Rivista Anarchica Online
Liberarete
a cura di Marco Cagnotti(cagnotti@venus.it)
Bazzicando tra i newsgroup
Sul numero scorso abbiamo parlato delle liste di discussione e visto come esse sfruttino la rapidità
e le possibilità
di risparmio offerte dalla posta elettronica per diffondere le informazioni. Il limite di una mailing-list è
l'eccesso
di posta che finisce per ingombrare la mailbox: alcune arrivano a distribuire più di cinquanta e-mail
quotidianamente, e se per caso uno si assenta per qualche giorno, al proprio ritorno rischia di trovarsi letteralmente
sommerso da messaggi
peraltro non tutti davvero interessanti. Un'alternativa all'uso di una mailing-list è
costituita dall'accesso a Usenet, la risorsa della Rete che consente di leggere il contenuto dei newsgroup. Ci
vuole poco a spiegare che cos'è un newsgroup: si tratta di una gigantesca "bacheca telematica" nella quale
chiunque può pubblicare nuovi messaggi su un certo argomento, o rispondere a messaggi di altri utenti,
creando
così un thread, o filone di discussione. Alcuni gruppi sono moderati, altri no. Nei primi esiste un
incaricato che
"filtra" gli interventi fuori tema, mentre nei secondi ogni utente può intervenire senza alcuna forma di
censura. Gli argomenti sono i più disparati: dai problemi tecnici con le connessioni a Internet, fino
alla coltivazione dei
bonsai, passando per le barzellette sconce e l'astrologia, l'economia della Bolivia e la religione shintoista. Si trova
davvero di tutto. Alcuni news server (i computer dedicati alla raccolta e alla redistribuzione dei messaggi
pubblicati) forniscono l'accesso a oltre tredicimila newsgroup diversi, e per fare un po' d'ordine è stata
costruita
una gerarchia negli argomenti, che consente, a partire dal nome del gruppo stesso, di risalire al tema del dibattito.
Per esempio i gruppi della gerarchia comp.* (dove alcune parole-chiave al posto dell'asterisco chiariscono
ulteriormente l'oggetto di interesse) affrontano i problemi che riguardano i computer e la programmazione, quelli
rec.* hobby e attività ricreative, i gruppi sci.* trattano argomenti scientifici, quelli soc.* società
e cultura e quelli
talk.* questioni controverse e dibattiti di vario genere. I gruppi alt.* si occupano di argomenti magari già
presenti
in altre gerarchie ma in maniera meno rigorosa e formale, e generalmente non sono moderati. Fra l'altro,
contenendo alcuni di essi materiale spesso considerato indecente (tipicamente si tratta della gerarchia
alt.binaries.pictures.erotica.*), alcuni provider rifiutano di ospitarli sul proprio news server. Esistono anche altre
gerarchie minori, come la gerarchia it.* che tratta problemi e questioni che interessano gli utenti di lingua italiana.
Per farsi un'idea del livello di certe discussioni, consiglio di cominciare a seguire per qualche giorno ciò
che viene
pubblicato nel gruppo soc.culture.italian. La maggiore comodità di un newsgroup rispetto a una
mailing-list è chiara: basta scorrere velocemente solo gli
argomenti dei nuovi messaggi per decidere quali leggere e quali trascurare, quali thread ignorare, quali seguire
e in quali, eventualmente, intervenire a nostra volta. Niente ingombri nella mailbox, e piena autonomia di scelta
riguardo a ciò che interessa davvero. Inoltre se a un certo punto il tema di cui si parla perde di interesse
per noi
possiamo semplicemente smettere di consultare il newsgroup
e magari passare ad altro. E' evidente
l'utilità di
Usenet per la diffusione del pensiero libertario e il coordinamento dell'azione di gruppi e individualità
anarchici:
qualsiasi strumento semplifichi la comunicazione e favorisca il confronto e il dibattito interno al movimento non
può non essere il benvenuto. Non c'è da stupirsi quindi nel constatare come alcuni compagni
all'estero abbiano
già preso l'iniziativa e creato newsgroup che possono interessare anche a noi. In particolare desidero
attirare
l'attenzione dei lettori su alcuni di
questi: alt.anarchism alt.fan.noam-chomsky, alt.org.food-not-bombs, alt.politics.radical.left,<
br>alt.society.anarchy, alt.society.resistance, alt.society.revolution, talk.politics.misc, talk.po
litics.theory. Il consiglio che sempre si dà a chi comincia a bazzicare i newsgroup è quello
di non intervenire subito, ma
rimanere per qualche tempo silenziosi, in osservazione, seguendo lo sviluppo delle discussioni e imparando a
conoscere i frequentatori abituali attraverso i loro messaggi. Solo in un secondo tempo, e per gradi, si può
cominciare a prendere la parola con maggiore cognizione di causa. La televisione e i giornali, e ormai anche la
pubblicità, ci danno l'immagine di un'Internet che è solo Web. In realtà la Rete
può offrire molto più di un
semplice ipertesto, enorme, ricco, colorato e spesso interattivo, ma che lascia poco spazio al contributo
dell'utente. Non trascuriamo quindi i newsgroup che già ci sono, ed eventualmente operiamo per crearne
di nuovi
(nel prossimo numero vedremo come). Non rimaniamo nell'angolo a guardare altri che prendono la parola: le
«piazze virtuali» sono tante, e in ognuna possiamo far sentire anche la nostra voce...
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