Influenzato dalla Beat Generation, Allen e il suo Urlo,
dal rock e le sue noti ribelli, dalle immagini tragiche o incredibili che mi arrivavano
sullo schermo del cinema parrocchiale e poi sul piccolo schermo di una televisione
in bianco e nero nei locali del Dopolavoro, fui spinto a interessarmi ai problemi
e ai movimenti sociali all'inizio degli anni settanta del secolo scorso (!). Un
mio amico, Franco, allora maoista, mi fece conoscere a Salerno poco tempo dopo
un gruppo di studenti-lavoratori e uno o due anarchici, un vecchio compagno e
Giovanni Marini, che non ebbi il tempo di frequentare. Mi fece conoscere anche
Umanità Nova nella sola edicola dove era venduta, forse esposta.
Seguirono poco tempo dopo la lettura dei primi numeri di A / rivista anarchica,
dell'Internazionale, di Volontà, ecc. Ricordo ancora con quanta emozione
ricevetti un pacco di opuscoletti dalle edizioni "La Fiaccola" animate
da Franco Leggio, e di come aprendolo mi sentii di entrare in un gruppo di "cospiratori"...
Da allora sono passati trent'anni. Nel 1975 mi allontanai dall'Italia per non
andare sotto le armi. C'era già la possibilità dell'obiezione di
coscienza, ma allora pensavo che "un anarchico non si compromette mai con
nessuna legge dello Stato...", e il mio motto era in quel tempo: "la
rivoluzione sarà violenta o non sarà...". Da quando arrivai,
verso l'ottobre di quell'anno, a Lione non ho mai smesso di partecipare a diverse
attività editoriali e politiche, o ad associazioni e cooperative di tipo
lavorativo.
Ero stato iscritto un solo anno all'università di psicologia di Roma, nell'anno
accademico 1973-74. Ma non feci allora nessuno esame e mi recai ad una sola lezione.
Però frequentavo la mensa e gli ingressi dell'università dove riuscivo
a vendere una cinquantina di copie di A e di Umanità Nova...
Circa vent'anni dopo sono ritornato sui banchi di scuola frequentando il College
coopératif, per un paio d'anni, per poi laurearmi in sociologia. Dopo ho
continuato le mie ricerche nel quadro di un dottorato di ricerca terminato nel
1998. Il risultato di questo lavoro è stato pubblicato nel 1999 con il
titolo L'imaginaire des libertaires aujourd'hui.
Il termine libertario in Francia, più che in Italia, nell'uso comune (almeno
fino a pochissimi anni or sono) è stato utilizzato come sinonimo di anarchico,
anche se nell'immaginario delle persone che si riconoscono in questi due aggettivi
esistono delle sfumature difficili da rilevare per i non addetti ai lavori.
Questa ricerca sull'immaginario degli anarchici e dei libertari oggi (grossomodo
da trent'anni a questa parte) l'ho realizzata servendomi, naturalmente, del mio
vissuto nel seno del "movimento libertario". Ma mi sono anche servito
degli strumenti consueti della sociologia, e cioè il questionario e le
interviste realizzati entrambi tra il 1996 e il 1997.
Non è stato facile convincere i "compagni e le compagne" refrattari
a tutte le inchieste di rispondere al questionario e poi alle mie domande in lunghe
interviste, ma ho potuto raccogliere abbastanza materiale per poterne fare una
sintesi.
È proprio partendo dalla lettura di questo mio lavoro che i compagni/e
e amici/che del Centro studi libertari di Milano hanno pensato di realizzare un
incontro centrato sul tema che affronto nel mio testo. Quando mi hanno proposto
di parteciparvi, ho aderito con entusiasmo all'iniziativa perché mi permetterà
di proseguire il dibattito che ho contribuito ad allargare su chi sono, cosa fanno,
cosa pensano gli anarchici e i libertari oggi e come possiamo avviarci verso il
futuro...
Ma se conosco abbastanza bene la realtà del movimento libertario francese,
quello italiano, pur seguendolo attentamente attraverso la stampa e i legami che
ho con diverse persone partecipanti a diverse sue attività-iniziative,
mi è meno noto. Inoltre, se in Francia e in Belgio ci sono state negli
ultimi anni alcune ricerche su questo tema, in Italia mi sembra che è stato
fatto poco. Esistono pochi dati (pubblici) e poche analisi approfondite sulle
realtà sociologiche del movimento anarchico in particolare, mentre qualcosa
è stato pubblicato per esempio sui centri sociali.
È per questa ragione che ho elaborato il questionario qui pubblicato per
cercare di ottenere dati supplementari, quantitativi e qualitativi, sufficienti
per proporre un'analisi sociologica degli anarchici e dei libertari oggi in Italia.
Ciò mi permetterà anche di fare un parallelo tra le due realtà,
quella francese e quella italiana, che non dovrebbero essere molto dissimili.
Ma è davvero così?
Per lanciare questo questionario ho subito pensato ad A. In effetti A
rappresenta una di quelle testate che hanno accompagnato il rinnovamento dell'anarchismo
dalla fine degli anni '60 (del secolo scorso) fino ad oggi. Le lettrici e i lettori
di A rappresentano, penso che rappresentino, senza esserne sicuro per il
momento, una fetta rappresentativa di quelli/e che sono gli anarchici/e ed i libertari/e
oggi. Certamente non tutti, anche perché sono sicuramente persone tra loro
diverse sia dal punto di vista prettamente sociologico che "ideologico".
Alcuni già nonni/e, altri giovanissimi/e, verosimilmente appartengono a
gruppi e tendenze diverse che si esprimono nel seno del "movimento anarchico"
e/o "nell'area libertaria". Questo è quello che penso, ma i dati
confermeranno questa "intuizione"?
L'importanza di un tale questionario risiede inoltre nella possibilità
di avere (finalmente) dei dati "obiettivi" che possano aiutarci ad alimentare
i dibattiti che sono organizzati qui e là in modo formale o informale.
Per esempio, un dato che è stato messo in rilievo nelle tre ricerche sugli
anarchici-libertari che sono state fatte in Francia e in Belgio e a cui mi riferisco
sovente, indica che in questo "movimento" soltanto un 7% sono operai/e...
un dato che ha fatto molto discutere. Le cose sono così anche in Italia?
La figura dell'anarchico/a non è rappresentata sempre dalla stessa immagine.
Gli anarchici/che stessi/e ne dispensano diverse e purtroppo spesso legate a criteri
ideologici. Chi sono in realtà gli anarchici e le anarchiche oggi? Solo
restituendo nel modo più obiettivo possibile quello che sono, fanno e pensano
potrà permetterci di indicarne i tratti comuni essenziali. Solo una foto
di gruppo potrà fornirci le sfumature di colore che li distinguono tra
loro e rispetto agli altri "agenti della trasformazione sociale".
Forse le cose si complicano con la figura del libertario/a oggi. Infatti questo
aggettivo è utilizzato sempre più da persone di tendenze politiche
e culturali "diverse". Per esempio, l'aggettivo composto liberal-libertario
è usato in Francia da personaggi di destra come Madelin ma anche da Daniel
Cohn-Bendit; in Italia i radicali (o alcuni di loro) si dicono libertari e anche
i verdi rivendicano un'anima libertaria...
Per quanto concerne la nostra ricerca, faremo a priori riferimento a un'area libertaria
dove s'incontrano sensibilità antagoniste, laiche, alternative, antiautoritarie.
Un'area che si esprime nell'ambito della politica, della società, della
cultura.
In essa esistono anche delle iniziative da considerarsi liberal-libertarie?
Le risposte al questionario potranno dare degli elementi per rispondere a queste
come ad altre domande sulla realtà e sul divenire del "movimento anarchico"
e "dell'area libertaria".
Io mi propongo dunque di analizzare i risultati del questionario per restituirne
una sintesi in uno dei prossimi numeri di A e durante l'incontro organizzato dal
Centro studi libertari e previsto per l'autunno-inverno prossimo.
Questa mia lettura, non sarà certamente la sola lettura possibile dei dati.
Quindi non vi restituirò la Verità, e neanche la presunta obiettività
scientifica che taluni ricercatori pensano ancora possa scaturire dai loro lavori.
Io cercherò naturalmente di restituire obiettivamente i dati ricevuti,
ma la mia analisi sarà guidata dall'osservazione critica che cerco di sviluppare
nelle mie ricerche.
In effetti, nel seno del "movimento anarchico" e "nell'area libertaria",
sono molte le osservazioni critiche sullo stato, lo sfruttamento, l'alienazione,
il dominio, l'inquinamento... mentre poche sono rivolte verso quello che siamo,
facciamo e pensiamo. Io credo che dobbiamo essere capaci di essere lucidi anche
su noi stessi, al di là delle appartenenze reali o virtuali alla famiglia
anarchica o libertaria che sia.
Per finire, ringrazio già da ora tutte le persone (se vi piace di più
posso dire i compagni e le compagne) che mi aiuteranno a fare questa ricerca rinviando
il questionario dopo averlo compilato. La quantità di risposte ricevute
rappresenterà di per se stessa un dato importante per poter fare delle
analisi più generali. Quindi non posso che insistere sull'importanza di
dedicare una mezz'ora del vostro tempo alla compilazione del questionario incluso
in questo numero di A.
Ringrazio infine la redazione di A per aver offerto fraternamente questo
spazio.
Domenico "Mimmo" Pucciarelli
Il questionario si indirizza direttamente ai lettori e alle lettrici di "A",
ma può essere fotocopiato e riempito da tutti/e quelli/e che si definiscono
anarchici/che o libertari/ie. Va poi inviato a Domenico Pucciarelli c/o Centro
Studi Libertari - c.p. 17005 - 20170 Milano.
Per le risposte che possono essere firmate o anonime è possibile
anche utilizzare il questionario on-line che trovate nel sito del Centro Studi
libertari www.anarca-bolo.ch/csl.
Se preferite inviarlo in forma anonima potete scaricarlo sul vostro computer e
inviarci un dischetto; oppure potete rispondere al questionario via e-mail. La
raccolta delle risposte termina il 30 giugno 2001 (data di ricezione).
|
Questionario
Età:
Sesso:
Studi:
Professione:
Luogo di residenza:
Celibe/nubile, sposato/a, unione libera, comunità, altro...
Figli:
Professione del padre:
Professione della madre:
1. Come e quando hai conosciuto A rivista anarchica?
2. Come la definiresti?
3. Cosa ti piace o non ti piace della rivista?
4. Cosa vorresti trovarci?
5. Leggi altre riviste di area libertaria e/o anarchica? Se si indicane le principali
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6. Quali altre riviste e quotidiane segui regolarmente?
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------------------------- Abbonato lettura regolare sporadica
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7. Puoi indicarci gli ultimi titoli di libri anarchici e libertari che hai
letto?
8. Puoi indicarci gli ultimi titoli di "altro genere" (letteratura,
saggistica, professionale, ecc.) che hai letto negli ultimi tempi?
9. Come e quando hai conosciuto le "idee anarchiche"?
10. In quale occasione hai incontrato per la prima volta un gruppo-collettivo
di anarchici?
11. In quale occasione hai incontrato per la prima volta un gruppo-collettivo
di area libertaria?
12. Se partecipi a uno di questi gruppi o collettivi puoi indicarci cosa ti ha
spinto a fare questa scelta e a quale delle due categorie precedenti è
più vicino?
13. Da quanto tempo o per quanto tempo hai partecipato a questo gruppo-attività?
14. Nel caso tu non ne faccia più parte di qualche collettivo o gruppo
appartenente alle due categorie precedenti potresti indicarcene le ragioni?
15. Consideri che esista in Italia un "area libertaria"? Se si potresti
definirla, indicarci quali ne sono gli "attori" e gli ambiti in cui
interviene?
16. Ritieni che esista in Italia un movimento anarchico? Se sì potresti
definirlo e indicarci quali ne sono gli "attori" e gli ambiti in cui
interviene?
17. In quali altri paesi esiste un'area libertaria significativa, e quali sono
secondo te le similitudini e/o le differenze con quella italiana?
18. In quali altri paesi esiste un movimento anarchico significativo, e quali
sono secondo te le similitudine e/o le differenze con quello italiano?
19. Partecipi ad altre iniziative d'impegno sociale, politico, ecc.? Se sì,
puoi indicarci quali sono e il ruolo da te svolto in esse?
20. Sei mai andato a votare? Se sì, in quale occasione e per chi hai votato?
21. In che tipo di manifestazione pubblica, azione politica hai partecipato
negli ultimo tempo?
22. Quali sono gli avvenimento politici, sociali e culturali che ti hanno colpito
di più negli ultimi anni?
23. Qual è secondo te l'avvenimento o gli avvenimento più rappresentativi
nella storia recente del movimento anarchico?
24. Qual è secondo te l'avvenimento o gli avvenimenti più rappresentativi
nella storia recente dell'area libertaria?
25. Quali sono i mezzi più adatti secondo la tua opinione per poter
sviluppare le idee e le attività del movimento anarchico?
26. Quali sono i mezzi più adatti secondo la tua opinione per poter
sviluppare le idee e le attività dell'area libertaria?
27. Esiste secondo te una o più persone nella storia passata e/o recente
che possono rappresentare l'ideal-tipo: a - dell'anarchico; b - del libertario?
28. Si continua a parlare di utopia anarchica e/o utopia libertaria. Si tratta
della stessa cosa oppure no?
29. Quale sarebbe la tua definizione di utopia libertaria e di utopia anarchica?
30. Pensi che esistono delle manifestazioni tangibili di queste forme di utopia?
Puoi indicarcene qualcuna descrivendocela brevemente?
31. L'anarchismo nelle sue concezioni più diffuse e radicate ha espresso
la necessità di realizzare una rivoluzione sociale per poter arrivare a
una società di liberi e uguali. Cosa ne pensi?
32. In che cosa consisterebbe oggi la rivoluzione sociale?
33. Come si manifesta oggi l'essere "rivoluzionari"?
34. Se ti consideri rivoluzionario, come lo esprimi nel tuo quotidiano?
35. Vorrei aggiungere...
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