Rivista Anarchica Online


 

Inquinatore o,
Ecologista?

Spesso leggendo la stampa estera capita di trovarvi notizie, dati, utili informazioni che in Italia difficilmente passano sui media mainstream. Che la mia rivista satirica preferita, Charlie Hebdo, pubblicasse un breve e ficcante pamphlet sul conto del signor Schmideiny, noto alle cronache come padrone di Eternit ed in quanto tale condannato recentemente dal tribunale di Torino a sedici anni di detenzione per la vicenda delle migliaia di morti di amianto a Casale Monferrato ed altrove, mi ha stupito.
Sul numero del 22 febbraio scorso, Fabrice Nicolino ci informa della verve ecologista di altissimo livello che esibisce cotanto personaggio.
Qui non si tratta di “green washing” ovvero di ripulitura ecologica di attività altrimenti piuttosto inquinantucce ma, udirte udite, costui accanto a Maurice Strong, vecchio padrone della PetroCanada, egli è organizzatore, per conto dell’Onu, dei primi vertici sulle sorti della Terra: Stoccolma 1972, poi Nairobi 1982, Rio de Janeiro 1992 e, secondo alcune fonti che il giornalista non ha potuto controllare per la chiusura della rivista, anche quest’anno, nuovo vertice della Terra ancora a Rio.
Sembrerebbe già un bel colpo, gli inquinatori che si ergono, complici le Nazioni Unite, a salvatori del pianeta, ma non è finita qui, il nostro Schmideiny ha anche fondato nel 1992 il WBCSD (World Business Council for Sustainable Development), questo Consiglio mondiale per lo sviluppo sostenibile raggruppa oltre 200 multinazionali del calibro di Coca Cola, Bayer, Shell, Dow Chemical, DuPont, Basf, Areva (centrali nucleari francesi), Dassault (fabbricante dei Mirage) e simili.
Il nostro ha scritto un simpatico libercolo “Walking the talk” BK editions, nel quale illustra le epiche imprese delle multi nel mondo, sentite come magnifica le attività della Shell nel delta del Niger, “La Shell ha una lunga storia di assistenza presso le comunità dalle quali lavora.”.
Potremmo suggerire ai familiari delle vittime dell’amianto di aggiungere un simpatico capitolo a questo bel libro, dovrebbe essere distribuito ai partecipanti del prossimo vertice della Terra, un capitolo che, siamo certi, gli andrebbe di traverso. Stephan Schmideiny, un magnate dell’amianto, un magnifico ed inventivo comunicatore, i giudici di Torino non gli hanno voluto credere, tanto lavoro sprecato, lo Svizzero, siamo certi, presenterà innumerevoli ricorsi, la fantasia, come abbiamo visto, non gli manca.

Teodoro Margarita
Referenze : Charlie Hebdo n. 1027
www.wbcsd.org

 

 

Torino
Tre mesi di carcere per un manifesto

Mercoledì 29 febbraio al tribunale il Torino è stata emessa la sentenza nel processo che vedeva alla sbarra due anarchici della Federazione Anarchica di Torino, Maria Matteo (nostra storica collaboratrice) ed Emilio Penna.
I nostri due compagni – si legge in un comunicato emesso dalla Federazione Anarchica Torinese – sono stati assolti dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Mario Borghezio. Sono stati invece condannati a tre mesi di reclusione per minacce. Alcuni giornali hanno scritto che la condanna era per le scritte e il manichino con la faccia di Borghezio appeso davanti alla sede della Lega Nord di Torino alla vigilia del 25 aprile del 2009.
Non è così. Maria ed Emilio sono stati condannati per aver affisso un manifesto. Nel manifesto era scritto: Ieri camicie nere… oggi camice verdi / Ieri squadracce… oggi ronde / Ieri leggi razziali… oggi leggi razziste / Ieri ebrei e rom… oggi immigrati e rom / Oggi il fascismo ha il volto della Lega / Bossi, Maroni, Borghezio… / a piazzale Loreto c’è ancora tanto posto!.
Secondo il tribunale di Torino che ha emesso la sentenza quel manifesto era una minaccia. Questa sentenza è ben più che una minaccia alla libertà di dire, scrivere e diffondere la propria opinione. Un ulteriore segno del restringersi progressivo persino delle esili libertà formali che definiscono la repubblica italiana (...).

Per info:
Federazione Anarchica Torinese
FAI, corso Palermo 46, 10146 Torino
ogni giovedì dalle 21
fai_to@inrete.it – 338 65 94 361
http://anarresinfo.noblogs.org