Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 26 nr. 230
ottobre 1996


Rivista Anarchica Online

Internet in pillole

Ci introduciamo nella discussione su Internet proprio perchè, producendo un bollettino battuto a macchina, impaginato con forbici, colla e ritagli, "rilegato" con ago e filo; alle volte ci sentiamo dire: "Perchè non lo fate col computer?"
I costi
Ci pare che Marco Cagnotti liquidi con troppa disinvoltura il fatto che un computer, un modem e un abbonamento a Internet abbiano un costo elevato. E' vero che uno studente lavorando qualche mese in estate riuscirà a racimolare (con facilità!?) un paio di milioni, ma è anche vero che ci sono persone che simpatizzano per il non-lavoro e che tendono a ridurre il proprio orario (sempre di lavoro) all'osso, qualora non l'avessero abbandonato del tutto. In quei casi, anche diecimila lire...
Chi scrive sta ancora cercando di racimolare le cinquantamila per l'abbonamento della Rivista "A".
Ci sono poi delle persone che vivono in campagna o montagna senza luce, televisione, telefono...
Il tempo e la qualità
"Buon giorno" disse il piccolo principe.
"Buon giorno" disse il mercante. Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
"Perchè vendi questa roba?" disse il piccolo principe.
"E' una grossa economia di tempo" disse il mercante. "Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatre minuti alla settimana".
"E che cosa se ne fa di cinquantatre minuti?"
"Se ne fa quel che si vuole..."
"Io" disse il piccolo principe "se avessi cinquantatre minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
Per quanto riguarda la qualità (grafica?) è tutto da dimostrare che il prodotto realizzato col computer sia migliore di quello che ne fa volentieri a meno, ma forse è solo questione di gusti.
La sicurezza
Gli arresti e i vari "giri di vite" hanno dimostrato che non è poi così semplice salvare la propria banca dati e la propria (costosa?) attrezzatura. Un bollettino autoprodotto (se proprio vuole essere sovversivo e giocare a dare fastidio allo stato) potrà sempre essere battuto a macchina in un vecchio casolare nel bosco, spedito ad amiche ed amici fidate che lo distribuiranno nei modi più disparati. Senza contare che il caos della rete postale è un'ottima garanzia di sicurezza!!!
Per concludere, non potrà mai esistere un paragone possibile tra una lettera e un messaggio sullo schermo. E non veniteci a parlare di posta elettronica perchè una busta, oltre al materiale scritto, può contenere odori, sabbia di mare, foglie, stoffe, soldi, vere e proprie opere d'arte...

Troglodita Tribe
(Milano)

Risponde Marco Cagnotti

Care amiche e cari amici,
prevedevo che l'argomento "Internet" avrebbe solevato un dibattito interessante sull'uso che della tecnologia moderna è ammissibile fare nell'azione di diffusione del pensiero libertario. La mia opinione è che, come molte altre espressioni della cultura umana, la tecnologia non sia nè buona nè cattiva, e che da essa meriti di essere preso ciò che ci semplifica la vita, consentendoci da un lato di rinunciare a compiti gravosi e sgradevoli e dall'altro di ottenere risultati migliori, sia per l'efficacia che per l'estetica.
Certo, la tecnologia costa. Costa sempre meno all'aumentare della sua diffusione, ma costa.
C'è stato un tempo in cui anche la vostra macchina per scrivere era un lusso per pochi privilegiati. E' vero che oggi ci sono persone che non hanno i soldi per comperare un computer, un modem e l'accesso a Internet. Se è per questo, oggi ci sono persone che non hanno neppure una casa, che vivono in paesi del Terzo Mondo non solo senza luce e telefono, ma addirittura senza acqua corrente. Costoro sono così poveri che non possono essere raggiunti nè attraverso Internet, nè per mezzo di un tradizionale bollettino realizzato con la macchina per scrivere. Io sono profondamente addolorato per tutto questo, sento ogni ingiustizia compiuta verso una sola persona come un torto commesso nei confronti dell'intero genere umano. Però non ho i mezzi materiali sufficienti a cambiare la situazione. Ho solo le mie mani, il mio cervello e le mie idee. Ho anche qualche soldo da parte, che certo non cambierà le sorti del mondo, ma che mi permette di acquistare quei mezzi tecnici minimi per diffondere idee di pace, libertà, uguaglianza, giustizia sociale nel modo più rapido ed efficace possibile. Ritengo che questo sia un uso dei miei (pochi) soldi che ha un senso e un'utilità sociale. Che altro dovrei farne, secondo voi? Farmi un viaggio? Comprarmi un'auto? Metterli in banca?
Riguardo alla fretta che domina il mondo moderno...beh, io non rinuncerò mai a bere per risparmiare cinquantatre minuti alla settimana. Perchè bere mi piace. Però non mi piace lavorare di bianchetto, forbici e colla, perchè ottengo un risultato che, a mio avviso (ma qui, lo sappiamo bene, andiamo nel soggettivo) , non è esteticamente un granché, e perchè mi porta via un sacco di tempo che potrei impiegare diversamente. Il computer mi fa risparmiare cinquantatre minuti alla settimana di lavori di composizione? Bene, io li impiegherò facendo una bella passeggiata per i boschi, respirando aria pura e sedendomi sotto un albero a leggere uno dei libri della pila di testi libertari che non trovo mai il tempo per smaltire.
Per me la tecnologia è solo un mezzo per evitare di perdere tempo in attività noiose e ripetitive, per poterlo impiegare invece in maniera piacevole e creativa.
Sulla sicurezza c'è poco da dire. Un computer portatile e una piccola stampante possono essere nascosti facilmente quanto una macchina da scrivere e ancora più facilmente possono essere occultati gli archivi memorizzati sui dischetti. Certo, poi si tratta di diffondere il bollettino. Come fate a mandarlo alle amiche e agli amici fidati, se nel vecchio casolare nel bosco non avete a disposizione una fotocopiatrice o un ciclostile? Ribattete ogni copia? Almeno il computer mi consente di stampare quante copie mi pare. E una volta stampato, i problemi di diffusione non dipendono più dai mezzi con cui il bollettino è stato scritto, e va benissimo anche la posta tradizionale.
La pubblicazione via Internet, poi, è quanto di più sicuro ci possa essere, perchè se è vero che un sito può essere chiuso da un'azione della magistratura in Italia (ma lo stesso può dirsi per una rivista cartacea), è altrettanto vero che articoli e immagini possono essere facilmente inviati alle compagne e ai compagni all'estero, che li renderanno disponibili in tutto il mondo attraverso la Rete nello stesso modo in cui lo sono da casa nostra. La sicurezza delle comunicazioni personali, se proprio ci teniamo, è garantita da problemi di cifratura intrinsecamente sicuri, tanto sicuri da non poter essere violati neppure dal più potente dei computer esistenti sulla faccia della terra. Certo non potrà mai esserci paragone fra una lettera e un messaggio sullo schermo, perchè sono modi di comunicare radicalmente diversi, come diversi sono una lettera battuta a macchina e la comunicazione verbale, faccia a faccia. Hanno pregi e difetti e se è vero che la posta elettronica è veloce ed efficiente, è vero, come voi dite, che una lettera tradizionale ha in sè una quantità di stimoli diversi che arricchiscono il messaggio. A maggior ragione è espressiva la scrittura manuale e quindi mi chiedo per quale ragione il vostro bollettino non lo scrivete interamente a mano, invece di usare una macchina per scrivere che, tutto sommato, è espressione anch'essa della tecnologia.
potreste anche copiare a mano ogni singola copia, per renderla davvero unica ed espressiva. Portando alle estreme conseguenze il vostro ragionamento, posso chiedervi perchè se dovete comunicare qualcosa a qualcuno, non andate a trovarlo di persona? E' vero che magari impiegate un mese di viaggio se il vostro corrispondente sta al capo opposto del mondo (dato che, ovviamente, bisogna risparmiare e andare troppo di fretta, per godersi il paesaggio), ma volete mettere la ricchezza della comunicazione quando lo avrete di fronte e potrete abbracciarlo, sorridergli, esprimere i vostri pensieri con le parole ma anche con gli occhi e coi gesti?
Saluti libertari...

Marco "Russel" Cagnotti