Rivista Anarchica Online


"Va dove ti porta il culo"
di Andrea Perrone, Carmelo Musumeci, Antonino Carollo

 

Tre detenuti nella sezione speciale del carcere di Voghera hanno prodotto una serie di tavole sulla condizione carceraria. Ce le hanno inviate. E noi volentieri le pubblichiamo integralmente, con la volontà di contribuire a spezzare il muro di indifferenza che forse ancora più delle sbarre, delle torrette e dei fili spinati separa chi è fuori da chi dentro marcisce.

 

Encefalopatia spongiforme bovina.

"…scopo cautelativo et attesa determinazione competenti organi nazionali, dispone sospensione distributiva et impiego derrate per gg.30 prodotti carnei (scatolette, razioni cibi aut prodotti contenente carne bovina) giacenti presso magazzino Forze Armate. Generi citati potranno essere sostituiti da derrate alternative di pare valore nutrizionale…" (Fonogramma diramato dal Ministero della Difesa).

I militari italiani non tutelati dall'uranio 238 vengono tutelati contro il BSE. Sembra una barzelletta ma è la cruda e comica realtà! Siamo comunque contenti che qualcuno metta avanti le mani e cerchi di proteggere la propria "comunità"! Ma una "comunità" protetta non finisce per discriminarne altre?!… Il carcere come comunità è al di fuori di ogni controllo!… L'alimentazione anche se stabilita da Tabelle Ministeriali, viene di fatto realizzata singolarmente e il più delle volte, arbitrariamente, da ogni singolo Istituto. Non si vuole creare allarmismo (nel caso non saremmo stati certo noi gli artefici!) ma la possibilità di estendere il controllo dello scatolame in deposito alle imprese private che gestiscono il vitto destinato ai detenuti da parte delle autorità competenti, ci pare quantomeno doveroso. Se è più che comprensibile il timore del Ministero della Difesa, non si capisce perché non debba esserlo anche il nostro, magari nel vedersi aggiungere alle già troppe malattie riscontrate all'Interno dei penitenziari anche l'encefalopatia spongiforme bovina.

 

"La certezza della pena e della crudeltà"

Re: "Il mio popolo è felice. Come vedete sorridono tutti. Se qualcuno non sorride, lo sbatto nelle segrete".
Rivolto a un contadino sorridente:" Ehi tu, contadino sorridente".
"Dite a me, Maestà?"
Re: "Portatelo nelle segrete".
Il contadino è subito trascinato via.
Straniero sbigottito: "Altezza, non riesco a capire: quel contadino stava sorridendo".
Re: "Già, ma adesso non sorride più. Preferisco prevenire il crimine piuttosto che attendere che sia commesso".
Coloro che non hanno visto la galera e non ne sanno niente, nulla preferiscono saperne; ma attenzione, al giorno d'oggi, innocenti o colpevoli, tutti possono entrare in carcere e poi la certezza della medicina (della pena!) aspetta anche a voi.
Meditate gente, meditate…

 

 

 

 

Fuga per la libertà

Giovedì 15 luglio 1999, leggiamo "Liberazione": Polemica dopo la morte nel carcere di Pisa, detenuto muore dopo 48 giorni di sciopero della fame. Nel "Manifesto" dello stesso giorno: Genova, detenuto immigrato si uccide in cella. Leggiamo altri giornali ma nulla… ascoltiamo i telegiornali, idem con patate, ma ci bombardano di: "Ronaldo visto con una nuova fidanzata", "Valeria Marini indossa solo mutandine di colore rosso", "Valentino vestirà un noto politico". PIETA' !!! Basta con queste idiozie. Nessuno, a parte l'eccezione che conferma la regola, dice o scrive la violenza degli organi repressivi nel sistema carcerario, della brutalità impiegata senza vergogna, senza onore, senza umanità, senza riserva, sia per deviare che per distruggere la persona detenuta. Questo è il carcere, questa è la regola, la legge. Eppure tutti sanno delle atrocità giudiziarie, dei benefici usati come mezzi per estorcere confessioni, dei molti suicidi ecc. Perché nessuno lo dice? Non si può lottare sempre da soli, non fa bene a nessuno, noi lo sappiamo! Per un po' è anche bene, perché ti fa forte e accresce le tue possibilità e forza interiore, ma se non si riesce a creare l'unione possibile ci si spezza prima o poi… Com'è accaduto ai due compagni di Pisa e Marassi, che sono morti da uomini pur essendo trattati da "animali".
Addio, compagni di sventura, la vostra fuga è riuscita.

 

"Il Cielo è di tutti"

La legge se tale vogliamo chiamarla dice: "Ordinamento penitenziario, art.10, permanenza all'aria aperta". Non ci vuole uno studio particolare per capire che l'ora di passeggio dovrebbe essere effettuata all'aperto e questo fino a poco tempo fa, bene o male, accadeva. Certo avevamo lo stesso per tetto un cielo di sbarre, ma di traverso, qualche fetta di cielo si poteva vedere ugualmente; adesso invece hanno messo tutto intorno delle lamiere e quindi sembra di essere sdraiati in una scatola di sardine con il risultato che quando finisce l'ora d'aria si prova tanto sollievo perché in cella entra più luce e si respira meglio. Qualche marziano della Direzione o del Ministero di Giustizia per passare sopra ai diritti dei detenuti potrebbe parlare di sicurezza e dire: "E' inutile fare col più, ciò che si può fare col meno, vale a dire? Che è inutile fare con Giustizia quello che si può fare con Ingiustizia". Ricordiamo che il carcere ha le sue necessità e lìora d'aria all'aperto non si può trasformare in una camera a gas per topi. Ricordiamo che il cielo è di tutti e non si perde con la prigione.

 

 

Lettera aperta dal porto delle nebbie di Parma e Roma

Da noi è proibito avere tute ginniche o pantaloncini con i propri legacci, è proibito avere pantaloni con bottoni in metallo, è proibito portare ai colloqui ai propri bambini delle caramelle acquistate regolarmente alla spesa del sopravitto. Pensiamo che in tutte le cose vi sia un limite, ma stando ristretti nel carcere di Parma abbiamo scoperto che il limite non esiste, ogni giorno vi è una novità che se non fosse sulla pelle di chi è costretto a vivere sarebbe da comiche: hanno iniziato a toglierci i cappelli di lana o con visiera lunga, i maglioni a collo alto, giubbotti foderati, per poi arrivare a togliere pure articoli acquistati con regolare domandina tipo radio perché con antenna, cucchiai di legno e forchettoni di legno, utensili per cucinare e l'incredibile è che ci fanno acquistare il riso e la farina per la polenta, ci si chiede con che cosa si può fare un risotto o una polenta? Però abbiamo i manici delle scope sempre in legno, questi sono autorizzati! Come ultima novità ci sono state tolte pure le cose affettive tipo le fotografie, lasciandone a ogni detenuto solo 25 come se le foto dei nostri cari abbiano un numero… ben preciso…

 

 

Schizofrenia Mediatica

Da qualche mese a questa parte, tutti i mass-media non fanno che, da un lato incoraggiarci all'acquisto di carne bovina, dall'altro fornirci notizie allarmanti sui metodi di allevamento della stessa, creando così una forte sensazione di disorientamento nei consumatori. Anche se non sapremo mai la verità fino in fondo, oggi sappiamo molto di più rispetto al recente passato, tant'è che destandoci momentaneamente dal torpore in cui siamo precipati possiamo chiederci: ma perché succedono questi incredibili accadimenti? Ma ancor di più perché per cercare di risolvere queste problematiche ci si deve rivolgere, continuamente, ad interventi emergenziali? Ormai lo dovrebbero sapere anche i bambini che gli interventi dettati dall'emergenza, sono interventi il più delle volte irrazionali, ma soprattutto non risolvono il problema trattandosi quasi sempre di palliativi. Per quanto riguarda poi il cosiddetto morbo della mucca pazza siamo veramente davanti a un paradosso, comincio a credere che i nostri politicanti sul serio credano allo stellone italico. Quella specie di cappa divina che nell'immaginario (politicante) colletivo ci protegge da tutti e da tutto.

 

 

Bastonate due volte

Alcuni prigionieri del carcere di Voghera (PV) vogliono tentare di dire la loro sul pestaggio nel carcere di Sassari e dare la loro solidarietà ai compagni massacrati. I mass media hanno incominciato ad avere pietà per i bastonatori e nessuna per i bastonati nemmeno fossero loro le vittime di una bestiale aggressione. Si vede che "tira" molto di più difendere i maltrattatori che non i maltrattati. Probabilmente gli organi di Stato e di stampa, dovendo inseguire gli umori della gente e, nella speranza di catturarne anche i voti, farebbero carte false. Le guardie, dando solidarietà ai loro colleghi invece di condannarli, pretendono regole certe per i prigionieri, pretendendo per se stessi, garanzia e immunità. Allora è meglio non avere leggi piuttosto che violare ogni giorno, una giustizia sempre più forte con i deboli e tollerante con gli aguzzini. Le leggi dovrebbero essere uguali per tutti e tutti uguali di fronte ad esse. Le botte, le torture ci sono state, lo dimostrano i certificati medici, ma gli aguzzini sono riusciti a spostare l'attenzione sui loro "problemi", facendo dimenticare il massacro: quindi più soldi e più uomini per i carnefici, più carceri e meno educatori per le vittime…

 

La certezza delle bugie

Dopo il caso del detenuto in semilibertà, protagonista dei fatti di sangue a Milano, si è scatenata l'offensiva contro la legge Gozzini. L'attacco è massiccio e corale. Tutti chiedono a gran voce interventi che limitano le cosiddette "scarcerazioni facili". Lo stesso ministro, che definisce le scarcerazioni "un aspetto vergognoso del nostro paese", la vergogna non la conosce proprio. Mi sembra il classico gatto che si morde la coda. Facciamo notare al gatto e ai vari gattini randagi del "nostro" (del loro) parlamento che il detenuto citato è un pentito e come tale godeva della semilibertà, quindi sarebbe più ovvio prendersela con la gestione dei pentiti e lasciare in pace quel brav'uomo di Gozzini, dato che non è colpa della sua legge se i pentiti, per interesse dello Stato, sono lasciati liberi, pagati e protetti. Il semilibero citato era un collaboratore di giustizia (probabilmente lo sarà di nuovo), quindi il vostro problema non è la legge Gozzini (semmai quello è un nostro problema), ma la generale condiscendenza che ogni legislazione d'emergenza suscita nei confronti dei pentiti e gli effetti che essa provoca sul funzionamento della giustizia.

 

 

"Sesso in carcere".

Foscolo: "Ragazzi come mai avete quel sorriso ironico sulle labbra?"
Leopardi: "Guardi chi parla".
Manzoni: "C'è poco da ridere, c'è da piangere, avete letto i giornali? Un buon segnale per la vita della popolazione carceraria arriva dal DAP, amore in carcere".
Foscolo: "Buona cosa ma di pessimo gusto, vogliono farci scopare per non fare uscire più nessuno".
Manzoni: "Avranno una nuova arma di ricatto, quindi chi reclamerà più?.
Foscolo: "Se è vero, sarà il Direttore che deciderà chi scoperà o meno".
Leopardi: "Così comanderanno anche sul nostro uccello".
Manzoni: "Sul tuo no, non ti tira più".
Leopardi: "Il bastone vero è la carota, pardon, la patata, è virtuale e ce la faranno vedere col binocolo".
Foscolo: "Se questi incontri affettivi sarebbero automatici e non facoltativi, fatti con rispetto e dignità, non sarei a sfavore… Invece di fare colloquio in una saletta in comune si farebbero in una stanza privata con genitori, figli, mogli…"
Foscolo: "adesso, per farci subire più in silenzio, vorrebbero usare l'arma del sesso!"

 

 

"Il Lupo perde il pelo ma non il vizio"

Come si può essere più irresponsabili, ma dopo quello che è successo negli anni scorsi in Inghilterra, dove per contrastare il problema BSE si sono dovuti sterminare milioni di capi bovini e nonostante questo si sono verificati un centinaio di casi trasmessi all'uomo, In Europa vi siano ancora nazioni che commercializzano i mangimi, i cui componenti sono a base di farine animali, ritenute responsabili di questa malattia? Ma come non erano state proibite dappertutto? Ma visto che così non è stato perché si è continuato ad avere rapporti commerciali con questi nefandi lidi? Ma dobbiamo chiederci, vero è che ormai i controlli avvengono su tutti i capi macellati (ad esclusione di quelli avvenuti nei macelli clandestini) tant'è che oggi si può affermare (lecitamente?) che la carne in vendita in Italia è esente dal prione scatenante la BSE. Ma cari politici, per quanto riguarda il passato, anche recente, siamo altrettanto sicuri? Che si può dire della carne macellata all'estero e venduta in Italia anche solo un anno fa? Ma anche di quella allevata e macellata in Italia un anno, due anni fa ecc. Di chi sono le colpe? Chi è il responsabile?
Ma forse la logica delle emergenze, la vera logica che sottende alle emergenze, è quella di spostare l'attenzione di un fatto ad un altro…

 

 

Morire in carcere per topi e leggere stupidaggini…

Sia a Milano, sia a Bologna ci sono state due infezioni fatali di leptospirosi (scambiati per influenza). La colpa? Incredibile, ma vero, degli extracomunitari che camminano scalzi sul piscio dei topi. Anzi, qualcuno li ha rimproverati… ma sì! Diciamo pure il nome: quel sant'uomo del direttore Luigi Pagano, che loro sono abituati a camminare scalzi nel cortile dell'aria e magari si alzano di notte per andare in bagno e non si mettono le "pantofole". Nessuno ha detto o scritto che molti detenuti, soprattutto extracomunitari non possono comprarsi unpaio di mutande, quindi come possono comprare un paio di scarpe o di ciabatte?! Normalmente l'unico paio che hannon non vogliono sciuparlo e lo conservano per quando escono… Molto spesso ci rendiamo conto che non solo il Ministero non capisce nulla di carcere ma anche chi scrive o parla di esso. Perché non ho ancora sentito o letto questa pure e semplice verità: "I due detenuti sono morti perché avevano la colpa di non avere i soldi per comprarsi un paio di scarpe". In conclusione la colpa di queste due morti di chi è? A nostro parere, ne' dei topi, ne' degli extracomunitari, bensì dei topi di scrivania del Ministero di Giustizia.

 

 

Detenuto malato, detenuto sfigato

Il Giuramento di Ippocrate dice: medico, ricordati che il malato non è una cosa, o un mezzo, ma un fine, un valore, e quindi comportati di conseguenza. In libertà una persona malata, bene o male è assistita. Invece guai al malato in carcere, l'attenzione si trasforma in disprezzo, il male in vergogna, non gode della pur minima protezione e la malattia si trasforma in ulteriore castigo. Alla prima occasione, al minimo lamento o tentativo di conforto per un motivo normalmente di nessuna importanza, la malattia viene rinfacciata come una colpa e si viene additati come simulatori. E' come se si venisse cacciati dal gruppo dei veri malati e considerati bugiardi, cattivi, meschini, senza valore.
Non trova più assistenza, compassione, qualunque disturbo diventa simulazione. Secondo la concezione corrente il malato detenuto non è malato neppure se gli mancano due gambe e ha un tumore, ma è una persona fastidiosa, di cattiva qualità, dal carattere che tormenta, opprime e tiranneggia. Per la società, la realtà è che il malato detenuto è cattivo, malvagio, subdolo; è il malato immaginario che usa l'eventuale malattia per avere sconti o bnenefici di pena. Ricordo a tutti che il malato detenuto è come un cieco e ad un cieco non si possono fare rimproveri per il fatto che non vede…

 

 

Abbiamo bisogno d'interlocutori seri.

L'emergenza mucca pazza ci fa pensare e riflettere, ci rende consapevoli della divisione d'intenti tra il mondo politico di chi governa e gestisce il potere a proprio uso e consumo e dil resto della popolazione. Per esempio il Ministero di Giustizia con tremila lire, dico tre, pretende di darci da mangiare tre volte al giorno, colazione, pranzo e cena, con questa cifra fuori non si potrebbe comprare neppure un chilo di pane ecco che allora poi spuntano come i funghi le mucche pazze, i polli folli ed i detenuti fuori di testa…

Provocazione

Alcuni di noi detenuti del carcere speciale di Voghera con spirito di sacrificio e senso di maturità (più dei nostri aguzzini) per venire incontro alle esigenze della destra, della sinistra, del governo e dei mass-media, proponiamo: l'abolizione della legge Gozzini; il ripristino della pena di morte (però solo per i reati più gravi e certamente con l'esclusione dei reati di Tangentopoli); inasprimento per tutte le altre pene; carcere duro per tutti con isolamento continuo; una sola fase di giudizio con i giudici rigorosamente mascherati; uso di forze armate in caso di sciopero pacifico all'interno delle prigioni; un solo colloquio visivo max un'ora per tutti; mezz'ora d'aria al giorno; lavori forzati a pane ed acqua con la palla e le catene ai piedi. L'elenco sarà senz'altro incompleto, ma ci affidiamo alla proverbiale intelligenza degli addetti ai lavori per completarlo. Con la speranza che la nostra proposta vada a buon fine e che metta tutti d'accordo, visto che, quando si tratta di bastonare i detenuti, tutte le forze politiche finalmente convergono. Seguono 54579 firme.

Abbiamo bisogno d'interlocutori seri

Non vogliamo dilungarci molto sulle tematiche generali rispetto al "carcere e alla pena", noi abbiamo parlato e scritto troppe volte; troppe volte abbiamo marcato e rimarcato i problemi che affliggono la situazione giudiziaria/carceraria italiana, vecchia, obsoleta, medievale; a questo punto e ben coscienti che amnistia e indulto rimangono punti fermi nelle nostre richieste in senso lato, perché servono a dare respiro e tempo a quel cambiamento "strutturale" che si prefigge, e ben sapendo dell'ottusità e delle orecchie da mercanti del ventunesimo secolo che hanno i nostri politici/politicanti, invertiamo la rotta ed entriamo nei luoghi / non luoghi in cui l'esistenza soggettiva è costretta a confrontarsi quotidianamente con il presente…

 

 

 

 

Appello di prigionieri a prigionieri

Che cos'è la prigione?
Se nessuno ce lo chiede, non lo sappiamo; se cerchiamo di spiegarlo, non lo sappiamo; proviamoci insieme…
La prigione è un mondo ignoto per tutti coloro che sono liberi, quindi facciamo loro conoscere l'inferno che hanno creato e che mal governano.
Non possiamo decidere sulla nostra condizione ma possiamo descriverla.
Scrivere le umiliazioni, le violenze a cui siamo sottoposti in carcere è un atto di ribellione culturale e intellettuale, dell'intelletto, è un modo per tenere saldi la mente e il cuore e ricordiamo che non ci saranno diritti per i detenuti fin quando i prigionieri stessi non lottano per averli.