Rivista Anarchica Online


 

Editoria

Campeggi.Si segnala l'uscita del volume di Alberto Ciampi e Stefania Mori (a cura di), Pedagogia e autogestione nei campeggi chiantigiani degli anni Settanta (edizioni Centro Studi Storici della Val di Pesa, 2013, € 10,00).
Il volume contiene gli atti del convegno di studi “Anni Settanta. I Campeggi del Chianti”, che evidenzia in particolare gli aspetti relativi alla pedagogia di avanguardia e libertaria. Giovanna Carbonaro, Carlo de Maria, Paolo Borin avevano lo scopo e la funzione di analizzare sullo specifico fronte pedagogico, quali fossero gli elementi dirimenti e caratterizzanti dell'esperienza dei Campeggi del Chianti. Chi legge coglierà le differenti sensibilità di Giovanna Carbonaro e Carlo de Maria, rispetto, per esempio a Paolo Borin. Nel dibattito e negli interventi, al di là e oltre le questioni di laicità o meno, scoutismo, ecc., tornano “ossessive” le organizzazioni che hanno segnato e continuano a perimetrare ambiti ideali, di Cemea, Mce, l'esperienza di Margherita Zoebeli di Rimini.
Proprio a questo proposito, il racconto di Emanuele Rago è illuminante. Giampaolo Lumachi, l'ispiratore, colui che volle i campeggi come li conosciamo, e che convinse e coinvolse una quantità variatissima di persone di differenti condizioni in palese contrasto – questo documentato abbondantemente –, con Cemea, Mce e altre forme fino ad allora conosciute, con Rago, frequenta le tredici baracche di Rimini inviate dal Soccorso Rosso svizzero e accompagnate da Margherita Zoebeli. Ricordo en passant che negli anni dei Campeggi, a Zurigo (3-4 luglio 1976) si teneva il Convegno Internazionale su Bakunin a cento anni dalla morte, e a Torino veniva ristampata la Lettera ai compagni d'Italia. L'accoglienza in quella parte di Svizzera veniva riservata nel Camping Libertario del Jura. Chiave completamente nuova per interpretare il percorso e probabilmente la radice più volte evocata di campeggio libertario. Chi leggerà o ha letto il volume troverà proprio in quella esperienza riminese frequentata da numerosi e noti anarchici, da Gervasio a Doglio a De Carlo a Carbonaro, molte similitudini con i campeggi. Erano i primi anni settanta, densi delle tensioni degli anni che precedono e attraversano il Sessantotto, assai diversi dalla fine del decennio, quando tali bisogni e sogni si esauriscono.
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Machiavelli. Lo scorso anno si sono ricordati i 500 anni dalla pubblicazione de Il Principe di Niccolo Machiavelli. Nell'anniversario, le edizioni Bruno Alpini hanno ristampato il saggio di Luce Fabbri sul libro. Di seguito riportiamo uno stralcio delle sue conclusioni: "Considerato nel suo insieme, Il Principe ha per noi un duplice interesse: come documento psicologico dello scontro tra due epoche in uno spirito eccezionalmente lucido, anche se accomodante e sempre in cerca del male minore, e come analisi della tecnica del potere. Se letto con questo secondo punto di vista, e tenendo sempre presente i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, Il Principe è un libro obiettivamente anarchico, in quanto è caratterizzato dal ruolo fondamentale della posizione libertaria, che vede la storia come una tensione continua provocata dalla lotta per il potere (tra rivali) e tra il potere e la libertà (tra principe e popolo), e allo stesso tempo fa coincidere il bene comune con la libertà e dimostra, come mai nessuno prima era riuscito a fare, la fondamentale disumanità del potere."
bruno.alpini@libero.it
info.asfai@libero.it

ApARTe°. È uscito il nuovo numero di ApARTe°. In questi 14 anni il progetto ApARTe° ha editato una "rivista", per quanto ne sappiamo, nel suo genere unica al mondo: ha dato vita a tre Biennali Arte&Anarchia (di cui lo prima è stata ApARTe°4, un numero non su carta ma vissuto per tre giorni in un grande parco a Bologna; la seconda a Libera, nella campagna modenese; la terza al teatro-tenda Saschall di Firenze). Inoltre contribuisce a sostenere FuoriPosto di Mestre, uno spazio che rappresenta una possibilità creativa diversa e che funge anche da archivio e redazione tecnica della rivista ApARTe°. Questo ci ha procurato atteggiamenti di simpatia, fiducia e solidarietà anche fuori dal Movimento, mettendo in moto situazioni e passioni che ci hanno permesso di continuare a esistere, oltre a coinvolgere altre intelligenze nel progetto. La situazione economica, sostanzialmente in pareggio, è continuamente minacciata da aumenti di costi editoriali e di tariffe postali, è quindi fondamentale, per non intervenire sul prezzo dell'abbonamento invariato da 14 anni, un puntuale rinnovo degli abbonamenti ordinari e, se possibile, sostenitori. Per i pagamenti: ccp 1016520973 intestato a Fuoriposto – Venezia Centro, nella causale specificare: rivista ApARTe°.
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Ritratti in piedi
dialoghi fra storia e letteratura


Questo libro raccoglie i quaranta Ritratti in piedi apparsi sulla nostra rivista tra il 2001 e il 2009.

In ciascuno di essi Massimo Ortalli propone al lettore una scelta di testi letterari affiancandovi documenti d'epoca tratti dalla pubblicistica o da fonti d'archivio.

Il volume, 572 pagine con illustrazioni e indice dei nomi, va richiesto direttamente all'autore
Massimo Ortalli, via Emilia 216, 40026 Imola (Bo). Cellulare 348.7445927.

Una copia costa € 22,00 (invece dei 32,00 di copertina), spese di spedizione comprese.

Pagamenti:
bonifico bancario, intestato a Massimo Ortalli, IBAN IT 49 G05080 21012 CC 120000075, Bic/Swift IMCOIT2AXXX.