Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 25 nr. 217
aprile 1995


Rivista Anarchica Online

Ricordando Aldo Venturini
di Giampiero Landi

Il 26 gennaio 1995 si è spento a Bologna Aldo Venturini, il maggiore discepolo e studioso di Francesco Saverio Merlino nel secondo dopoguerra. Era nato il 17 novembre 1900 a Conselice in provincia di Ravenna, ma si era trasferito pochi anni dopo con la famiglia nel capoluogo emiliano, dove è poi sempre vissuto. Entrato giovanissimo, nel 1917, nelle file del movimento anarchico, svolse negli anni del primo dopoguerra una attività politica di rilievo, anche se poco appariscente all'esterno. Intimo amico, discepolo e collaboratore di Luigi Fabbri, come suo segretario a partire dal 1920 ebbe di fatto nelle proprie mani la responsabilità della gestione tecnica della Commissione di Corrispondenza della Unione Anarchica Italiana. Maestro elementare, dopo l'avvento del fascismo e la fine di ogni attività politica libera, si ritirò a vita privata dedicandosi esclusivamente alla propria professione e allo studio. Per tutto il ventennio mantenne un atteggiamento di opposizione morale al regime, rifiutandosi sempre - nonostante le pressioni ricevute - di chiedere la tessera del partito o del sindacato fascista. Maturò in questi anni il suo interesse per il pensiero merliniano ed ebbe inizio un'appassionata attività di ricerca e di riflessione che lo portarono sempre più ad aderire alle posizioni politiche e alle concezioni teoriche espresse dal pensatore napoletano negli anni della maturità. Seguendo lo stesso percorso di Merlino, Venturini si allontanò progressivamente dall'anarchismo della sua giovinezza per approdare a un socialismo libertario o liberale che conserverà comunque sempre, nella sua tensione morale e ideale, robusti elementi della originaria matrice antiautoritaria. Nel secondo dopoguerra, dopo la caduta del fascismo, Venturini pubblicò diverse opere e raccolte di scritti di Merlino: Revisione del marxismo. Lineamenti di un socialismo integrale, Minerva, Bologna 1945; Il problema economico e politico del socialismo, Longanesi, Milano 1948; Concezione critica del socialismo libertario, la Nuova Italia, Firenze 1957 (in collaborazione con Pier Carlo Masini); Il socialismo senza Marx. Studi e polemiche per una revisione della dottrina socialista (1897-1930), Massimiliano Boni, Bologna 1974.
A queste raccolte di scritti va aggiunto il saggio Alle origini del socialismo liberale. Francesco Saverio Merlino. Ritratto critico e biografico (Massimiliano Boni, Bologna 1983), scritto da Venturini quando già aveva compiuto gli ottant'anni.
Va ascritto a Venturini sicuramente il merito di avere evitato che su Merlino nel secondo dopoguerra cadesse definitivamente la coltre dell'oblio e di avere preparato il terreno perché altri studiosi proseguissero e integrassero negli anni successivi l'opera di riscoperta del pensatore napoletano (si possono citare, tra gli altri, Masini, Della Peruta, Santarelli, Calizia, Papa, Tranfaglia, Berti). Non è un caso che proprio a Venturini sia dedicata la recente biografia pubblicata da Giampietro (Nico) Berti, Francesco Saverio Merlino. Dall'anarchismo socialista al socialismo liberale (1856-1930), Franco Angeli, Milano 1993. Tra l'altro, Venturini aveva avuto modo di seguire dall'inizio alla fine il paziente e meritorio lavoro di Berti, aiutando il biografo con documenti e preziosi consigli.
La passione per Merlino, per quanto preminente, non esauriva comunque l'orizzonte degli interessi culturali di Venturini, che erano vasti e diversificati. Tra gli autori che hanno esercitato su di lui una profonda influenza e hanno contribuito a formare la sua personalità, vanno citati in particolare Tolstoj, Mazzini, Gandhi, Piero Martinetti. Conservava inoltre una sorta di venerazione per alcuni anarchici che aveva conosciuto nella giovinezza, in particolare Errico Malatesta e Luigi Fabbri. Nemico acerrimo di ogni totalitarismo, considerava una grande fortuna l'essere vissuto abbastanza per avere la soddisfazione di assistere al crollo dei massimi sistemi dispotici del nostro secolo: prima il fascismo e il nazismo, e poi in questi ultimi anni il comunismo sovietico di ispirazione marxista-leninista.
Per suo espresso desiderio, la sua ricca biblioteca e l''archivio, che oltre ai manoscritti merliniani contiene le lettere scambiate con alcuni tra i maggiori protagonisti delle cultura italiana del novecento (tra gli altri Croce, Einaudi, Salvemini, Gobetti, Spadolini) sono stati acquisiti dalla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" di Castelbolognese.
Intellettuale di valore, uomo colto e schivo, ha lasciato una traccia profonda in tutti quelli che lo hanno conosciuto. La sua modestia era pari alla bontà e all'intelligenza. Per me, che ho avuto il privilegio di frequentarlo per più di vent'anni, è stato più di un amico e un compagno: è stato un Maestro nel senso più alto del termine. Il vuoto che lascia la sua scomparsa non potrà mai essere colmato.