Rivista Anarchica Online



a cura di Marco Cagnotti (cagnotti@venus.it)

 

democrazia online

 

Lo Stato non finirà mai di stupirci.
Anche le istituzioni cosiddette "democratiche" hanno deciso di aggiornarsi con le nuove tecnologie, e di avvicinare il cittadino/contribuente/suddito digitalizzato. In nome della massima trasparenza, in modo che tutti siano resi edotti sul modo in cui vengono governati. Quale migliore strumento della Rete? Dunque, vai con Internet! Vediamo il bel risultato.
Si parte da http://www.parlamento.it/
Da qui si può subito scegliere se visitare la camera dei deputati oppure il senato della repubblica. Presso la camera veniamo accolti da un elegante svolazzo autografo nientepopodimeno che del presidente dell'assemblea. Silenzio, prego, parla Violante: "Benvenuti! Spero che queste informazioni vi aiutino a seguire più direttamente il nostro lavoro. Segnalateci le lacune; cercheremo di superarle." Promette bene.
Bella roba, non c'è che dire: banche-dati con i testi integrali degli atti parlamentari, le attività degli onorevoli, le autorizzazioni a procedere, i dati elettorali, il testo integrale di tutte le leggi regionali, i resoconti sommari e stenografici del senato, delle giunte e delle commissioni, le schede complete dell'attività legislativa e non legislativa dei senatori e dei membri del governo, la composizione del senato e del governo, i dati relativi al procedimento parlamentare di formazione di ogni legge dello Stato. Questi ultimi terminano con il 1990, e considerando quello che è successo negli ultimi otto anni dire che sono obsoleti è poco.
E ora vediamo come si consulta tutto questo ben di Dio. Ecco qua: «Al sistema informativo della Camera si può accedere inoltrando apposita richiesta al Segretario generale della Camera dei deputati (Piazza Montecitorio, 00186 Roma - oppure fax n. 06-67602329).» Fax? Fax??? Oddio, il fax! In tempi di posta elettronica e di firma digitale, questi ci chiedono di mandare un fax! Con nome e cognome, poi, giusto per sapere chi vuol sapere cosa, e magari anche perché, e poi scrivere tutto su una simpatica scheda da infilare in qualche archivio del Viminale. Ma non è finita qui. Ottenuta l'autorizzazione, ci verrà inviata una password che ci permetterà di accedere ai preziosi archivi della repubblica. Non si capisce il senso di questa password, visto che comunque il servizio è gratuito (almeno per momento, ma con l'aria che tira fra un po' ci faranno pagare una gabella anche per consultare le loro preziosissime banche-dati...) e che in ogni caso possiamo solo leggere senza modificare alcunché (e ci mancherebbe pure!...).
Vabbé, pazienza. Si aspetta l'autorizzazione e si prepara Netscape. E invece... il browser è inutile. Credevate che gli amministratori del sistema informatico del parlamento fossero tanto furbi da mettere online tutto il materiale in formato HTML? Poveri illusi. In nome del massimo aggiornamento tecnologico, le banche-dati si consultano solo in em ulazione di terminale. Sì, proprio lui, il vecchio TN3270. Per fortuna ci informano che «si tratta di banche dati in formato carattere residenti sull'elaboratore centrale senza interfaccia "amichevole" per l'utente, (...). Una consultazione efficace presuppone l'apprendimento del linguaggio di interrogazione e della struttura dei documenti.» Chiaro no? Sennò era troppo facile! Vogliamo fare sì o no un po' di fatica per capire dove vanno a finire i nostri quattrini? Insomma, l'HTML evolve per i fatti suoi, Java si diffonde a macchia d'olio, i plug-in diventano ogni giorno più utili... e questi qui sono ancora all'emulazione di terminale.
Ma non lasciamoci scoraggiare. In fondo l'uso dell'informatica anche in parlamento è un bel passo avanti verso l'automazione. Ora almeno saranno le macchine che risponderanno alle richieste dei cittadini su leggi e atti parlamentari, in automatico, senza la necessità di pagare altro personale, e... Cos'ho detto? In automatico? Un momento, prego. Ecco, dimenticavo: presso il parlamento italiano anche i computer hanno diritti sindacali che vanno rispettati. L'interessante documento ci informa infatti che il servizio è accessibile da lunedì a giovedì dalle 8 e 30 alle 20 e 30, il venerdì dalle 8 e 30 alle 20, e il sabato dalle 8.30 alle 12 e 30. Poi anche il computer deve "staccare", poverino. Chissà come si sarà stancato.

Marco Cagnotti