenza attiva sull'isola caraibica, alla faccia di dittature di destra e di sinistra.
Tre tavole colorate e un'intervista sulla “carne sintetica” affrontano il tema dell'alimentazione. E la filosofia vegan fa capolino.
Il nostro impegno contro la guerra e le sue violenze si esprime questa volta nel dossier di un nostro collaboratore/fotografo, sulla Cambogia. Foto e parole per documentare e denunciare.
Poi svariate rubriche, anche di musica. Tanta musica. Con anche la partecipazione di una scolaresca liceale bergamasca a una serie di iniziative in Sardegna, nel ricordo di Fabrizio De André. Raccontata dalle ragazze e dai ragazzi.
Difficile che su “A” manchi un po' di storia. Questa volta ci occupiamo dei Gruppi anarchici d'azione proletaria, che tra la fine degli anni '40 e la metà dei '50, lo scorso secolo, costituirono un'esperienza politica e una scissione dal movimento anarchico.
E poi lettere, sottoscrizioni, il punto-vendita più “in alto” di “A”.
Buona lettura e scriveteci al nostro nuovo indirizzo di e-mail:
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