Rivista Anarchica Online




Anarchismo e scienze sociali/
Un convegno di studi a Lille (Francia)

Lille, una città del nord della Francia martoriata dalla disoccupazione, una città vicina alla frontiera con il Belgio, crogiuolo di culture, il cui sindaco è sempre una donna socialista, Martine Aubry. Lille, una città europea.
È qui che si è tenuto il 23 e 24 marzo scorsi un convengo intitolato «Anarchismo e scienze sociali». Ideatori dell'incontro Sidonie Verhaeghe e Samuel Hayat, membri del centro di ricerca Ceraps dell'Università di Lille. La prima è una giovanissima ricercatrice che ha fatto una tesi di dottorato su Louise Michel, mentre il secondo si interessa alla storia e alle rappresentazioni del movimento operaio.
Nonostante lo sciopero nazionale delle ferrovie e la tensione nelle università francesi, a causa delle occupazioni e delle violenze di un gruppo di fascisti intervenuti a Montpellier per sgomberare gli studenti, ai dibattiti hanno partecipato circa cento persone.

Lille (Francia) marzo 2018 - Due momenti del convegno, uno nell'aula richiesta
alle autorità dell'università, un altro svoltosi in un anfiteatro, in solidarietà
con gli studenti che l'avevano occupato il giorno precedente
Foto di Mimmo Pucciarelli

Per la cronaca, ecco tre osservazioni:
anche se talvolta dubitiamo della pertinenza delle idee anarchiche o dell'influenza della storia del movimento anarchico sul mondo contemporaneo, questo convegno ha permesso di riflettere sul profondo rapporto di interdipendenza tra scienze sociali e idee libertarie. Nel corso degli interventi se ne è constatata l'attualità, non soltanto per le ricerche universitarie, ma anche per i movimenti sociali, che rimangono il caposaldo delle lotte di emancipazione.
La seconda considerazione è che, anche se ho l'impressione di avere sempre lo stesso sguardo (critico) del neofita, molto probabilmente ero il più anziano del gruppo... Inoltre, tra le ventidue persone intervenute, la maggior parte erano giovani ricercatori, tra cui sette donne. Insomma, non c'è ancora parità, ma piano piano le cose stanno cambiando.
Infine, i dibattiti spaziavano dall'anarco-primitivismo alla geografia, dalla sovversione in quanto paradigma di una scienza anarchica, passando dalle prospettive del municipalismo libertario in relazione alla storia delle utopie reali, dall'etnologia all'anarchismo, fino all'anarchia di fronte alla giustizia sociale. Sono stati esplorati campi disciplinari diversi, cercando anche di far dialogare la teoria con l'azione quotidiana.
In conclusione, sono stati due giorni che, lungi dall'aver spinto il mio antico pessimismo verso una visione beata del futuro, mi hanno comunque permesso di constatare che esiste un terreno propizio sul quale andare, non tanto a spargere i semi dell'anarchia, quanto semmai ad annaffiare i giovani germogli che, intorno a noi, interrogano le sensibilità anarchiche e libertarie.

Mimmo Pucciarelli

Traduzione di Gaia Cangioli