Alex è il nostro webmaster, il responsabile
del sito Internet di "A". Edy, oltre ad averci fornito lo spazio
virtuale, ne cura la messa in rete. Massimo sta realizzando
l'indicizzazione di (quasi) 30 annate di "A". Ecco le loro testimonianze.
Contatti virtuali
Mi è stato chiesto di fare delle brevi
considerazioni sulla consultazione di A Rivista Anarchica
online dopo 19 mesi di permanenza in rete, con gli ultimi
dodici numeri. Premetto che i dati di consultazione sono iniziati
solo alla fine del mese di novembre 1998, e dunque non si hanno
i dati dei primi 6 mesi.
Dopo 13 mesi di rilievi, ecco i dati principali (situazione
al'inizio di gennaio 2000):
visitatori (= utenti che sono entrati almeno 1 volta
sul sito) circa 3.400
visite (= entrate sul sito) circa 4.950
pagine consultate circa 22.150
con una consultazione media di 4,47 pagine/articoli per visita
Due parole sulla provenienza delle visite:
suddivisione per paesi
circa 2.200 dall'Italia (logico)
circa 900 dagli USA (spiegabile con la diffusione degli accessi
alla rete e che molti usano providers statunitensi)
circa 300 dalla Svizzera (la rivista è ospitata su un server
targato CH)
il resto provengono in maggioranza da altri paesi europei (Grecia
e Francia in testa)
suddivisione per siti
Innanzi tutto da motori di ricerca (altavista, yahoo, virgilio)
ma anche da server di "movimento" (www.ecn.org) o di "servizio"
(www.geocities.com, www.freeweb.org).
Le pagine più visitate sono chiaramente la pagina d'accoglienza
(1.250 consultazioni), poi i singoli numeri (il 256 con 390
consultazioni, il 257 con 370,il 255 con 160 e via andando).
Interessante a questo proposito il dato dell'ultimo numero messo
online. Il 257 dopo una settimana era stato visitato oltre 70
volte.
In conclusione, si può rispondere sì alla domanda iniziale,
l'esperienza di A Rivista Anarchica online è positiva.
Auguriamoci che possa anche essere di supporto alla versione
cartacea, ma soprattutto alle diffusione delle idee anarchiche.
Edy "Ibu 51" Zarro
Parola di webmaster
C'era tutto su Internet! Dal sito delle
suore di clausura a quello delle salse messicane, dallo stradario
di Helsinki ai reportage sui rapimenti degli alieni, dal programma
per calcolare le maree alla manualistica sul sesso estremo,
ma se cercavo "Anarchia" su qualche motore di ricerca, in italiano
trovavo solo qualche sito dei centri sociali. Non che abbia
niente contro i centri sociali, anzi trovo che su Internet esprimano
al meglio quanto producano, ma non credo possano rappresentare
al mondo tutto il patrimonio culturale anarchico italiano.
Dov'erano Umanità Nova e la mia A Rivista Anarchica?
Non c'erano proprio! Internet, la rete "anarchica" per eccellenza,
non aveva le riviste anarchiche per eccellenza!
...e allora facciamole!
Non Umanità Nova , mi son detto, perché è settimanale
e non è facile starci dietro (per fortuna ci ha poi pensato
Peppe), ma A si poteva fare.
Bastava ricevere da Milano gli stessi file che mandavano in
impaginazione, trasformarli in HTML (il linguaggio in cui sono
impaginati i testi su Internet) e metterli in rete. Un lavoretto
di 5 minuti al mese! (...questo è quello che credevo). Chiunque
avrebbe potuto farlo e io avrei potuto dargli dei consigli sul
come.
Così ho ingenuamente contattato Paolo Finzi che con una strategia
inaspettata mi ha stordito con un insieme di problematiche apparentemente
insormontabili abbinate ad un entusiasmo notevole. Un po' come
dire che non aspettava altro, ma che era molto complicato da
realizzare e forse io non ce l'avrei fatta ma sperava ci riuscissi.
Insomma un cocktail spietato che ha fatto leva sul mio orgoglio
facendo di A Rivista Anarchica online la mia missione!
Scherzi a parte, ho trovato subito un grande consenso per questo
progetto: con un po' di persone abbiamo formato un specie di
mailing list per elaborare le idee prima di presentare la rivista
online in modo ufficiale e Edy Zarro ha offerto lo spazio per
ospitarla.
Paolo da Milano ha contrattato con la tipografia l'organizzazione
dei testi su file e insieme abbiamo stabilito come avrei potuto
riceverli insieme alle immagini, mentre Laura Di Martino si
è impegnata nel duro lavoro di impaginazione per mettere su
PC tutti quei maledetti corsivi e grassetti che in nessun modo
si riescono ad avere nei file del Macintosh dell'impaginazione.
A questo punto intervengo io a mettere insieme tutti i pezzi,
rielaborando un po' le immagini, correggendo le ultime sviste
(anche quelle che compaiono sull'originale su carta) e dopo
aver trasformato tutto in HTML, lo mando a Edy che dopo l'ultimo
controllo mette le pagine online.
Prima di partire abbiamo ragionato un po' se la Rivista su Internet
potesse uscire contemporaneamente a quella su carta e in versione
completa perché essendo libera e gratuita poteva compromettere
in qualche modo le vendite dell'altra a pagamento (che già sopravvive
a fatica).
Perché uno dovrebbe pagare se può avere una cosa analoga gratuitamente?
Abbiamo deciso comunque di correre il rischio: la propaganda
dell'idea era più importante del vil denaro (ah, poterne fare
a meno!). In verità sembra si sia verificato il contrario: almeno
cinque persone che non conoscevano la rivista si sono abbonate
dopo averla trovata sul web.
Spesso ricevo messaggi da qualche parte del mondo di qualcuno
che ha letto la rivista su Internet, e mi manda dei ringraziamenti,
delle critiche (poche, in verità, e soprattutto su questioni
tecniche), dei suggerimenti e moltissime segnalazioni.
Alcune associazioni tengono d'occhio le rubriche che si occupano
più del sociale e capita che alcuni materiali della rivista,
partendo da Internet, girino poi fuori dai circuiti libertari.
All'estero apprezzano il poter leggere la Rivista in tempi ragionevoli,
mentre spesso per averla, a parte i costi, bisogna aspettare
un bel po'. Inoltre, molti nuovi lettori - sia italiani che
stranieri - arrivano alle pagine della Rivista partendo da qualche
motore di ricerca, per cui possono affezionarsi ad A,
di cui magari non sapevano neppure l'esistenza, semplicemente
perché ha pubblicato un servizio proprio sull'argomento che
stavano cercando.
Recentemente, ci hanno offerto di tradurre alcune parti della
rivista in inglese, da inserire in giornali stranieri o da diffondere
su circuiti alternativi. La velocità e la semplicità della trasmissione
dei documenti via Internet permette collaborazioni transoceaniche
più facili di quanto fosse uno scambio di materiali fra concittadini
fino a poco tempo fa e la stessa rivista su carta ha imparato
a nutrirsi di materiali prelevati dalla rete.
Insomma, non si può più fare a meno della Rivista online e io
sono orgoglioso e felice di contribuire con un po' del mio tempo
e del mio lavoro ad allargare in questo modo le maglie della
Rete.
Alex Steiner
Dall'A alla zeta
Da qualche anno, da più parti, si è
manifestata l'esigenza di disporre di un elenco di ciò che è
stato scritto sulla rivista, dalla sua nascita in poi.
Un elenco degli autori, degli argomenti, dei pensatori, degli
eventi e di quant'altro possa essere utile a chi necessita di
effettuare ricerche o a chi è spinto da semplice curiosità.
Due anni fa è allora nata e cresciuta l'idea di fare un archivio
della rivista; all'inizio si pensava di formare un database
di tutti gli articoli scritti e di dotare l'archivio di uno
strumento che fosse in grado, inserendo una o più parole chiave,
di fare una ricerca nel database per poi fornire come risultato
un elenco di ciò che si era cercato. Ma questa impostazione
si scontrava con i marchi registrati dei software di ricerca,
che non potevano quindi essere distribuiti senza rischiare di
incorrere in qualche azione legale da parte dei proprietari
dei diritti d'autore; anche perchè l'obiettivo era (ed è) quello
di distribuire il nostro "prodotto" anche a biblioteche ed enti
vari che potessero essere interessati.
Si è allora pensato di passare da un archivio dinamico (con
possibilità di ricerca) ad un archivio statico, con percorsi
predefiniti, utilizzando le potenzialità del linguaggio HTML
(quello con cui si costruiscono le pagine web su Internet) per
costruire la struttura in cui poter "navigare".
Il progetto è partito, cominciando col definire la suddetta
struttura: i filoni di consultazione sono suddivisi per aree
tematiche (anarchismo, comunicazione, cultura, movimenti, politica
e società), figure storiche ed annate. Per ogni articolo vengono
individuati: autore, titolo, numero ed anno, pagina ed argomenti
trattati.
Il primo lavoro di un certo impegno è stato quello di inserire
in un database tutti gli articoli; il secondo lavoro, immane
ed ancora in corso d'opera, è quello che per ogni articolo va
ad individuare gli argomenti trattati: per poter fare questo
lavoro occorre leggere tutti gli articoli (sono circa 7500)
ed individuare le relative parole chiave.
Al termine del primo lavoro, completato il database, si è pensato
che in attesa di completare l'archivio, si poteva già mettere
a disposizione dei possibili interessati l'indice della rivista:
cioè l'elenco, suddiviso per numeri, di tutti gli articoli.
Quest'ultimo impegno è stato terminato e dalla fine del '99
l'indice è disponibile in rete al seguente indirizzo:
http://members.xoom.com/arivista
Per come è stato organizzato sarà possibile effettuare una
specie di ricerca dinamica per parole chiave, utilizzando le
opzioni "trova" o "cerca" del proprio browser (Netscape, Internet
Explorer ed altri).
Massimo Torsello
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