Rivista Anarchica Online


ai lettori

FotogrAfie

Questo numero contiene più di un articolo prevalentemente fotografico: ci sono le cinque pagine di Paolo Poce su di un'istituzione, a Bogotà (Colombia), che si occupa dei figli dei desaparecidos; poi le 15 pagine, curate dal Comitato antirazzista di Saluzzo (Cuneo), su una campagna di informazione contro il razzismo, il lavoro nero e lo sfruttamento non solo economico dei migranti. E infine le dodici pagine che ospitano le foto (e un breve testo) di Barbara Giampietri, relative all'incontro/festa internazionale del popolo rom e sinto nel maggio 2012 in Camargue (Francia).
è questa una scelta precisa della redazione, che intende ancor più incrementare, in futuro, la quota di fotografie: numero, qualità, rilevanza. Facciamo dunque appello ai numerosi fotografi/e, professionisti o meno, perché ci contattino se sono disponibili ad arricchire “A” con le loro immagini – sia con singole foto, sia con dossier tematici.
Il compenso, come sempre quando si collabora con noi, è inesistente. La gratuità da queste parti, regna sovrana. Ma sai quanto te la puoi tirare dopo che i tuoi scatti sono apparsi nelle pagine di una rivista anarchica? E non di una qualsiasi, ma proprio questa...

Prossimo numero. Come di consueto, il numero estivo di “A” sarà un numerone: più articoli, più pagine, più soldi (da tirar fuori per comprarlo). Coprirà tre mesi (da luglio a settembre) e il successivo (383) avrà la data “ottobre 2013”.
Quanti articoli, quante pagine, quanti soldi ancora non lo sappiamo. Ma... lettore avvisato, mezzo salvato.

La Mirella. Dal 1971 questa rivista è stampata in una tipografia della famiglia Sabaini. La ragione sociale della loro impresa è cambiata nel corso del tempo. Solo dal 1975 al 1986, i Sabaini hanno stampato la sola copertina, poiché in quel periodo l'interno veniva stampato a Carrara, presso la tipografia Il Seme, poi trasformata in cooperativa tipolitografica, la “tipografia degli anarchici” che tuttora stampa il settimanale Umanità Nova e altre “cose”.
All'inizio di aprile è morta, a 82 anni, Mirella Rossi Sabaini, moglie di Giancarlo, cognata di Mario, madre di Maurizio, tutte persone che hanno lavorato in azienda. Dei Sabaini a produrre “A” è rimasto ora il solo Maurizio.
La loro tipografia, che nel '71 scegliemmo anche perché era a due passi dalla redazione, si è poi spostata più volte fino all'attuale sede a Vigano di Gaggiano, molto lontana dalla redazione. Non ci andiamo mai, da decenni si fa tutto per corriere, per email e per telefono. E dall'altra parte del filo, a parlare di lavoro ma anche dei rispettivi ambiti familiari, dei tempi duri che corrono, dei clienti che non pagano, del fisco che strozza le imprese e il lavoro, per oltre 40 anni – una vita! – c'era sempre lei, la Mirella (con l'articolo, come si usa a Milano).
Ora se n'è andata e ormai quando telefoniamo in tipo per comunicare il numero delle copie da stampare, o chiedere “quanta carta abbiamo ancora in magazzino”, o lamentarci per quelle pagine troppo “slavate”, non sentiremo più quella voce scherzosa. A testimoniare, con la confidenza, un tipo di rapporto umano che è sempre venuto prima degli “affari”. L'umanità, i rapporti umani, prima di tutto. Una regola che vale nelle “piccole” relazioni personali come nelle grandi trasformazioni sociali.