Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 27 nr. 234
marzo 1997


Rivista Anarchica Online

Nessuno spazio Per la paura
di Guido Coraddu

«C'era una volta un re / seduto sul sofà / che disse alla sua serva / raccontami una storia / la storia cominciò / c'era una volta un re / seduto sul sofà / che disse alla sua serva / raccontami una storia.
La storia cominciò... e poi ricominciò.
Io sono sieropositiva.
Scrivo, affinché la mia dichiarazione sia ineluttabile. L'ho deciso il giorno in cui sono diventata grande e ho capito che posso fare quello che voglio anziché quello che posso.
Lo dichiaro per rivendicare il diritto il mio posto nel mondo: non voglio essere complice di un processo di disumanizzazione che si compie a partire dalla paura. A me e al mio virus spetta uno spazio che nessuno, neanche io, deve togliere. Voglio provare ad essere solidale con me stessa; facile schierarsi al fianco dei negletti senza condividerne la condizione. Il prezzo di questa dichiarazione sarà altissimo, ma molto più alto sarebbe quello che pagherei se tacessi.
Preferisco morire di Aids che di paura.
È a partire dall'esempio del mio indomito virus, che scrivo.
C'è qualcosa che spetta in sorte a ciascuno di noi e non la sorte possiamo cambiare, bensì la nostra interpretazione degli eventi. Io per me decido di camminare a testa alta per il mondo, fiera di quello che fu e fiduciosa di quello che sarà, perché nelle mie azioni mi voglio riconoscere.
Alziamo la testa, noi vinti dalla sorte: la peste del secolo non si chiama Aids, si chiama paura.
«Io non sarò tra gli appestati.»
Così inizia il libro di Carla Angius, libro speciale, che non troverete nelle librerie, un libro che Carla ha voluto affinché fosse uno strumento e non un'opera letteraria, e che ha stampato a sue spese e regalato a tutti coloro che ha stimato, capaci di capirlo e forti abbastanza da lottare insieme a lei.
"Questo libro non ha bisogno di presentazione. Il libro è Carla e Carla può presentarsi soltanto da sé". Questa è la verità, ma qualcosa bisogna pur dirlo. Io l'ho conosciuta nelle lotte politiche e sociali di questi anni, nonché nell'impiego sindacale con i Cobas scuola (è maestra elementare), come una persona dall'incredibile forza e presenza, dal carattere riservato e sincero.
In un certo senso la sua non è tanto una lotta contro il male (questo è forse il primo libro "a favore" dell'Aids), quanto piuttosto una rivendicazione del diritto di poter scegliere cosa essere con o contro il proprio destino, il proprio status sociale, il dolore del vivere. Proprio dalla condizione del male prende forza, respiro, consapevolezza questa istanza e contagia e trascina coloro che recepiscono il suo messaggio; infine il virus stesso non appare più come un nemico, e viene anzi immaginato come tante freccette argentate deliziose e simpatiche. Non deve esserci spazio per la paura, per l'emarginazione, per gli archetipi che vengono suscitati dalla pubblicistica oscurantista: sopravvivere al proprio destino significa raggiungere la consapevolezza che nessun destino è solo individuale, ma in qualche misura è sempre collettivo. Bisogna sopravvivere al destino di ciascuno di noi, la forza di scegliere cosa essere può venire solo dalla conquista di una dimensione solidale della vita.
Copie del libro sono disponibili presso l'associazione A.S.P.Re Vo.S.O.S. via Corelli, 27 Cagliari - tel.070/488094.
Per informazioni: Guido Coraddu, c/o Centro di Documentazione Anarchica, via Tonzig, 9 Padova - tel.049/8075799