Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 26 nr. 231
novembre 1996


Rivista Anarchica Online

Peperoni in libertà

E' ormai assodato che il pandoro è di destra e il panettone di sinistra. A questo punto la ricorrenza natalizia non ha nessun'altra «verità» da rivelarci e nessuna ulteriore possibilità di infiammare i nostri dibattiti rispetto a qualsivoglia «grande ideale». Ehi! Dico, non vi aspetterete che parli del Natale fino all'ultima riga! Non sono mica uno dei tanti (anche tra gli anarchici), che per esorcizzare la ricorrenza natalizia, organizzano «una cena contro il Natale» per la sera del 25 dicembre!... (Mi vengono in mente i contingenti di pace dell'Onu, che intervengono nelle zone teatro di conflitti, spendendo il denaro appena guadagnato attraverso la vendita di armi).
Sì, il paragone è un pò azzardato, ma i chiaro-scuri fanno molta più presa dei grigi. A proposito di chiari-scuri e grigi! Il mio specialista in punti di vista (l'oculista), dice che sono molto migliorato e che ormai «ci vedo» benissimo. E difatti ultimamente da qualunque parte mi volto, vedo solo coltivazioni di ravanelli a perdita d'occhio.
Il ravanello è una specie vivente ambigua e straordinariamente incline ai colpi di scena. Fino a che non lo si trae fuori dalla terra, nessuno immaginerebbe di doversi trovare di fronte ad una «cosa» così appariscentemente rossa. Ma la vera sorpresa ci coglie al momento di preparare il ravanello alla sua ineluttabile fine: essere digerito. É nell'affettarlo sottilmente che svela la vera natura, palesando il suo compatto e coriaceo pallore.
Niente a che fare col pomodoro maturo! Quello, da qualsiasi angolazione lo si guarda e comunque lo si affetta, resta sempre rosso.
Nessuna paura, da noi non ce ne sono. Qualcuno dice che è passata la stagione; altri hanno provveduto a «passarli», pelarli e inscatolarli. Insomma, ne hanno addomesticato il temperamento propiziandone così un consumo più concorrenziale e moderno.
I buongustai avranno di che saziarsi e gioire, comunque vada a finire: avrà la meglio il pragmatico candore del ravanello, o la schietta versatilità del pomodoro maturo? In gioco c'è il posto d'onore del variegato mondo dell'insalata.
Anche io ho urlato più volte la mia pomodorità in molte piazze italiche, ma il fatto di essere scampato all'industria conserviera, mi induce a pensare che forse sono qualcos'altro; magari un peperone!
Esteriormente il peperone può presentarsi mediante varie tonalità di giallo, rosso e verde (e già questa è una peculiarità non trascurabile), ma quello che più conta è che internamente, fatti salvi i semi, è vuoto!
Tutti i manuali di cucina propongono la farcitura dei peperoni con ingredienti più ghiotti e gustosi; ma al momento di mangiarli, il sapore che predomina in ogni boccone è, comunque, quello inconfondibile del peperone. Perché c'è tanto gusto in un alimento di per sè privo di polpa? Forse la polpa non è determinante rispetto all'esistenza del gusto? L'uomo è paragonabile ad un ortaggio polposo? Quali sono gl'ingredienti della «polpa umana»?
I palazzi della politica, le dogane, le aule dei tribunali, i cimiteri, la guerra, il mercato borsistico, le cattedrali, la competizione, le classifiche, le gerarchie, le dipendenze di ogni genere, etc, etc. Tutto questo e tan'altro ancora è polpa! Non siamo ostaggi della celebrazione ed ostentazione dell'uomo sull'uomo, bensì della polpa che è in ogni uomo sull'uomo stesso.
La polpa essendo priva di un proprio peso specifico, ha continuamente bisogno di riconoscimenti, legittimazioni e conferme; per questo assistiamo a guerre di religione, commerciali, territoriali e ad ogni sorta di conflitti che prevaricano la natura umana.
Perché dei peperoni di diverso colore riescono a stare nello stesso contenitore, nella stessa pentola e nello stesso stomaco? Provate a mettere più persone (un europeo, un cinese, un magrebino, un nativo americano, etc.), nella stessa stanza!...
Perché il pandoro e il panettone hanno scatenato una disputa politico-culturale?
Se l'amministratore delegato della mia azienda il 24 dicembre regalasse (...) una confezione di peperoni a ciascun dipendente, ognuno di noi potrebbe farcirseli a proprio piacimento! Anzi, siccome per il 24 dicembre ho già comprato la mozzarella e l'insalata, dovrò pregare il dottore di tenermeli via; passerò a prenderli in uno qualsiasi dei giorni successivi...
La questione non sta nel «siamo pandori o panettoni»! Ma piuttosto : «Siamo ravanelli, pomodori o peperoni»?

Franco Frascolla
(Olgiate Molgora)