Rivista Anarchica Online


il mistero
dell'oscuramento

 

a cura di Carlo E. Menga

Mi dispiace di dovervi far sfumare la sorpresa, anticipandovi sin d'ora la conclusione di quanto sto per dirvi, ma devo confessare subito che il mistero del titolo rimarrà irrisolto. Qualcuno potrà dire, naturalmente, che non ho indagato abbastanza, che la pigrizia mi ha inchiodato alla sedia impedendo di andare a informarmi presso le fonti accreditate, che quando si lavora con professionalità certi ostacoli non possono non essere superati, altrimenti è meglio cambiare mestiere. Vero è che questo non è un mestiere, e che mi guarderei bene dal solo desiderare di gravare sul libro paga di questa rivista. La militanza non ha salario. E poi è il momento di farla finita con questa storia della professionalità. Come diceva un tempo Giorgio Gaslini: "la musica ai non musicisti". E io dico: "la ricerca agli arruffoni". Evviva il dr. Watson.
La verità è che, in certe indagini, si arriva al punto, come in alcuni racconti horror di Howard Phillips Lovecraft, di pensare che forse è preferibile non scoprire la verità.
(In Giovanotti, non esageriamo! Achille Campanile fa rilevare l'efficacia del carattere corsivo nei riguardi della drammaticità dei testi: "esso dà a una frase semplice in apparenza, un che di misterioso e in certi casi procura, a chi legge, un leggero brivido. Perché? Chi sa. Non potrò mai dimenticare l'impressione che, in un romanzo, mi fece questa frase stampata in corsivo: Un pallore terribile si diffuse sul suo volto: il cocchiere aveva due dita di meno.")
Di fatto, da quando posseggo una antenna parabolica e un decoder per guardare i programmi via satellite, mi sono accorto di un fatto strano e, come avrete già capito, inspiegabile. Più volte, attendendomi di vedere un film o u partita di calcio su un canale Mediaset, subivo lo smacco di vedermi oscurato il canale dalla dicitura IL PROGRAMMA ATTUALMENTE IN ONDA NON È DISPONIBILE PER IL PRESENTE MEZZO DI TRASMISSIONE. O qualcosa di analogo. Non lo ricordo bene, giacché qualche tempo dopo Mediaset non si scomodava più nemmeno a far apparire questa scritta, limitandosi a oscurare il canale. Il significato, comunque, è questo: il film non ve lo trasmettiamo via satellite, e dovete andarvelo a guardare utilizzando l'antenna tradizionale. Va bene: chi ha avuto l'accortezza di non buttar via l'antenna tradizionale non deve far altro, con un semplice pulsante del telecomando, che sintonizzarsi sull'antenna medesima.
Il problema è un altro. Tutto ciò sconvolge la mia idea di libero mercato. Avrei potuto capire il contrario: vi oscuriamo il film o la partita sul supporto tradizionale, così se la prossima volta non ve li volete perdere andrete di corsa ad acquistare la parabola, il decoder, e ovviamente ad abbonarvi a una qualche offerta TELEPIÙ.
Le ho immaginate tutte, chiedendo anche in giro e interrogando qua e là il popolo. Non sono riuscito a trovare nessuna spiegazione soddisfacente. Sono sicuro che, da qualche parte, ci sono di mezzo i soldi. Io non so se Mediaset e Telepiù abbiano vicendevoli cointeressenze o meno. Se sì: l'oscuramento è assurdo. Se no: comunque Mediaset si priva di un mezzo per trasmettere la pubblicità, enorme fonte di reddito per chi non fa pagare il canone: un po' come tagliarsi i testicoli per far dispetto alla moglie. E di solito quando qualcuno di questi padroni del vapore mediatici vuole spingere il pubblico a fare qualcosa, si affretta a spiegare come agire per farlo, e a reiterare più pubblicamente possibile la spiegazione. Invece, niente. Oscuramento avvolto nel più fitto mistero. Per favore, criptate i canali che volete farci pagare per vedere. Non fateci diventare pazzi con questi scherzi da Berlusconi.
Dalla mia cripta esalo respiri angosciati. La curiosità mi tormenta. Se qualcuno può svelarmi l'arcano, la raffinata mossa d'alta finanza, è pregato di contattarmi al più presto. Fra poco farà giorno e al canale oscurato subentrerà la luce del sole. Io mi dissolverò nella mia bara scoperchiata senza aver potuto vedere la partita, giacché Jonathan Harker ha buttato mesi fa nel cassonetto la mia vecchia antenna di frassino. Retequattro, che tu sia maledetta per sempre!

Carlo E. Menga