Rivista Anarchica Online





I due interni di copertina di “A” 64 (aprile 1978) sono dedicati a due appuntamenti del movimento anarchico internazionale, svoltisi entrambi in Italia, rispettivamente a Carrara e a Venezia.
Nel capoluogo apuano, città-simbolo dell'anarchismo mondiale (al pari di Barcellona), si era tenuto dal 23 al 27 marzo il 3° congresso dell'Internazionale delle Federazioni Anarchiche (IFA), l'organizzazione federativa che raggruppava (e tutt'oggi raggruppa) alcune federazioni anarchiche, tra cui, per l'Italia, la Federazione Anarchica Italiana (FAI) e alla quale fanno riferimento gruppi e compagni residenti in diversi Paesi. I precedenti congressi si erano tenuti a Carrara (1968) e a Parigi (1971). Le basi ideologiche dell'anarchismo, la dinamica tecnico-scientifica della produzione, la prospettiva di una rivoluzione sociale d'ispirazione anarchica: questi alcuni dei temi trattati da militanti provenienti da oltre una decina di Paesi. Particolarmente significativa – si legge nel resoconto apparso su “A” – la presenza di alcuni militanti bulgari (in esilio), che hanno portato la loro testimonianza di lotta contro la dittatura della burocrazia “comunista” che opprime il loro popolo.
Nella città lagunare, in contemporanea (dal 25 al 27 marzo), si era tenuto il convegno internazionale di studi su “I nuovi padroni”, cioè – si legge nel resoconto – su quella classe sociale, in ascesa al potere o in via di consolidamento, che basa il suo dominio non sulla proprietà, ma sulla funzione. Organizzato dal Centro studi libertari di Milano (tuttora attivo) e dalla rivista internazionale anarchica “Interrogations” (con saggi in italiano, francese, castigliano e inglese), questo Convegno si teneva due anni dopo il convegno internazionale su Michail Bakunin. In parallelo con la segnalata presenza dei militanti bulgari a Carrara, a Venezia portano la loro testimonianza anche Mikhail Agurski (esule dall'Unione Sovietica), con la sua relazione sul “nazional-bolscevismo” in URSS e (accolti con grande fraternità e interesse) tre anarchici cinesi provenienti da Hong Kong (ma uno di loro era stato “guardia rossa” in Cina ai tempi di Mao) che – si legge nel resoconto – hanno parlato dei privilegi dei “nuovi mandarini” in Cina, dello sfruttamento e dell'oppressione instaurati dalla burocrazia rossa all'insegna del mao-tse-tung-pensiero.
Tra gli altri temi affrontati nelle 36 pagine di cui allora era costituita “A”, segnaliamo: il rapimento e uccisione del presidente del consiglio Aldo Moro, le conseguenti leggi speciali, la politica intollerante degli stalinisti a Milano, l'atomocrazia, il mito della lotta armata, un approfondito dibattito su “anarcosindacalismo come?” tra 5 operai anarchici (tutti maschi, guarda caso!) attivi in differenti settori e in differenti organizzazioni operaie, un resoconto dal Portogallo di un anarchico, ex-esule, un resoconto delle recenti elezioni sindacali in Spagna, reportage dalla Germania, dalle carceri femminili in Italia, la consueta posta dei lettori, ecc...