Rivista Anarchica Online


l’angolo della poesia


I gabbiani

Leggero volar di gabbiani
su oceani e mari mediterranei
seguir fantastiche rotte
di navi corsare e gaglioffe
dipinte da esperte mani
per sogni segreti, lontani.

Compagni ideali nel far notte
baci fugaci, rissose botte,
sciarpe, cappelli volati via
brindisi, hurrà, vera allegria,
i primi ardori, le prime cotte
sicuri alleati d’intrepide lotte.

Facile parlar d’amore, di filosofia,
con voi gabbiani tutta un’armonia:
liberi cieli, sterminati orizzonti
planar sopra mari, sopra monti,
i nostri pensieri ariosi, la frenesia
di cambiare il mondo, l’unica poesia.

Passati ormai i tempi, sgombre le fronti d'immagini felici, di cuori gonfi.
I gabbiani non son più quegli uccelli
che amavi guardar quant’erano belli.
Piuttosto pennuti con occhi tronfi
svolazzar rapaci in cerchi tondi.

Li avvisti credendo seguir battelli
pescando assieme per giorni fratelli
divider il troppo dall’assai
senza perder nulla, mai!
Invece sozza lordura attirano quelli
in distese immonde al par di bordelli.

E spiano dall’alto degli immondezzai
la civiltà urbana, gli immensi formicai,
montagne enormi di rifiuti.

Questi sì son tempi cupi:
i gabbiani additano purtroppo guai
non più avventure, unicamente lai.

Jules Èlysard