Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 28 nr. 244
aprile 1998


Rivista Anarchica Online

Un umanesimo originale
di N. W.

L'originale percorso antiautoritario di Cornelius Castoriadis

Cornelius Castoriadis, scomparso all'età di 75 anni, è stato uno degli intellettuali più eminenti e influenti della sinistra francese e ha attraversato, nel corso di un cinquantennio, lo stalinismo, il trotskismo, il leninismo, per approdare infine a una visione post-marxista, discostandosi dalle concezioni prevalenti del socialismo a favore di un approccio più indipendente e libertario alla politica nel suo insieme. Tra gli anarchici di lingua inglese egli era noto soprattutto come ispiratore ideologico del gruppo Solidarity nel corso degli anni sessanta e settanta.
Kornêlios Kastoriadês era nato l'11 marzo 1922 da una famiglia greca francofila di Istanbul, che si trasferì quasi subito in Grecia, ad Atene, dove egli crebbe e studiò diritto, economia e filosofia. Fin da ragazzo venne attratto da una politica di sinistra, aderendo alla lega dei giovani comunisti nel 1937 e al partito comunista nel 1941. Ma ben presto entrò in contrasto con la linea ufficiale del partito e nel 1942 entrò a far parte di una frazione trotskista. Fu anche impegnato nella resistenza greca contro l'occupazione tedesca, dovendo affrontare i pericoli che gli venivano dall'una e dall'altra parte. Nel 1945 si trasferì in Francia, dove trascorse il resto della sua esistenza.
Era uno specialista di statistica economica e dal 1948 lavorò come funzionario dell'OCSE (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) a Parigi. Ma per vocazione era un propagandista rivoluzionario e in quello stesso periodo scrisse copiosamente per pubblicazioni di sinistra e tenne riunioni regolari nella capitale francese. Nel 1946 aveva aderito alla sezione francese della IV Internazionale, il Parti Communiste Internationaliste di orientamento trotskista, ma nel 1948 ne uscì per dissensi dopo aver formato una frazione dissidente.
Fondò e diresse la rivista Socialisme ou Barbarie, che dal 1949 fu il punto focale di uno dei più attivi gruppuscoli della Nuova Sinistra, in polemica con tutte le forme concretamente esistenti di socialismo, riformista o rivoluzionario che fosse, a favore di una nuova forma che attuasse davvero libertà, eguaglianza e fraternità. Con gli pseudonimi di 'Pierre Chialieu', 'Paul Cardan' e 'Jean-Marc Coudray' presentò una serie di saggi, pubblicati prima come articoli e poi come pamphlet, che furono tradotti in diverse lingue, arrivando a gruppi piccoli ma attivi di altri paesi. In Gran Bretagna la sua influenza si esercitò attraverso il gruppo Solidarity, fondato nel 1960, che cercò di svolgere un ruolo simile nei confronti della sinistra britannica (e il cui principale dirigente - tra l'altro - era di origine greca e si firmava con vari pseudonimi). Per oltre vent'anni le traduzioni accuratissime degli scritti di 'Paul Cardan' (spesso in versioni migliori degli originali) sono apparse sulla rivista Solidarity o come opuscoli e libri dell'omonima casa editrice, diffondendo le sue idee nell'area anglofona e anche al di là di questa, in quanto i suoi testi erano letti non solo in Inghilterra e in America, ma anche in molte parti dell'Europa occidentale e orientale. I rivoluzionari e i socialisti libertari di ogni orientamento e di ogni luogo sono stati influenzati dalla lettura di testi come Socialism Reaffirmed, Socialism or Barbarism, The Meaning of Socialism, The Crisis of Modern Society, Modern Capitalism and Revolution, History and Revolution, Redefining Revolution, History as Creation, che li stimolavano a ripensare le loro idee.
Le tesi centrali del suo pensiero riguardavano la società che considerava non divisa in classi in base alla proprietà o al suo controllo, ma rispetto al possesso del potere e alle possibilità di esercitarlo, cioè una società sostanzialmente divisa tra chi dà ordini, i dirigenti, e chi li esegue. Riteneva poi che i vari tentativi di rivoluzione politica o sociale (soprattutto quelli fatti dai partiti comunisti) erano riusciti solamente a rimpiazzare le vecchie burocrazie con altre nuove, che la stessa analisi marxista dimostra come tutte le forme di marxismo (compresa quella di Marx stesso) sono destinate al fallimento e che occorre trovare nuove strade perché gli individui possano prendere il potere sulla propria esistenza, in base ai principi dell'autogestione e dell'autonomia.
La sua influenza fu evidente soprattutto nel corso degli 'eventi' del 1968 in Francia, molti dei cui leader - in particolare Daniel Cohn-Bendit - seguivano il suo approccio critico nei confronti delle vecchie politiche, anche se la rivista e il gruppo di Socialisme ou Barbarie non esistevano più da un paio d'anni. In particolare il suo concetto di autogestione ebbe un forte richiamo tra i ribelli che stavano al di fuori dei partiti ufficiali. Alla fine egli abbandonò non solo il marxismo, ma anche il socialismo, termine che dalla fine degli anni settanta sostituì con quello di 'società autonoma'. La sua linea convergeva chiaramente con quella dell'anarchismo, ma, pur facendo occasionali riferimenti agli anarchici, come molti ex-marxisti, non li teneva in grande considerazione e per canto loro anche gli anarchici gli prestarono una scarsa attenzione. Questo è stato forse un errore, perché molte delle sue idee, positive o negative, sono di notevole importanza per l'opera che sta di fronte al movimento anarchico nel mondo contemporaneo.
Nel 1970 Castoriadis lasciò l'OCSE e prese la cittadinanza francese. Si interessò alla psicologia e nel 1974 divenne psicanalista, in collegamento con 'Quarto Gruppo' di dissidenti lacaniani. Cominciò a conquistare popolarità come intellettuale di primo piano, fu uno degli animatori di due riviste importanti - Textures (1971-1975) e Libre (1977-1980) - e nel 1980 divenne il direttore di ricerche presso l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales dell'Università di Parigi. Qui portò avanti un programma di lavoro ambizioso e, finalmente in grado di scrivere liberamente con suo nome, pubblicò diversi libri. Una collana economica di scritti scelti fu pubblicata tra il 1973 e il 1979, accompagnata nel 1975 da L'Institution imaginaire de la société, e seguita nel mondo anglofono dalla comparsa delle traduzioni americane di alcune delle sue opere - Crossroads in the Labyrinth (1984, The Imaginary Institution of Society (1987), un'antologia in tre volumi di Political and Social Writings (1988-1993), un'altra dal titolo Philosophy, Politics, Autonomy (1991), World in Fragments (1997) - e un'altra antologia, The Castoriadis Reader (1997), poco prima della morte. Ma l'establishment culturale e politico inglese continuava ancora a ignorarlo.
Negli ultimi anni si interessava sempre di più alla linguistica e alla matematica, alla storia antica e alla pura filosofia. Aveva sviluppato una posizione umanistica affatto originale, che metteva in primo piano il ruolo svolto dalla fantasia del singolo e dalla cultura creativa nelle vicende umane, e che comprendeva una importante 'etica della mortalità', sostenendo che l'assenza di qualunque tipo di divinità al di sopra dell'uomo e di qualunque tipo di esistenza dopo la morte rendeva ancor più importante l'accettazione del senso tragico dell'esistenza privata e di quella pubblica, per concentrarsi - qui e ora - sullo sviluppo di individui autonomi in una società autonoma. Fu sempre avverso a ogni genere di oscurantismo culturale, pur non essendo esente dall'oscurità del discorso moderno in francese, con uno stile che diventava sempre più esoterico e ricco di neologismi. Nei momenti peggiori poteva essere arrogante e astratto, ma in quelli migliori era ispirato e realistico. È stato sempre circondato da numerosi amici, che lo chiamavano 'Corneille' e con i quali ingaggiava furibonde discussioni, e ha saputo guadagnarsi una stima sempre più vasta tra il largo pubblico. Probabilmente sarà ricordato per le parti critiche del suo lavoro, che hanno contribuito a smantellare qualcuno dei miti più nefasti del nostro tempo, più che per quelle propositive, ove tentava di edificare un nuovo mondo sulle rovine di quei miti: tuttavia, ora che la prima parte dell'opera è finita, la seconda acquista un'urgenza sempre più pressante. «Qualsiasi cosa accada» affermò Castoriadis alla fine della sua vita «resterò in primo luogo e soprattutto un rivoluzionario.» Altri rivoluzionari hanno molto da imparare da lui.
Cornelius Castoriadis è morto a Parigi, per i postumi di un'operazione al cuore, il 26 dicembre 1997. La stampa francese lo ha ricordato con molti articoli.

(Traduzione dall'inglese di Guido Lagomarsino)

Cornelius in Italia

Con Cornelius Castoriadis se n'è andato uno dei più lucidi pensatori libertari di questo secolo. Un pensatore che, pur provenendo da una formazione marxista, ha lasciato centinaia e centinaia di pagine di critica "anarchica" della società, dei meccanismi di potere e di oppressione. Questa rivista lo ricorda con un articolo di N.W. apparso sul quindicinale anarchico Freedom (n. 3/59 del 7 febbraio 1998). Ed è, ovviamente, un articolo rivolto a lettori inglesi; è doveroso, quindi, ricordare per i lettori di "A" che ci sono tre libri tradotti in italiano. Gli incroci del labirinto (Hopefulmonster, Firenze 1988, 311 pagine, lire 35.000); L'istituzione immaginaria della società (Bollati e Boringhieri, Torino 1995, 289 pagine, lire 38.000) ampi stralci del quale erano già apparsi sotto forma di saggio ne L'immaginario capovolto (a cura di Eduardo Colombo, Eleuthera, Milano 1987, 252 pagine, lire 18.000). Sono invece introvabili i due volumi La società burocratica, editi nel 1978 e 1979 dalla Sugarco. Ci sono poi diversi articoli apparsi sulla rivista Volontà a partire dagli anni ottanta. Alcuni articoli sono comparsi anche sulla rivista MicroMega.
Ricordiamo inoltre la partecipazione di Castoriadis a due seminari promossi dal Centro Studi Libertari di Milano: nel 1982 (con Francesco Alberoni) su "L'immaginario sociale" e nel 1983 su "Sorti del totalitarismo e imperialismo sovietico".
Ecco, infine, i titoli originali dei principali volumi apparsi in Francia: La societé bureaucratique (1973 e 1990); L'experience du mouvement ouvrier (due volumi, 1974); L'institution imaginaire de la societé (1975); Les carrefours du labyrinthe (1978); Capitalisme moderne et revolution (due volumi, 1979); Le contenu du socialisme (1979); La societé française (1979); Domaines de l'homme (1986); Le monde morcelé (1990); La monteé de l'insignifiance (1996); Fait et à faire (1997).