Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 26 nr. 224
febbraio 1996


Rivista Anarchica Online

Un laboratorio per l'autogestione
di Maria Matteo

La proposta di dar vita ad un' iniziativa di informazione e collegamento sull'autogestione è stata discussa a Carrara l'otto dicembre nel corso di una riunione cui hanno partecipato compagni provenienti da tutt'Italia.
I presenti hanno concordato sulla necessità di avviare un progetto capace sia di supportare le iniziative già avviate sia di favorire la nascita e lo sviluppo di nuove; un progetto che sappia essere efficace sia economicamente che politicamente; un progetto in cui concretezza e tensione ad una più ampia trasformazione sappiano coniugarsi.
Il percorso iniziato due anni orsono con la proposta della fiera dell'autogestione e che si è concretato nei due incontri di Alessandria e Padova necessita infatti di strumenti che vadano al di là di pur importanti momenti di incontro, riflessione e scambio.
Chi è impegnato in un'attività autogestita ne viene spesso a tal punto coinvolto da non trovare ne il tempo ne le energie per allacciare e mantenere rapporti stabili con altri che operino in quest'ottica: il «Laboratorio per l'autogestione» avrà la funzione di contribuire a superare l'isolamento e la frammentazione che non di rado contraddistinguono le iniziative autogestionarie.
Il Laboratorio non si caratterizzerà peraltro come iniziativa di mero carattere tecnico, pur proponendosi di svolgere anche questa importante funzione, ma tenterà di esercitare una funzione di coordinamento. L'obbiettivo di lungo periodo è quello di fungere da punto di riferimento per attività economiche, sociali e culturali strutturate con modalità libertarie e con finalità mutualistiche.
Oggi la scelta autogestionaria non si caratterizza più come patrimonio di pochi sperimentatori, come mera scelta di vita, ma è altresì il terreno in cui la crisi sociale, indotta dalla rottura del compromesso socialdemocratico, può trovare sbocchi capaci di innescare processi trasformativi profondi. Il venir meno del sistema di garanzie assicurato dallo stato sociale, da un lato vede crescere quel senso di insicurezza che è all'origine del razzismo e della xenofobia ma è anche la leva capace di aprire interessanti percorsi sul terreno della solidarietà e dell'autogestione di servizi sociali. La nascita di associazioni di lavoratori le cui non secondarie finalità, oltre alla ripresa di un'iniziativa radicale sui temi del salario, dell'orario lavorativo e delle libertà sindacali, si esplicita nella concreta attivazione di meccanismi di mutuo soccorso, è il miglior indicatore dell'affermarsi di sensibilità e pratiche politiche di segno libertario.
Sappiamo bene che lo sparso e variegato popolo dell'autogestione si sviluppa seguendo linee e percorsi assai diversificati, che in taluni prevale l'ispirazione di tipo ecologico, in altri la dimensione esistenziale, in altri ancora l'approccio politico, la volontà di destrutturare dal basso gli ingranaggi terribili del capitalismo e della gerarchia. La grande varietà delle concezioni e delle esperienze non rappresenta tuttavia un limite, ma è semmai elemento di arricchimento in un panorama politico e sociale in cui l'unica policromia ammessa è quella della merce.
Il dibattito sviluppatosi a Carrara ha peraltro evidenziato l'esigenza di costituire una struttura snella, policentrica, capace di rispondere ad esigenze molteplici: dall'apertura di uno spazio di comunicazione alla promozione e sostegno di progetti concreti di autogestione. La scommessa forte è quella di creare una rete di collegamento tra tutti coloro che, nei più diversi settori, si cimentano sul terreno dell'autogestione. Nondimeno le difficoltà, i problemi e le prospettive di chi costituisce una cooperativa di servizi e di chi costruisce una comunità agricola, di chi punta sul baratto e di chi invece sceglie la strada del credito alternativo, di chi opera in un centro sociale e di chi dà vita a strutture municipali sono assai diverse.
Pertanto i compagni che hanno partecipato alla riunione di Carrara hanno ritenuto che il Laboratorio per l'Autogestione dovesse configurarsi non solo come struttura elastica e policentrica ma anche polifunzionale, individuando settori ed aree specifiche intorno ai quali costituire dei punti di riferimento per la circolazione di informazioni, progetti, proposte.
Possiamo immaginare il Laboratorio come una sorta di fitto reticolo ai cui punti di intersezione si trovino dei gangli a cui giunga un flusso informativo che viene poi rimesso in circolazione ampliato ed arricchito dai più diversi contributi. Sinora alcuni compagni si sono detti disponibili ad occuparsi del settore della cooperazione, altri dell'area dell'autogestione in campo agricolo ed altri ancora ad occuparsi di raccogliere e far circolare informazioni bibliografiche.
Inoltre è stato ritenuto opportuno dotarsi di uno specifico strumento informativo, un bollettino che dia conto delle attività del Laboratorio, presenti esperienze particolarmente significative, ospiti quei materiali teorici che non trovano spazio altrove.
Le proposte ed i progetti sin qui esposti in un'ottica personale, poiché non è stato ancora possibile elaborare un documento collettivo, che sarà tuttavia disponibile nelle prossime settimane, verranno ulteriormente messe a punto in una riunione organizzativa che si terrà sabato 27 gennaio dalle ore 14,30 a Firenze presso la sede del M.A.F. in vicolo del Panico 2.
Abbiamo intanto iniziato una raccolta di fondi necessari per avviare la stampa del primo numero del bollettino: chi volesse contribuire può inviare somme possibilmente elevate al C.C.P n° 33280108 intestato ad Ass. L'Antistato, C.so Palermo 46, 10152, Torino, specificando la causale.
Per contatti e informazioni:
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