Rivista Anarchica Online


E mi pareva strano...
di Dada Knorr

A proposito di controllo sulla fecondazione, sui corpi, sulle tecnologie...

 

Quand’ero piccola, una volta, scrissi alla lavagna una frase sbagliandomi: scrissi uovo invece di uomo; e tutti a ridere, senza rendersi conto che invece, anche grazie al fatto che sono un esperimento di eu-genetica, avevo predetto uno dei binomi bioetici del duemila. L’uovo fecondato, infatti, è la dannazione e l’eccitazione degli scienziati di oggi (di scienziate contagiate non si sa): gestire il dna dell’ovulo femminile e fecondarlo a piacimento, e poi possibilmente gestire lo sviluppo dell’embrione a feto e farlo nascere in un utero artificiale... cose già fatte e delle quali ora è da verificare il ramo di sviluppo in batteria (animali, esseri umani, e se si a quali fini commerciali e di dominio?). Queste finalità sembrano essere, assieme al raggiungimento dell’immortalità, il fine ultimo più interessante delle scienze che riguardano tutto ciò che è bios, vita; sono la faccia illuminata di un pianeta antico sul quale si crede che l’Uomo abbia diritto di assoggettare la natura, e che contiene un mito nel quale si racconta di un "Figlio dell’uomo", dunque di una dinastia di maschi... evidentemente già capaci di riprodursi in provetta, o previo intervento di un fecondatore trinitario su una femmina-matrice! La "conquista scientifica" e commerciale del produrre animali ed umani ad immagine del proprio progetto... non è dunque poi così lontana dal continente di chi fa religiosamente continui richiami a non offendere "dio creatore" con le tecniche manipolatorie. Dio e Denaro, testa o croce. Noi donne nel frattempo siamo solo costole, e probabilmente pagheremo nuovi costi.
Infatti, nonostante il grande impiego di forze, i sacrifici delle donne, non c’è un luogo della politica (dai parlamenti ai summit internazionali) nel quale si riesca a far valere l’attenzione verso argomenti cruciali per la sopravvivenza e la salute del pianeta, di donne e di uomini. Lo squilibrio causato dall’orbitare di questo oscuro pianeta patriarcale (o gestito dai figli ora, se volete) fa girare sempre il discorso e le energie intorno ai dilemmi del dominio maschile sulla natura e sulle donne. Basti pensare alla recente discussione al parlamento italiano su fecondazione assistita e tecniche di riproduzione, od ai commi del comitato italiano di bioetica. "Non è importante riconoscere se l’embrione sia una persona o no, l’importante è che sia trattato come una persona." Non importa a questi signori niente di più che sottoporre al loro controllo qualcosa che è nel grembo di una donna. Anche se l’embrione non ha ancora alcuna funzione cerebrale definita, nelle sue prime settimane, esso "è" persona? Come possono definire lo status di persona per l’embrione e poi essere così allegri quando si tratta invece di decidere su persone nate, compiute, decretando la morte cerebrale per poter espiantare? Una questione complessa che meriterebbe più spazio.
Basti in questo momento ricordare che quelli così gelosi dell’embrione "custodito" da una donna, sono poi meno gelosi di una bambina già nata, quando si tratta di permetterne l’infibulazione, tortura atroce, anche negli stessi ospedali per rispetto delle culture "altre". Così, guarda caso, ci si può dire aperti e progressisti, ed applicare intanto un po’ di sano odio misogino. Papa W. ha affermato che le donne hanno ucciso con gli aborti 3 milioni e mezzo di "bambini" in 20 anni: ma non era proprio la Chiesa a decretare che "non est homicida qui abortum procurat antequam anima corpori infusa sit"? Agostino calcolava che nelle femmine l’anima venisse infusa dopo 70 giorni, mentre nei maschi dopo 40: sono quindi in maggioranza bambini maschi quelli abortiti con dispiacere della Chiesa, che considera il fenomeno aborto più grave dell’olocausto o dell’atomica! In realtà la Chiesa non ha una visione molto netta circa l’infusione delle anime, bensì una visione netta circa un ordine sociale maschile. Consideriamo poi che noi donne, per la nostra storia di genere, abbiamo spesso una visione non "economica", e siamo meno convenienti e gestibili della madre-provetta.
Anche se alcune, convinte della superiorità femminile, mettono in rilievo la minimizzazione del ruolo del maschio nella fecondazione in vitro, la strategia politica ed economica della scienza al maschile è chiaramente proiettata a conquistare la prova della non necessità delle donne e della maternità. Tagliare... non tagliano già anche in altri campi, dove reputano non ci sia "ordine" e convenienza? Ciò che non è economico e che si muove diversamente va tagliato, ad opera dei normalizzatori. La figura dello scienziato "pazzo’, con le scarpe da ginnastica e i capelli beat, è una pia forma di allucinazione, così come quella della post-femminista "invasata" che si appropria delle tecnologie più avanzate e finalmente è libera, bella e cyber. Ma sono le radici della ricerca scientifica e della tecnologia che mettono spesso in discussione la possibilità stessa di un loro impiego alternativo. Anche se i contemporanei, ad esempio con l’uso dell’esercito per "scopi umanitari" e dei bombardieri per fini "chirurgici", sembrano aver specializzato la vocazione all’ipocrisia nella quale personaggi come Clinton o d’Alema, da bravi narcisi, sono ottime reclute.
La scienza e la tecnologia si sono sviluppate come strade che portano lontano dal rispetto e dalla storia dei corpi, finalizzate all’abolizione della corporeità. Pensiamo al già citato argomento della procreazione; con citazioni a mitraglia, che costituiscono il loro linguaggio, post e cyber femministe auspicano che la procreazione artificiale sia la fine dell’ultima costrizione delle donne. Allucinate dall’etichetta della "femmina", esse postulano un futuro queer senza generi sessuali definiti ma nel contempo delirano di un nuovo potere tecnologico femminile. Il loro corpo, ed il rapporto con la loro madre, sarebbe solo un limite. Sfornare bambini dalla provetta all’incubatrice sarebbe un bel modo di immetterli alla vita: si giunge così, dal parto cesareo e dall’intervento maschile sulla maternità (pensiamo agli orrori della storia della ginecologia)... alla capitolazione di donne che ormai hanno voglia di dimenticare l’esperienza stessa dell’umano.
Non somigliano, questi deliri cangianti, a certe retoriche post femministe sulla prostituzione? Mentre queste parlano di libertà nel vendere il proprio corpo (siamo sempre in tema di bio-politiche!), sfruttando una richiesta di dignità per decollare invece con teorie pro-prostituzione e pro-porno... le prostitute fanno pesantemente il loro mestiere, con o senza magnaccia. Ed ecco che ritorna nei nostri dibattiti il fantasma del corpo e della nostra emotività, del desiderio: che il sesso-meccano-merce vuole coprire. Un fantasma che solo una luce politica può a volte intravedere, nella sua realtà di desiderio di amore, di scambio, di dono anche se spesso doloroso (e non è il dolore il fantasma più nero?). "Condividere con l’altra la capacità di sentire è diverso dall’usare questa capacità come potremmo usare un kleenex. E quando guardiamo altrove per non guardare la nostra esperienza, erotica o altro, invece di condividere usiamo le capacità di sentire delle altre che partecipano all’esperienza con noi. E usare un’altra senza il suo consenso è un abuso". Audre Lorde dice questo nel 1978 spiegando come l’erotico sia un potere delle donne. E centra il problema del rapporto tra noi, donne e uomini, e i nostri corpi, il problema dell’abuso.

 

Prezzo pagato per il dominio

Abuso, un termine comune in una società dove tutti usano tutti, e la conoscenza degli effetti profondi di questi usi (e della stessa scienza) è ormai tendente a zero. Così come nella procreazione, che per la vendita di organi, che per il sesso e il cibo, la dimensione diventa l’abuso, che causa rischi sempre maggiori perché nessuno può conoscere la provenienza delle materie prime, delle idee, dell’ideologia che propaganda queste merci e questo ab-uso.
"L’estraniazione degli uomini dagli oggetti dominati non è il solo prezzo pagato per il dominio: con la reificazione dello spirito sono stati stregati anche i rapporti interni fra gli uomini, anche quelli di ognuno con se stesso. Il singolo si riduce a un nodo o crocevia di relazioni e comportamenti convenzionali che si attendono praticamente da lui. L’animismo aveva vivificato le cose; l’industrialismo reifica le anime". Adorno e Horkheimer scrivono questo nel 1944.
Cos’è cambiato da allora? La scienza non è più in mano a nazisti bensì a giga-multinazionali. Gli individui perdono sempre più i luoghi della politica e dei rapporti interpersonali, e si difendono tessendo una rete telematica. Il dominio sui corpi e sulle cose diviene sempre più completo: e questo dominio implica conflitti, perché niente si fa dominare senza ribellarsi. La guerra è dunque inclusa nelle nostre vite, e le malattie causate da questa guerra sembrano incendi che una medicina "naturale’ non può curare, ma solo la dinamite. Gli ospedali somigliano a gigantesche carceri.
Non si tratta di voler a tutti costi dipingere uno scenario terrificante, è solo la necessità di portare al punto critico la discussione su ciò che è il conflitto, politico ed etico, circa il nostro destino in questa società. Nella società industriale e tecnologica in cui siamo immersi. Mentre la Serbia viene bombardata, la Coca Cola mette in onda una sua pubblicità dove tanti omini multicolori si lanciano da tanti aerei formando una gigantesca bottiglia. Nel frattempo, noi ci chiediamo che controllo potranno avere sulla scienza, e su chi la paga, le tante leggi "etiche" di veto al brevetto sulla vita e agli alimenti transgenici richieste dai movimenti verdi e dai movimenti rurali. Formazioni marginali e povere (a parte la Chiesa che ha posto dei veti per salvaguardare il proprio brevetto di Dio creatore), molte spinte legate tra loro solo in occasione delle lotte, senza una posizione politica su tante questioni attraverso le quali chi "domina" può comunque giocare per far passare la propria volontà. Pensiamo alla sperimentazione sugli embrioni: dobbiamo scegliere tra il permesso d’abortire ed il mercato degli embrioni? Pensiamo alla fame nel mondo, già utilizzata come scusa per dirigere il mercato agro-industriale del Terzo Mondo da parte dell’occidente durante la "rivoluzione verde’ degli anni "60, che ha causato il disastro economico e l’indebitamento di tanti paesi. Come potranno una miriade di movimenti tanto diversi tra loro non farsi fregare da una nuova emergenza? Una questione della quale, come anarchici (e non movimentisti e avanguardisti), dobbiamo occuparci molto seriamente. Veronelli (A 251) invitava a prendersi carico del formare un’economia "alternativa" e rurale, la realtà è che, a parte rare eccezioni, la cultura del recupero del rurale, delle agricoltura bio-logiche, della vita eco-logica è esperienza di persone e movimenti senza un confronto politico tra loro e spesso senza una capacità di analisi politica che vada oltre il muro dell’orto e le fiere paesane, od oltre il confine (in questo caso Oltre il giardino) di costosi spacci più adatti ai tempi ed alla vita di dirigenti in part time, che a chi compra "quattro salti in padella". Una economia che piega la politica e le leggi a suon di migliaia di miliardi può temere di essere ostacolata da qualche centinaio di milioni sottratti al "Mercato"?

Abusi e miracoli

Continuando, la frammentazione, il nomadismo, l’intercambiabilità sono ottimi espedienti per una "guerriglia" agli integralismi ma anche armi a doppio taglio, e mezzi essenziali per chi gioca con l’ambiguità, la falsità, la maschera. Così la Chiesa gioca mutando continuamente da autoritaria e spietata a pacata e pacifista, così tutti i venditori di miracoli, non preoccupati che una visione complessiva del loro "muoversi" li scopra incoerenti e truffaldini. L’attesa dei miracoli è la "conseguenza" dei nostri abusi, il miracolo vorrebbe rimediare ai danni causati dalla mano pesante della nostra Ragione che vuole uniformare il caos : se "il sonno della ragione genera mostri", è questa Ragione imperialista che lascia dietro di sé le Apparizioni (e le illusioni più cocenti), nelle quali la gente vuole credere e vuole sperare perché l’Ordine non può bastargli. Anche se a volte l’incoerenza è lampante! Come scrive Flavia Busatta "...la Madonnina Cyborg di Civitavecchia che è riuscita a modificare il DNA del suo sangue lacrimato ma non quello del suo sesso: miracolo della provetta! Mistero della fede!".

 

Il pollo è nudo

Mentre vendiamo i nostri sogni al caso, giocando al lotto, esempio di mercificazione a scopo di lucro dell’immaginario, viaggiamo ben composti nei nostri esoscheletri, offriamo ai bambini un gelato al Puffo (gelato blu inventato lo stesso anno del caos di Cernobyl) facendogli mangiare un esserino: i nostri "buoni sentimenti" somigliano sempre più nelle loro movenze a quelle dei protagonisti delle innumerevoli fiction che ci bersagliano da ogni angolo. Le ritualità predate da antiche civiltà sterminate sembrano essere l’unico scuotimento possibile, l’unico dolore addomesticato; piercing, tatuaggi, scarificazione, trapanatura del cranio... passatempi di esseri civilizzati che vivono una continua anestesia. In questo momento, mentre per "omeomeria" ci trasformiamo in quello che mangiamo e assimiliamo, molti sono disposti a credere che il "pollo quadrupede e senza piume" inventato di recente produrrà veramente sostanze utili a curare i nostri gravi mali, come promesso dai brevettatori. Il pollo è nudo.
Infine, oltretutto, la nostra civiltà è responsabile della creazione di esseri senza più dignità, perché fatti solo per essere dominati; la natura infatti, in millenni, ci ha fatto evolvere sino a far sì che anche le nostre differenze e disabilità potessero essere capite e liberate: noi ricambiamo la natura creando esseri senza libertà.

Dada Knorr

1- vedi Internazionale, 18/12/’98, dal Sunday Times: "Un’èquipe di scienziati dell’Istituto di studi biologici di Nes Ziona, vicino a Tel Aviv, sarebbe sulle tracce di marker genetici che si trovano solo in alcune regioni del Medio Oriente...".
Sebbene anche il comitato internazionale di bioetica si sia espresso con una Dichiarazione (1997) contraria ad usi "impropri" della conoscenza del genoma umano, non c’è nessuna garanzia che questo genere di ricerche non venga finalizzato alla guerra biologica, e in questo caso, razziale, per cui attraverso la marcatura del dna sarebbe possibile colpire solo una razza di umani, in questo caso gli arabi. Oltretutto, anche alcuni scienziati ecologisti sono affezionati alla eugenetica ed alla sociobiologia. Flavia Busatta, nel documento Le radici dell’arcobaleno, ricorda che Ernst Hackel, zoologo tedesco che applicò il termine "ecologia" nel 1867, fondò la Lega Monista tedesca e propagandò la superiorità razziale nordica. Senza parlare delle "razze radice" la cui teoria è diffusa da Steiner, uno degli autori apprezzati anche in ambiti politicamente non di destra, ma anche ispirazione per i vagheggiamenti degli ecologisti neonazisti.

2- I gameti sono le cellule riproduttive maschili e femminili; dalla loro fusione ha origine lo zigote. Le altre cellule dell’organismo si chiamano somatiche. Lo zigote ha origine dopo 24 ore dall’unione sessuale e sviluppa l’embrione. Sino al 15° giorno il pre-embrione ha cellule "totipotenti", che possono cioè dividersi in 2 organismi completi. In Gran Bretagna è stata fatta questa distinzione per stabilire un periodo in cui è consentita la sperimentazione.

3-Acido Deossiribonucleico. Molecola responsabile della trasmissione dell’eredità e dell’evoluzione genetica, a forma di doppia elica. Funziona come un codice, composto da circa 3 miliardi di "nucleotidi", la cui sequenza è appunto il "codice genetico". Solo il 4% del dna è contenuto al di fuori del nucleo della cellula, cioè nel citoplasma, e quindi sfuggirebbe alla "clonazione".

4- Già nel ‘96 si annunciava che a Tokyo era stata sviluppata la extrauterine fetal incubation su feti di capra, incubati con successo per tre settimane con una placenta artificiale.

5- TRA, Tecniche di riproduzione assistita. GIFT, trasferimento dei gameti nella tuba e fecondazione in sede. FIVET, trasferimento di uno o più embrioni, precedentemente selezionati in vitro. ICSI, introduzine meccanica dello spermatozoo nell’ovocita.
Per altre informazioni, L’eclissi della madre. Fecondazione artificiale. Tecniche, fantasie e norme, di Maria Luisa Boccia e Grazia Zuffa, Pratiche ed., 1998.

6- Per informazioni sul dibattito in Italia attorno a TRA e bioetica, Tavolo di donne sulla bioetica, tre volumetti editi da Il paese delle donne lo scorso anno. http://www.isinet.it: PdD. La sperimentazione sulle donne, le tecniche TRA pericolose per la loro salute (ad esempio la iper stimolazione ormonale), il punto di vista di donne-medico, di lesbiche, di donne impegnate nella politica istituzionale prima che la legge-truffa sulle TRA venisse discussa in Parlamento.
Nota bene: in Italia su 120 centri per il "trattamento della sterilità" 85 sono privati, tutti i centri di inseminazione con seme di donatore sono privati (la circolare Degan la vietava in strutture pubbliche. Ora la fecondazione eterologa è vietata dalla legge approvata lo scorso maggio e i medici che la praticano rischiano il carcere). Nota bene: il Comitato nazionale di bioetica è composto da personaggi quali il pres. Fabrizio d’Agostino, che ha firmato nel 1995 la proposta di legge che tutela l’embrione "fin dal concepimento".

7 - Vedi in Aut Aut, n.287-288/1998 gli articoli di E.Greblo sui confini tra vita e morte e di M. Anne Warren sulla questione aborto.

8- cyber: cosa si vuol significare con questo prefisso onnipresente? Veramente la cibernetica è la scienza che studia la trasmissione degli ordini, cybernetikè tekne è dal greco l’arte del pilotare.

9- Audre Lorde, Usi dell’erotico, l’erotico come potere, ed. italiana del Cli, a cura di Rosanna Fiocchetto e Julienne Travers, 1986. Le interessate possono chiederlo a Cli, via S. Francesco di Sales 1a, 00165 Roma.

10- M. Horkheimer/T. W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo, 1° ed.1947, ed. italiana Einaudi.

11- La diatriba al Parlamento Europeo circa l’introduzione di colture e cibi geneticamente manipolati continua: l’etichettatura dei cibi e l’isolamento delle colture non permettono in ogni caso di evitare di mangiare cibi con componenti lavorate ma in origine provenienti da materiale manipolato geneticamente. Ed anche gli appezzamenti agricoli con piante mutate, ma in grado di impollinarsi, cambieranno per sempre il risultato dei nostri sforzi di conservare piante non mutate! Addio agricoltura biologica!

12- dal 1994 in Usa sono permesse le sperimentazioni su embrioni.

13- da The Wall Street Journal, trad. in Internazionale 23/10/98: "Il gruppo svizzero Novartis ha cominciato a testare il diazinone, usato contro gli scarafaggi e gli insetti che si nutrono di foglie - su 60 persone." Novartis offre 1500 dollari per 17 giorni di test, di cui 7 notti in ospedale.

14- v. Paolo Flores d’Arcais, "Aut fides aut ratio" sull’ultima enciclica papale, in Micromega 5/98, citando Freud scrive: "la logica del desiderio è invece la logica dell’illusione, perché caratteristico dell’illusione è il suo derivare dai desideri umani". Gli utopisti sono del tutto d’accordo con questa affermazione?

15- Flavia Busatta. Il gene dell’immortalità. Dai mercanti dello spazio alle biotecnologie. Calusca edizioni, 1995.

16- A chi volesse tentare coi numeri, faccio presente che l’anarchia fa 81, mentre il comunismo fa 90. Nel singolare gioco d’insiemistica della Smorfia, 81 è anche sognare di "accarezzare i gatti", la "pavonessa" ed i "fiori", mentre 90 è la "paura", o... l’"anguilla salata"!

 

Abc dna

DNA: il dna detto "ricombinante" (USA 1975) o "plasmide ibrido", che permette la fusione di cellule animali e vegetali e la modifica del codice genetico. Si inserisce in "vettori" quali batteri e lieviti con tecniche in vitro.
Nel 1985 c’erano già negli USA 125 società che si occupavano di bio-ingegneria. Per il 2000 è previsto un calo nel numero di queste aziende, soggette a spietata concorrenza, spesso oggetto di fusioni, e caratterizzate per i grossi capitali ed il basso numero di dipendenti. es. la Cetus, con un capitale di 120 milioni di dollari e...45 dipendenti.

Biodiversità: la biodiversità, cioè la presenza in natura di infinite varietà vegetali ed animali, è stata minacciata da tanti interventi "tecnologici" degli esseri umani, volti ad assicurarsi, ad esempio, maggior e miglior cibo, "addomesticando" specie selvatiche. Questo processo, guidato dall’avidità, è via via degenerato sino a provocare la scomparsa e/o il totale asservimento di varietà naturali. Negli anni ‘60, con la rivoluzione verde, le 5 sorelle mondiali dell’agricoltura (multinazionali come le "7 sorelle" del petrolio), diffondendo le loro sementi "ibride" ed i loro pesticidi, necessari perché queste colture resistessero ai parassiti, promettevano la fine della fame nel mondo causando invece la rovina di molti paesi del terzo mondo.

Kew Gardens: i paesi colonialisti hanno sempre predato piante in ogni parte del mondo, utilizzandole poi per la ricerca di nuovi ibridi e varietà (cultivar). Es: si dice che la società United Brands conservi in proprio i 3/4 di tutte le specie di banano. Nel 1961 vennero riconosciuti i diritti dei "creatori di piante", per cui chi brevetta una varietà ha diritto a commercializzarla e a riscuotere. Ciò significa non solo che gli agricoltori che acquistano semi manipolati dovranno ricomprarli tutti gli anni (unitamente ai prodotti per trattarli) se questi sono manipolati per dare piante sterili,... ma che È probabile che stiano comprando roba rubatagli qualche tempo prima e poi opportunamente "truccata"!

Brevetti: all’ufficio brevetti della Cee sono in lista d’attesa 350 brevetti su animali e 750 su piante. Soia e cotone brevettati da Agracetus e Grace arrivano anche in Europa. La Monsanto esporta in tutto il mondo la sua soia geneticamente modificata (e la soia è contenuta nel 60% degli alimenti industriali). La tecnica che attiva e disattiva i processi riproduttivi di una pianta è brevettata dalla Usda (ente per l’agricoltura Usa) e dalla Pine Land. Anche i brevetti sui derivati di una pianta sono stati al centro di aspre battaglie tra popolazione e multinazionali (per ora perse!), come per l’albero indiano del Neem.

Flavr Savr: il famoso pomodoro della Calgene, contestato anche negli Usa perché la sua declamata decomposizione ritardata sembra interessi... solo la buccia. Intanto, se nel campo dei commestibili vi sono esempi, come questo, di evidenti "toppate", la bio-tecnologia si fa pubblicità con la bio-remediation, cioè con l’invenzione di piante in grado di succhiare via l’inquinamento, ad esempio la radioattività, dalla terra su cui vengono impiantate.

Virus: ma il pericolo è insidioso. Geni virali ed antivirali da piante ed animali geneticamente manipolati possono combinarsi dando luogo a pericolosi e incurabili cocktails. Alimenti con componenti manipolate possono dar luogo a improvvise allergie (vedi la famosa soia-noce della Pioneer Hi-Breeeds). I virus possono emigrare agli umani con l’alimentazione (come successo con tanti virus, dalla peste alla encefalopatia delle ‘mucche pazze’ alimentate con farine di ossa animali), ma anche con mezzi più subdoli (sangue, aria).

Xenotrapianti: la sperimentazione, già molto avanzata, volta a creare tessuti ed organi da animali onde impiantarli negli umani dà certo questo tipo di rischio, oltre ad evidenziare in maniera tragica lo sfruttamento ‘bestiale’ che la razza umana fa degli altri animali.

Oncomouse: ad esempio, esiste già un brevetto (Harvard 1985), ancora rifiutato in Europa, per un topo che sviluppa da sé il suo tumore da laboratorio. La Sandoz sta lavorando sui conigli. Dagli anni ‘80, negli Usa sono stati brevettati circa 80 animali transgenici, "chimere" atte ad essere sfruttate o dalla ricerca scientifica o dall’industria alimentare. Negli Stati Uniti anche pezzi di persone possono essere brevettati (con grandi polemiche): John Moore, paziente di una clinica Usa, ha fatto ricorso perché una linea cellulare della sua milza era stata brevettata a sua insaputa. Ricorso respinto. Varie popolazioni, in attesa di cambiamenti legali, stanno chiedendo di brevettare il proprio dna per... scavalcare le multinazionali. Per la ricerca e la caccia al brevetto su umani (a scopo di vaccini e farmaci di ogni tipo), sono sguinzagliate nel mondo decine di ricercatori.

Mercato: oltre alla agricoltura, il mercato della chimica e della farmacia offre grossi introiti alle società di bioingegneria. Il solo mercato mondiale degli enzimi manipolati (presenti nei detersivi come nelle birre e nei formaggi) di aggira sui 700 milioni di dollari, di cui la metà va agli Usa. Il mercato dei vaccini è in forte aumento. Quello farmaceutico anche, con la ricerca che vede anch’essa una grossa presenza privata e quindi enormi rischi di manipolazione dei test e dei controlli sui farmaci.

Un grazie a Flavia Busatta che ha presentato il suo libro Il gene dell’immortalità a Fano, invitata da Alternativa Libertaria.