Rivista Anarchica Online
Discriminazione a scuola: valori
prestabiliti
Quanto può costare risiedere in un paese come Nembro (BG) per
chi non è allineato alla cultura
clericale ed intollerante, tipica di queste zone? Non costa niente per chi tace e si chiude nel
privato; cambiano le cose per chi, dalla società e dalle istituzioni (quelle scolastiche
principalmente), esige un rispetto per la propria individualità. Vi sembra giusto
che un bambino subisca delle discriminazioni da parte delle insegnanti, con la
tacita approvazione del Direttore Didattico (mio figlio frequenta la quarta elementare alla
scuola
del capoluogo) solo perché i genitori esprimono ciò che può turbare
la normalità di una cultura
così arretrata? Siamo nel 2000 o nel Medioevo? Noi sappiamo che le
Dichiarazioni sui Diritti dei bambini, i criteri su cui si basa la riforma della
scuola elementare e i principi della Costituzione Italiana ci danno ragione, allora
perché
dovremmo tacere? Com'è possibile che un Direttore Didattico giustifichi delle
insegnanti che si permettono
atteggiamenti discriminatori, solo perché un genitore si è permesso di
discutere la legittimità
della celebrazione di atti di culto in orario scolastico? Come viene tutelato chi non
è cattolico, quando non viene garantito lo svolgimento corretto delle
lezioni alternative all'Insegnamento della Religione Cattolica? Perché un
bambino deve subire ripercussioni psicologiche in seguito ad una presa di posizione
politica dei genitori, il cui fine è solamente di rendere più vivibile la scuola
pubblica? Il Direttore Didattico si è permesso di dirci «che cosa
vi aspettate dopo il subbuglio che avete
creato?». Viene affermato che se il bambino si trova di fronte a «stili educativi
diversi» è
normale che non possa crescere sereno. Vi sembra lecito che la scuola debba uniformare
i bambini su valori prestabiliti, inculcandogli
dei dubbi sulla validità dell'educazione familiare? E dire che nel mio impegno
all'interno degli Organismi Scolastici ho sempre cercato di
manifestare le mie idee in modo democratico! Ci viene detto che lo stile educativo
familiare è fuorviante peri il bambino, ma la colpa non è di
essere dei malviventi ma solo di insegnare al bambino il rispetto per ciascun individuo,di
essere
atei e di non avere tessere di partito (cosa che ha spiazzato alcune persone, perché
non gli ha
permesso di inquadrarci e di ostacolarci con il dovuto anticipo). Si sono trovati di fronte
a una situazione anomala e la loro unica difesa è stata quella di lavorare
sulla psiche di un bambino. Quale può essere ora il nostro comportamento?
Superando tante difficoltà siamo riusciti a
cambiare residenza (quindi scuola) e attività lavorativa; siamo ottimisti per la nuova
vita che ci
aspetta. Noi la consideriamo legittima difesa, ma la cosa più importante per noi
è la convinzione che non
deve passare tutto sotto silenzio. In un momento storico, sociale e politico in cui sembra
avere importanza solo l'economia e la
politica, quelle con la «E» e la «p» maiuscole, il compito degli
anarchici deve essere anche
quello di tornare a dare importanza alle tematiche riguardanti il diritto di ciascun individuo
alla
libera espressione e di esigere dalla società il rispetto della persona. Ringrazio
per l'ospitalità
Chiara Gazzola Nembro
(Bergamo)
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