Rivista Anarchica Online


I vent'anni della BFS
di Franco Bertolucci

Una biblioteca, una casa editrice, numerose iniziative. Sempre ricordando quel giovane anarchico lasciato morire in carcere.

"Il posto dove fu colpito a morte, è sul Lungarno Gambacorti di Pisa, tra la via Toselli e la via Mazzini. Si lascia sulla sinistra, venendo dal ponte di Mezzo, il palazzo del Comune e si cammina lungo una ininterrotta serie di piccole botteghe che forse esistono da secoli e hanno mutato soltanto il genere dei loro minuti commerci. Una mescita di vino al numero 10, all’angolo di via Belle donne; un tappezziere al numero 13; un aggiustatore di macchine fotografiche al n. 14; la calzoleria "La rapida" al 16; l’agenzia Sbrana, compravendita e affitti; il circolo Enal al 19.
Alle spalle dell’isolato, La Nunziatina, l’intricato quartiere del sottoproletariato rosso. Di là dall’Arno, sotto i palazzi aristocratici e inaccessibili, lo scalo del carbone con la lapide che ricorda l’approdo della barca di Garibaldi ferito ad Aspromonte.
Non lontano dal Lungarno Gambacorti, tante volte citato nei rapporti dei commissari di pubblica sicurezza, nei verbali dei sostituti procuratori della Repubblica, nelle sentenze dei giudici istruttori, nelle cronache dei giornali e nelle relazioni dei periti medico-legali, splendono i gioielli dell’arte e della religione, Santa Maria della Spina, San Paolo a Ripa d’Arno e, a pochi passi, la chiesa di santa Cristina dove, il 1° aprile 1375, santa Caterina da Siena ricevette le Sacre Stimmate, "cinque lucidissimi raggi sanguigni, usciti dal santissimo crocifisso sull’altare e andati a ferire le mani di Caterina, i piedi, il suo castissimo e virgineo petto".
Ma la sera del 5 maggio 1972, né la patrona d’Italia, né la presenza antica di bellezza e di arte, né i segni della storia e della cultura servirono a salvare dalla furia della polizia, tra la bottega del vinaio e quella del tappezziere, un giovane non alto, ricciuto, gli occhiali da miope, il viso serio e sofferto, vestito con una giacca marrone, un paio di pantaloni di lana nera, una camicia con le maniche lunghe dai disegni fantasia color giallo arancione. Franco Serantini, di vent’anni, sardo, anarchico, figlio di nessuno nella vita come nella morte."
Così iniziava il libro di Corrado Stajano, Il sovversivo. Vita e morte dell’anarchico Serantini, uscito nel 1975, un testo diventato un classico di quella letteratura giornalistica che contribuì alla battaglia contro i misfatti e la strategia della tensione inaugurata dalla Strage della Banca dell’Agricoltura e dal "volo" dal 4° piano della questura di Milano del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.
Da allora la storia di Franco si è intrecciata con la storia sociale della città di Pisa. Negli anni successivi si sono tenute manifestazioni e iniziative per ricordarlo. A una lapide inaugurata pochi giorni dopo la sua morte, e che ancora oggi è visibile presso l’ex istituto Thouar, dove Franco viveva, è seguito un monumento installato nel maggio del 1982, a dieci anni dalla scomparsa. Nel 1979 fu istituita la biblioteca che porta il suo nome, per non dimenticare ma anche per continuare, idealmente, a coltivare una delle passioni che aveva coinvolto Franco fin dalla sua prima militanza politica, la lettura, i libri e lo studio. Oggi la biblioteca compie vent’anni di attività. Dal primo nucleo di libri e opuscoli, via via attraverso donazioni, piccole e grandi, di amici e compagni di Franco, o di semplici appassionati di storia dell’anarchismo, dei movimenti libertari, dell’antifascismo e della Resistenza si è arrivati a un centro di documentazione che possiede circa 14.000 volumi, 3200 periodici e numeri unici, 1700 manifesti murari, un centinaio di buste d’archivio e un bell’archivio fotografico.
In questi anni la biblioteca ha organizzato numerosi importanti convegni e conferenze fra cui ricordiamo: Antifascismo rivoluzionario (1992); Giovanni Rossi e la comunità Cecilia (1993); Moti della Lunigiana (1994); Pietro Gori (1995 e 1996); Gli anni della rivolta 1968-1977 (1997); Marxismo, populismo e anarchismo (1997); Aldo Capitini (1998); attualmente sta preparando un convegno sull’immagine sociale di Galileo Galilei e Giordano Bruno nei movimenti popolari a cavallo fra ’800 e ’900.
Inoltre ha iniziato un’intensa attività editoriale il cui asse centrale sono due collane quella della "Biblioteca di storia dell’anarchismo" e della "Biblioteca di cultura storica" e la Rivista Storica dell’Anarchismo, un semestrale che esce puntualmente da cinque anni.

Franco Bertolucci

 

 

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La biblioteca è aperta tutti i giorni feriali
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Pisa, manifestazione per il ventennale della morte di FA (maggio 1992)

 


Pisa, manifestazione nazionale per FS (maggio 1997)

 

 

A Pisa, il 7 maggio

Il 7 maggio a Pisa, presso la Limonaia (Vicolo del Ruschi), si terrà una manifestazione culturale per festeggiare i vent’anni di attività della BFS.
La Compagnia Sdrammatika di San Miniato metterà in scena l’opera di Mario Benedetti, Pedro e il Capitano. L’iniziativa sarà aperta alle 18 dall’inaugurazione di una mostra di manifesti murali prodotti dalla BFS in vent’anni di attività e da un’esposizione di libri e di stampa libertaria.

 

 

BFS/ultime uscite

Collana "Rovesciare il futuro"
Riccardo BELLOFIORE (a cura di), Il lavoro di domani. Globalizzazione finanziaria, ristrutturazione del capitale e mutamenti della produzione.
pp. 272, L. 30.000

Biblioteca del pensiero
Rocco ALTIERI, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini.
pp. 160, L. 23.000

Biblioteca di cultura storica
Pier Carlo MASINI, Mussolini
pp. 144, L. 15.000

Narrativa
Umberto LUCARELLI, Nulla
pp. 64, L. 9.000

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