Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 26 nr. 228
giugno 1996


Rivista Anarchica Online

Liberarete
a cura di Marco Cagnotti(cagnotti@venus.it)

Governi del Mondo Industriale, stanchi giganti di carne e acciaio, io vengo dal Cyber-spazio, nuovo luogo della Mente. In nome del futuro, chiedo a voi del passato di lasciarci soli. Non siete i benvenuti tra noi. Non avete sovranità dove noi ci ritroviamo.
John Perry Barlow

Molta gente avrà pensato che Internet sta diventando una vera rottura di palle. Ormai avere l'indirizzo di e-mail sul biglietto da visita è l'ultimo grido della moda. Per cosa, poi? Magari la posta elettronica è solo un fax un po' più veloce. Quanto al World Wide Web… Sarà mica diverso da un televisore con diecimila canali? Ebbene, Internet è anche questo… ma non è solo questo. Fra la pagina della Casa Bianca e quella della Microsoft, in mezzo alla colonizzazione del cyberspazio compiuta dalla politica e dal commercio nel senso peggiore dei termini, ci sono grandi spazi di libertà che possono essere ritagliati, e modi di usare la Rete che possono semplificare notevolmente la vita di gruppi e individualità anarchici.
Per chi non scende a patti con la pubblicità e l'ideologia del libero mercato, c'è solo da rimboccarsi le maniche, sgobbare e rimetterci di tasca propria. I risultati si vedono: per le pubblicazioni libertarie debiti a carrettate e la chiusura sempre dietro l'angolo. Tutto perché gli atomi costano, sia per produrli che per diffonderli. Nel caso delle riviste, ci si scontra con il prezzo della carta, della stampa, della distribuzione. Certo che se si potesse diffondere informazione pura, indipendente dal supporto sul quale compare, sotto forma di bit nudi e crudi… Beh… immaginate allora di offrire a milioni di potenziali lettori i testi che preferite, nella forma che più vi piace, corredati con immagini a colori, e magari filmati e suoni. Immaginate anche di distribuirli a un costo irrisorio, sia per voi che per chi vi leggerà, e che siano disponibili 24 ore su 24, senza la necessità neppure di un solo foglio di carta. Immaginate inoltre che l'unica cosa che vi serva sia l'impegno di chi scrive, disegna, sogna per produrre informazione, cultura, pensiero libertario (impegno che, lo sappiamo, è sempre inversamente proporzionale alla disponibilità di quattrini). Immaginate pure di poter realizzare un gruppo di libera discussione, una sorta di bacheca elettronica che chiunque può consultare, leggere, arricchire con le proprie riflessioni e il racconto delle proprie esperienze. Immaginate infine di poter mantenere i contatti e distribuire notizie e comunicati in tempi brevissimi, dell'ordine dei minuti, con allegata documentazione testuale e iconografica, sapendo che l'invio di cento missive non vi costa una lira in più dell'invio di dieci. Ecco, oggi potete, perché oggi tutto questo già esiste. Allora, se ancora non avete un accesso a Internet, procuratevelo, e in fretta: il cyberspazio è lì che vi aspetta, in un «fuori» che non è fatto di atomi, ma di bit, ed è un mondo nel quale gli anarchici hanno già messo piede.
Una volta nella Rete, partite dall'indirizzo di Mid-Atlantic Infoshop
http://www.wam.umd.edu/~ctmunson/Infoshop.html
Da lì avrete accesso a risorse libertarie di ogni genere: archivi storici con testi e immagini, biblioteche virtuali da cui «scaricare» opere dei pensatori libertari classici o contributi teorici recentissimi, un'ampia lista di e-zine di ispirazione libertaria, l'aggiornamento sugli sviluppi delle iniziative in favore dei prigionieri politici… L'unica fatica richiesta consisterà in un banalissimo clic del mouse su parole o immagini opportunamente evidenziati (link): la struttura ipertestuale del Web vi permetterà di costruirvi i percorsi di navigazione che preferirete.
Per vedere che cosa può rappresentare Internet per le pubblicazioni anarchiche, fate un salto all'indirizzo di Spunk Press: http: //www.cwi.nl/cwi/people/Jack.Jansen/spunk/Spunk_Home.html
La casa editrice presenta una vasta offerta di pubblicazioni su temi di interesse libertario, ed è aperta ai contributi di tutti.
Ma la libertà, lo sappiamo, al potere fa paura. Gli fa così paura che, come al solito, si ingegna a tappare la bocca di chi manifesta un pensiero, una parola e un'azione poco ortodossi. Un passo alla volta, naturalmente, e cominciando con la scusa di proteggere i minorenni. Oggi il governo Usa proibisce ai cittadini non solo di diffondere attraverso la Rete materiale «indecente» (e ovviamente sta a lui stabilire che cosa sia indecente) ma perfino solo di pronunciare talune parole «sconvenienti». Così scrivere «merda» in un documento diffuso attraverso Internet potrà costare fino a 250.000 dollari di multa, se il Communications Decency Act firmato da Clinton diventerà legge. Domani forse toccherà a «comunismo», e poi magari a «libertà». Leggi assurde, leggi comunque inapplicabili in una Rete multicentrica. E leggi alle quali, nondimeno, è necessario opporsi. Ma molti utenti non si assoggettano in silenzio all'arroganza del potere, e non solo gli anarchici si ribellano: trovate una Dichiarazione di Indipendenza del Cyberspazio, redatta da J. P. Barlow, cofondatore di Electronic Frontier Foundation, all'Url http: //www.eff.org/pub/Publications/John_Perry_Barlow/barlow_0296.declaration
Tocca anche a noi fare la nostra parte. A quando un sito anarchico nel cyberspazio italiano?