Rivista Anarchica Online


Viaggio fantastico e scientifico nel pensiero di Giordano Bruno
Intervista a Sara Fioroni a cura di Francesca "Dada" Knorr

Nel 400° anniversario del rogo, se ne è parlato soprattutto come martire del libero pensiero. Qui ne parliamo come filosofo.

Così, io sorgo impavido a solcare con l'ali l'immensità dello spazio, senza che il pregiudizio mi faccia arrestare contro le sfere celesti, la cui esistenza fu erroneamente dedotta da un falso principio, affinché fossimo come rinchiusi in un fittizio carcere ed il tutto fosse costretto entro adamantine muraglie.

(Giordano Bruno,
L'immenso e gli innumerevoli)

Si parla molto di Giordano Bruno nel quarto centenario della sua morte, però proprio a causa di quella che è stata una morte violenta per mano della Chiesa cattolica, la sua figura ricorre spesso in molti ambiti solo ad emblema delle tante violenze inflitte da Papi ed Inquisitori , men tre è proprio la sua statura di studioso e filosofo, di rinnovatore del pensiero che viene messa in ombra dalle etichette di "martire" ed "eretico".
Per sapere innanzitutto quale sia l'incidenza di Bruno come filosofo e chi ricerca su di lui mi sono rivolta a Sara Fioroni, autrice di una tesi, Giordano Bruno e il circolo infinito. Sara fa parte di quegli studiosi e studiose che hanno potuto usufruire di una Borsa per partecipare a convegni di studi bruniani all'estero, nel suo caso a Londra. Oltretutto, essendo un'ottima giocatrice di softball, penso sia adatta ad una corsa.... di botta e risposta.

Qual è il panorama degli studi bruniani, e quanto è noto per le sue opere Giordano Bruno?

Il panorama è va-sto, si va dall'Istituto italiano di Studi filosofici e dal Centro di studi bruniani di Napoli, all'Isti-tuto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze, presso il quale lavora lo storico della filosofia Michele Ciliberto, illustre brunista, ci sono poi Villa Mirafiori, presso l'Università La Sapienza di Roma, in cui operano diversi brunisti e in cui si organizzano periodicamente seminari e giornate di studi, ed il famoso Warburg Institute di Londra, fondato negli anni '20 da Aby Warburg, studioso di letteratura e cultura italiana; qui ha lavorato Francis Yates, che ha dato una svolta agli studi su Bruno col suo Giordano Bruno e la tradizione ermetica. Allo University College di Londra, inoltre, è presente Giovanni Aquilecchia, presidente del Centro di studi bruniani di Napoli. Lui è il "grande vecchio" degli studi su Bruno, oltre che uomo di una disponibilità e gentilezza e di una passione intellettuale che elevano ancora di più la sua statura di studioso. Ha curato le fondamentali edizioni delle opere e a lui si deve un grande lavoro di ricerca di manoscritti. Senza il suo lavoro sarebbe impossibile studiare Bruno. Attualmente il pensiero di Bruno è studiato sotto vari punti di vista, da quello della storia della filosofia, come da quello della cosmologia, della morale e della gnoseologia. Ora si sta molto studiando l'opera matematica e fisica di Bruno, diciamo che è l'ultima frontiera degli studi, a mio avviso anche la più interessante.

Tu hai partecipato a un'iniziativa internazionale, che tipo di programmi ci sono in merito?

Queste iniziative è possibile consultarle su pagine web1; si tratta di convegni di studi, oltre a quello di Londra del '98 se ne è svolto nel '99 uno a Barcellona. Vi è tutta una serie di borse per la partecipazione dei giovani studiosi ai seminari e per poter fare ricerca negli istituti più importanti. Inoltre l'ampio raggio di interesse per Bruno sta portando alla traduzione delle sue opere anche in... giapponese!

Mi dicevi prima che quello di Bruno è un pensiero "trasversale", che tipo di legami ha avuto con la cultura del secolo precedente (ricordiamo che Bruno è nato a Nola nel 1548 e morto nel 1600), con quella tradizione di studi ermetici tradotta da Marsilio Ficino che rimaneva lontana dalle sistemazioni filosofiche dei cosiddetti dottori della Chiesa? E che importanza ha avuto per Bruno vivere nell'epoca delle Rivoluzioni di Copernico, e delle tesi contro la Chiesa di Roma di Martin Lutero?2

Bruno aveva una cultura sterminata, lo scopriamo leggendo le sue opere, dove spesso ci si accorge che sta citando, ad esempio Aristotele, a memoria. Probabilmente il fatto di essere entrato giovane nell'ordine dei domenicani ha contribuito a una grande possibilità di conoscenza di ogni genere di opera. Ricordiamo che i domenicani avevano grandi patrimoni librari ed erano grandi eruditi (ricordate il famoso Guglielmo di Baskerville de Il nome della rosa?).
Il suo è un pensiero trasversale perché si interessa di una vastità di argomenti ma con un carattere diverso dagli ermetisti a lui precedenti, perché lui non rimane chiuso in quegli studi ma allarga i suoi orizzonti, né tenta di giungere ad una sistemazione religiosa del suo pensiero, come i neoplatonici, bensì compie una ricerca di significati profondi, per fare ciò è disposto ad andare esplicitamente contro ad ogni credo religioso e filosofico. Inoltre è proprio la sua attitudine che è diversa, pare che scrivesse di getto, seguendo un flusso di pensiero che sembra infinito. Il suo è un pensiero "in fieri", non sistematico e sempre in movimento. C'è qualcosa nella sua ricerca che ci porta a vedervi dei ponti sia verso la ricerca scientifica moderna sia verso le filosofie a lui seguenti. Per fare un esempio, Copernico col suo De Revolutionibus Orbium coelestium pone le basi matematiche per smentire l'aristotelica e cristiana credenza che fosse il sole a girare intorno alla terra; però Copernico, per una sorta di timore o meglio, "reverenza aristotelica", espone la sua teoria accordandola in qualche modo con la teoria delle sfere celesti di aristotelica memoria, in modo da non dare scandalo a papi e preti. Bruno accoglie le teorie copernicane come rivoluzionarie, ma le radicalizza all'estremo, teorizzando invece l'infinità dell'universo, facendo letteralmente esplodere l'ottava sfera!

E poi arriverà Galileo a dimostrare queste tesi coi suoi cannocchiali, e a subire nel 1612 l'accusa di eresia. Ma quali erano le idee di Bruno in materia di fede ad essere considerate eretiche dalla Chiesa? E possiamo considerare Bruno un eretico?

Bruno ha scritto e pensato per tutta la vita in modo da non poter essere considerato né un religioso in senso proprio né tanto meno un mistico. Lui non si è definito cattolico ortodosso e quindi è solo la chiesa a definirlo eretico. Per l'esattezza, lui riteneva con fermezza di incarnare lo spirito autentico del cristianesimo, peccato che il suo pensiero in materia religiosa, oltre che filosofica, fosse del tutto eccentrico rispetto alla ortodossia cattolica. Del resto sin dalla sua uscita dal convento domenicano, nel 1576, quando già conosceva l'opera di Erasmo da Rotterdam,3 la sua strada va verso la ricerca di una spiritualità diversa, ma lungi anche dalla strada mistica dello "stare attoniti" a contemplare e della passività di una fede; lui ricerca, teorizza, sostiene le sue idee in maniera perentoria, vuole prendere in mano la possibilità di conoscere e rintracciare i legami tra macro e micro cosmo, vuole leggere il cosmo, capirne e possederne lo spirito. Bruno teorizzava l'universo come infinito e l'infinità dentro ogni singola parte dell'universo. E di ogni parte del cosmo ricercava le connessioni, i legami profondi. Nella visione dell'universo infinito, così com'è infinito Dio4, nella ricerca delle profonde connessioni fisiche tra le parti del cosmo e in questa sua grande presunzione di poter trovare le chiavi di conoscenza, e quindi di possesso, del cosmo5, la Chiesa ha visto un gran pericolo! C'è da dire che tra i motivi della sua condanna c'erano le sue affermazioni fortemente blasfeme sui dogmi cristiani. Per esempio Bruno riteneva un peccato solamente veniale il sesso prima delle nozze, affermava che Gesù era un "grande mago" e non riconosceva i sacramenti come l'eucarestia e via dicendo. Inoltre non aveva mai avuto simpatia per S. Paolo e S. Agostino, per citarne solo due! Sono numerose le ragioni della sua morte, comunque quella meno determinante per la sua morte è l'accusa di copernicanesimo. Gli Inquisitori avevano capito con chi avevano a che fare, con un genio "ultra-copernicano", "ultra-aristotelico" e "ultra-cristiano", con una mente eccessivamente fertile e minacciosa. Loro stessi hanno avuto timore nel condannarlo, come si evince dai documenti del processo6...

Possiamo allora definire la sua teoria come 'panteista'. Ho letto sue critiche alla religione cattolica che ha "tradito" il cristianesimo, ed in questo caso la sua posizione è vicina ai neoplatonici quali Ficino.7 Però anche in questo caso lui va oltre, sfuggendo ad una cristallizzazione religiosa del suo pensiero. Si potrebbe addirittura dire che c'è un legame diretto tra la filosofia di Bruno e la futura filosofia di Spinoza, sino a giungere alle teorie sull'atomo e alla ricerca contemporanea delle connessioni tra infinitamente piccolo e grande, tra scienza e filosofia, sino ad arrivare alle intuizioni filosofiche più recenti!

Beh, andiamoci piano. Bruno è stato definito nei secoli "panteista", "atomista", "materialista" ed altro, anche un anticipatore di alcune tematiche spinoziane e leibniziane. Non mi sembra corretto ingabbiare il pensiero di Bruno in categorie rigide... tant'è vero che l'attuale critica si sta allontanando da ogni intento classificatorio, per dare spazio all'analisi degli aspetti più rivoluzionari del pensiero del Nolano. Tra questi, come tu accennavi, gli studi che Bruno affronta negli ultimi anni della sua vita, per esempio, sul rapporto tra infinitamente piccolo e infinitamente grande o sull'atomismo fisico e matematico. Se non fosse stato imprigionato, nel 1582, a giudicare dagli ultimi suoi scritti, portati alla luce proprio da Aquilecchia, sarebbe andato molto lontano... "vicino", cioè alle teorie fisico-matematiche poi elaborate nella cosiddetta "modernità". Questo per fare un esempio.
Certo che Bruno è stato pericoloso per la Chiesa anche per questo aspetto del voler legare la sua ricerca cosmologica, matematica, filosofica, ed anche magica, con la politica; infatti col suo più o meno volontario esilio in tante terre ed in tante città, alla ricerca del sostegno intellettuale dei potenti e degli intellettuali di allora, era una potenziale mina vagante, poteva far saltare gli equilibri ed il potere della chiesa cattolica, già minato da Martin Lutero, da Calvino, dalle intemperanze dei regnanti che non sempre erano ben disposti a soggiogarsi al Papa!

Ho letto di confronti tra la sua opera e quella di pensatori politici come l'inglese Tommaso Moro, autore del celebre Utopia in cui si prefigura una società libera dalla proprietà privata, del 1516, e Tommaso Campanella, autore de La città del sole, anch'egli torturato dalla Chiesa, che legami ha avuto Bruno con loro?8

Anche il confronto con Campanella, ad esempio, che ha pubblicato La città del sole nel 1602, è emblematico: Campanella riesce a scampare alla morte e a ottenere considerazione in Italia. Le idee e l'atteggiamento di Bruno invece si sono sempre dimostrate inconciliabili col Potere.

Bruno è stato a Ginevra, dove ha avuto contatti, insoddisfacenti per lui, coi calvinisti, poi si è recato a Parigi, a cercare sostegno per i suoi studi, di lì a Oxford e a Londra, poi di nuovo a Parigi e di là scacciato ancora a Wittenberg, a Praga, e verso Francoforte, poi a Zurigo... infine a Venezia, dove il patrizio Mocenigo, che gli aveva chiesto lezioni decide poi di denunciarlo alla Inquisizione, di là trasferito a Roma, dove dopo otto anni viene arso a Campo dei Fiori come eretico. Leggendo dei suoi spostamenti in Europa mi sono annotata anche i titoli di alcune sue opere, ma sarebbe troppo discuterne ora. Quali opere sono più accessibili a chi non ha una preparazione linguistica e filosofica adatta?

Ci sono le opere in volgare, leggibili certo più agilmente di quelle in latino, e la divertentissima commedia in italiano Il Candelaio. Tra i dialoghi, si possono leggere lo Spaccio de la Bestia trionfante e La Cena de le Ceneri, il primo dialogo cosmologico, il più famoso perché espone le teorie astronomiche copernicane e perché in esso troviamo una splendida metafora satirica della società inglese dell'epoca. Possiamo stendere una breve bibliografia, dalla quale però escludiamo le opere su Giordano Bruno di personaggi quali Gabriele La Porta, della Rai, che ha venduto una biografia romanzata veramente inaffidabile. È consigliabile invece leggersi gli atti del processo dell'Inquisizione a Bruno. Da lì si comprendono i motivi per cui la Chiesa ha deciso di mandarlo al rogo.

A proposito di accuse a Bruno, c'è la questione della magia, quella su un aspetto della quale, la mnemotecnica, lo stesso delatore Mocenigo voleva essere istruito, e quella per la quale venivano arse sul rogo le 'streghe', sono la stessa cosa?

C'è tutta una tradizione, fiorentissima dal secondo secolo dopo Cristo in poi, di opere di alchimia, di magia, di ermetismo, che si differenziano tra loro a seconda della preponderanza delle formule magiche, o della teoria filosofica, alle quali si rifà il neo-platonismo. Pensa che lo stesso nome 'ermetismo', deriva da Ermete Trismegisto, autore a cui si attribuiscono opere diversamente datate. Si tratta sempre della ricerca filosofica e magica di chiavi di lettura e di manipolazione dell'esistente, e di ricerca interiore. Bruno, come si è detto, ha proseguito questa tradizione ermetica, radicalizzandola, nella misura in cui l'ha allontanata dall'ambito cattolico in cui l'avevano mantenuta gli ermetisti precedenti, Ficino in primo luogo. Fondamentali sono le sue opere sull'arte mnemonica, cioè della memoria, molto importante nella formazione del 'mago'. Naturalmente la Chiesa ha fatto in modo di denigrare chi si interessava di arti alchemiche, magiche, e le stesse streghe (spesso guaritrici ed erboriste, ostetriche e filosofe). C'è addirittura chi dice che Bruno, quando decise di allontanarsi dall'Italia, aveva poco prima fatto scoppiare un incendio in Vaticano presentando un suo esperimento magico!
Sarebbe stato divertente, un antesignano di 'Vorrei che 'l Vaticano andesse in fiammé. E quest'arte della memoria mi ricorda l'esercizio di memoria degli uomini-libro di Fahrenehit 451, anche lì c'erano libri da rogo e la mente diveniva un luogo di esercizio. Ermete mi sembra poi una specie di autore immaginario, tipo oggi Luther Blisset! ... Col passar del tempo molte conoscenze dei legami tra umanità e natura, tra micro e macro, tra forze interiori ed esteriori, sono andate perdute, basti dire che ancora si sta recuperando la conoscenza circa il potere curativo di erbe e metalli, e la scienza ora scopre affinità tra la fisica e la geometria del microscopico con quella del cosmo. Anche la cultura ebraica, con la sua cabala, era affine a questa tradizione, e anche di questa Bruno si è occupato. Vorrei per concludere citare un passo, riportato da Francis Yates nel suo libro su Bruno e l'ermetismo, si tratta di una dedica al vice Cancelliere dell'università di Oxford che l'aveva ospitato:
"Philoteus Jordanus Brunus Nolanus, dottore di una più astrusa teologia, professore di una sapienza più pura e innocua, noto alle migliori accademie europee, filosofo di gran seguito, ricevuto onorevolmente dovunque, straniero in nessun luogo, se non fra i barbari e gli ignobili, risvegliatore delle anime dormienti, domatore dell'ignoranza presuntuosa e recalcitrante, proclamatore di una filantropa universale, che non preferisce gli Italiani ai Britanni, i maschi alle femmine, le teste mitrate a quelle incoronate, gli uomini di toga a quelli d'arme, coloro che portano il saio a color che non lo portano, ma colui che è più temperante, più civile, più leale, più capace; che non prende in considerazione la testa unta, la fronte segnata, le mani lavate, il pene circonciso, ma (e ciò permette di conoscer l'uomo dal viso) la cultura della mente e dell'anima. Che è odiato dai propagatori di idiozie e dagli ipocriti... .

Francesca "Dada" Knorr

1) Istituto Nazionale Di Studi s ul Rinascimento, Firenze
www.iris.firenze.it
Warburg Institute, Londra
www.sas.ac.uk/warburg
Guido Del Giudice
(il suo sito è ricco di informazioni)
www.geocities.com/Athens/Atlantis/1457
inoltre: www.giordanobruno.org

2) Niccolò Copernico, astronomo polacco (1473-1543), teorizzò per primo il triplice moto della Terra: attorno al proprio asse, attorno al Sole e rispetto all'eclittica. Il suo De revolutionibus orbium coelestium è del 1543, un primo colpo alle teorie astronomiche sostenute dalla Chiesa. Solo poco prima, nel 1517, il tedesco Martin Lutero aveva dato invece un colpo alla teologia della Chiesa cattolica romana con le sue 95 tesi, affisse a Wittenberg.

3) Erasmo da Rotterdam, olandese, noto per il suo Elogio della follia (1511), teologo con una grande spinta di ritorno al cristianesimo (la 'follia' di agire secondo i principi cristiani nella vita), polemico con Lutero.

4) "Perché non dovrei considerare l'universo come specchio infinito e degno simulacro in modo che la sostanza infinita e la potenza perenne della natura non si manifestino fisicamente? Perché non si deve credere che l'immenso sia esplicitamente, e perché non si deve credere che Dio, il quale implicitamente è in tutto, e tutto dovunque, non si manifesti pienamente negli effetti?" Bruno, De immenso et innumerabilibus, l. I, cap. 11, p. 453.

5) "Non è lecito pensare che questo mondo abbia più principi e di conseguenza molti ordini in luogo di uno. E, conseguentemente, se uno solo è l'essere ordinato, le sue parti sono unite e subordinate alcune a alcune parti, altre a altre, sicché le parti superiori si collocano subito dopo l'essere più vero, espandendosi in una mole estesa e in molteplice numero verso la materia; di qui l'accesso dell'ente che è massimamente per sé a quello che ha il minimo di identità e non a caso è detto quasi nulla. Chi concepirà con la mente questo ordine con i suoi gradi, contrarrà similitudine del grande mondo altra da quella che secondo natura ha in se stesso. Per cui, agendo quasi secondo natura, senza difficoltà percorrerà l'universo." Bruno, De umbris idearum.

6) Celebre la frase che Bruno pronunciò dopo la sentenza di condanna: "Forse avete più paura voi nel condannarmi che non io nel subire la condanna", dagli Atti del Processo.

7) Marsilio Ficino (1433-1499), fiorentino, filosofo e traduttore di Platone e di molti altri classici, animatore della "Accademia platonica", sosterrà il sostanziale accordo tra platonismo e cristianesimo.

8) Tommaso Moro, filosofo e politico inglese, amico di Erasmo da Rotterdam, lancia nel tempo questa Utopia, che significa 'nessun luogo' e che da allora riscuoterà grandi successi! Tommaso Campanella segue anch'esso questa tradizione utopista immaginando i 'solari' vivere nella città del Sole, con una religione 'naturale' (sempre il ritorno al cristianesimo) e governati da un unico sacerdote e da tre magistrati (purtroppo queste utopie erano ancora... un po' lontane da quel che vorremmo).

Nota bibliografica
di Sara Fioroni

Si può iniziare a leggere le opere di Bruno da:
- Il Candelaio (divertente!)

DIALOGHI ITALIANI
Edizione classica: Dialoghi italiani, a cura di Gentile, G., terza ed. a cura di Aquilecchia, G., 1958, Sansoni, Firenze.
Edizione appena uscita: Le opere filosofiche italiane, a cura di M. Ciliberto, 2000, I Meridiani Mondadori, Milano.
(esistono numerose edizioni più o meno recenti dei singoli dialoghi italiani).
Tra i dialoghi il più leggibile è Cena de le Ceneri il primo pubblicato (Londra 1584) e quello da cui emergono in modo più immediato ed evidente la innovatività delle teorie astronomiche e fisiche "ultra-copernicane" e antiaristoteliche di Bruno. Oltre a ciò contiene una splendida critica in chiave metaforica della società e degli intellettuali londinesi del tempo.
Per chi ama la poesia petrarchesca è molto bello e molto impegnativo il poema: De gli Eroici Furori, ed. Laterza.

OPERE LATINE
Sono tutte molto ostiche, sia dal punto di vista teoretico che interpretativo; Bruno scrive in latino le opere assolutamente non divulgative, quelle magiche, quelle metafisiche e fisiche più complesse e quelle matematiche dell'ultima fase. Le opere latine non si fanno leggere bene in generale, a maggior ragione da un lettore "non brunista" e non filosofo.
Si può leggere un'antologia di brani sul rapporto uomo-cosmo infinito a cura di F. Papi, dal titolo: Infinità della natura e significato della civiltà, Firenze, 1976.
Comunque:
- Un'opera molto bella e significativa il "De umbris idearum" è la prima opera filosofica, o meglio magico-ermetica di Bruno. L'edizione più recente (1997) è quella curata da N. Tirinnanzi (discepola di Ciliberto): Bruno, Le Ombre delle Idee, Il Canto di Circe, Il Sigillo dei Sigilli, trad. N. Tirinnanzi, 1997, BUR, Milano.
- Opere latine (Dialoghi, De immenso et innumerabilibus, De triplice minimo et mensura, De monade, numero et figura), Utet, Torino, 1980, trad. di C. Monti.
- Il Sigillo dei sigilli e i diagrammi ermetici, tra. it. Colombi, Mimesis, Milano 1995. Questo testo, che contiene una traduzione del Sigillus sigillorum, è da segnalare sia per la prefazione e la postfazione di Ubaldo Nicola, che interpreta i diagrammi mnemonico-matematichi disegnati e stampati da Bruno stesso come mandala, sia, soprattutto, perchè questi vengono riportati per la prima volta nella loro versione originale.

OPERE SU BRUNO

BIOGRAFIE E BIBLIOGRAFIE
(ometto tutte le infinite, noiosissime e per la maggior inattendibili biografie scritte nell'800 e agli inizi del '900)
Ciliberto, M., 2000, Giordano Bruno, Laterza, Roma-Bari.

IL PROCESSO
Baraghini, M.,1999, Giordano Bruno, il processo e la condanna, Ed. Millelire Stampa Alternativa.
Ciliberto, M. ,1994, Giordano Bruno.
Un'autobiografia, Procaccini, Napoli.
Drewermann, E.,1999, Giordano Bruno; il filosofo che morì per la libertà di pensiero, BUR, Milano.
Mercati, A. ,1942, Il sommario del processo di Giordano Bruno, con appendice di Documenti sull'eresia e l'Inquisizione a Modena nel secolo XVI, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano.

COSMOLOGIA ASTROLOGIA E FISICA
testi utili per inquadrare Bruno nel contesto storico, filosofico e scientifico del tempo e per comprendere il suo contributo alla rivoluzione scientifica.
Koyrè, A.,1957, Dal mondo chiuso all'universo infinito, trad. it. Feltrinelli, Milano, 1974.
Kuhn, T.,1957, La rivoluzione copernicana, trad. it. Einaudi, Torino, 1972.
Rossi, P.,1973, La rivoluzione scientifica: da Copernico a Newton, Loescher, Torino.

LETTURE TRASVERSALI E "STORICO FILOSOFICHE" DEL PENSIERO DI BRUNO
AA. VV.,1982, Giordano Bruno ieri ed oggi, Bastogi.
Ciliberto, M.,1979, Lessico di Giordano Bruno, Ed. dell'Ateneo & Bizzarri, Roma.
Ed anche (1990), Giordano Bruno, Laterza, Roma-Bari. Badaloni, N.,1955, La filosofia di Giordano Bruno, Parenti, Firenze.
Ricci, S.,1999, Giordano Bruno nell'Europa del '500 .

BRUNO, I SUOI PREDECESSORI ED I SUOI CONTEMPORANEI
Bruno ha citato e si è confrontato con un'infinità di autori antichi, medievali, a lui contemporanei, orientali e occidentali, cattolici o eretici. Non è utile qui segnalare testi o articoli specialistici, si possono leggere a questo proposito le opere di carattere generale o storico filosofiche (tutte citate in queste pagine), quali;
Ciliberto, 1990 e 1996; Yates, F. 1964;
Badaloni, 1955; Ricci, 1999.

MNEMOTECNICA ED ERMETISMO
Rossi, P.,1960, Clavis universalis: arti mnemoniche e logica combinatoria da Lullo a Leibniz, Il Mulino, Milano-Napoli.
Yates, F.,1964, Giordano Bruno e la tradizione ermetica, trad. it., Laterza, Roma-Bari, 1985. Ed anche: 1966, L'arte della memoria, trad. it. Einaudi, Torino, 1972. E,1995, Giordano Bruno e la cultura europea del Rinascimento, Laterza, Roma-Bari.

GNOSEOLOGIA
Spruit, L.,1988, Il problema della conoscenza in Giordano Bruno, Bibliopolis, Napoli.
Noferi, A.,1979, Il gioco delle tracce. Studi su Dante, Petrarca, Bruno, il neoclassicismo, Leopardi; l'Informale, La Nuova Italia, Firenze.
...e per finire, autori contemporanei hanno citato Bruno, come Bertolt Brecht, che scrive un breve racconto sulla prigionia di Bruno, 'Il mantello dell'eretico', in Opere complete, Einaudi; e Italo Calvino, che cita Bruno nel suo 'Lezioni americane' (Mondadori, Oscar), nei paragrafi su 'Esattezza e visibilità'.
In questi giorni è anche rappresentato uno spettacolo teatrale, di Assemblea Teatro, "L'ultima notte di Giordano Bruno", con musiche di Battiato e Foxx.

Sara Fioroni

 

www.bruno

per informazioni:
Centro Internazionale
di Studi Bruniani
(Istituto italiano di Studi
Filosofici), Napoli

www.giordanobruno.it
www.iisf.it