Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 25 nr. 218
maggio 1995


Rivista Anarchica Online

Discriminazione a scuola: valori prestabiliti

Quanto può costare risiedere in un paese come Nembro (BG) per chi non è allineato alla cultura clericale ed intollerante, tipica di queste zone? Non costa niente per chi tace e si chiude nel privato; cambiano le cose per chi, dalla società e dalle istituzioni (quelle scolastiche principalmente), esige un rispetto per la propria individualità.
Vi sembra giusto che un bambino subisca delle discriminazioni da parte delle insegnanti, con la tacita approvazione del Direttore Didattico (mio figlio frequenta la quarta elementare alla scuola del capoluogo) solo perché i genitori esprimono ciò che può turbare la normalità di una cultura così arretrata?
Siamo nel 2000 o nel Medioevo?
Noi sappiamo che le Dichiarazioni sui Diritti dei bambini, i criteri su cui si basa la riforma della scuola elementare e i principi della Costituzione Italiana ci danno ragione, allora perché dovremmo tacere?
Com'è possibile che un Direttore Didattico giustifichi delle insegnanti che si permettono atteggiamenti discriminatori, solo perché un genitore si è permesso di discutere la legittimità della celebrazione di atti di culto in orario scolastico?
Come viene tutelato chi non è cattolico, quando non viene garantito lo svolgimento corretto delle lezioni alternative all'Insegnamento della Religione Cattolica?
Perché un bambino deve subire ripercussioni psicologiche in seguito ad una presa di posizione politica dei genitori, il cui fine è solamente di rendere più vivibile la scuola pubblica?
Il Direttore Didattico si è permesso di dirci «che cosa vi aspettate dopo il subbuglio che avete creato?». Viene affermato che se il bambino si trova di fronte a «stili educativi diversi» è normale che non possa crescere sereno.
Vi sembra lecito che la scuola debba uniformare i bambini su valori prestabiliti, inculcandogli dei dubbi sulla validità dell'educazione familiare?
E dire che nel mio impegno all'interno degli Organismi Scolastici ho sempre cercato di manifestare le mie idee in modo democratico!
Ci viene detto che lo stile educativo familiare è fuorviante peri il bambino, ma la colpa non è di essere dei malviventi ma solo di insegnare al bambino il rispetto per ciascun individuo,di essere atei e di non avere tessere di partito (cosa che ha spiazzato alcune persone, perché non gli ha permesso di inquadrarci e di ostacolarci con il dovuto anticipo).
Si sono trovati di fronte a una situazione anomala e la loro unica difesa è stata quella di lavorare sulla psiche di un bambino.
Quale può essere ora il nostro comportamento? Superando tante difficoltà siamo riusciti a cambiare residenza (quindi scuola) e attività lavorativa; siamo ottimisti per la nuova vita che ci aspetta.
Noi la consideriamo legittima difesa, ma la cosa più importante per noi è la convinzione che non deve passare tutto sotto silenzio.
In un momento storico, sociale e politico in cui sembra avere importanza solo l'economia e la politica, quelle con la «E» e la «p» maiuscole, il compito degli anarchici deve essere anche quello di tornare a dare importanza alle tematiche riguardanti il diritto di ciascun individuo alla libera espressione e di esigere dalla società il rispetto della persona.
Ringrazio per l'ospitalità

Chiara Gazzola
Nembro (Bergamo)